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CON CHI CE L’HA LA DUCETTA QUANDO SIBILA CONTRO “CHI IN PASSATO HA PENSATO A DARE LE CARTE E PENSA "O FAI QUELLO CHE DICIAMO NOI O VEDRAI"? NON CI VUOLE IL MAGO OTELMA PER CAPIRE CHE CHI LE STA SCASSANDO I NERVI SONO MATTARELLA E DRAGHI, DUE CHE HANNO RELAZIONI INTERNAZIONALI E SE NE FREGANO DI "IO SO' GIORGIA E VOI NON SIETE UN CAZZO" - DIETRO IL RIGETTO DEI NAZI-TEDESCHI DI AFD C’È LA VOLONTÀ DI MELONI DI SPACCARE L’ALLEANZA EUROPEA DI SALVINI, IDENTITÀ E DEMOCRAZIA, CERCANDO DI CONVINCERE LA NEO-CENTRISTA MARINE LE PEN DI TRASLOCARE NEL SUO GRUPPO, QUELLO DEI CONSERVATORI - LA DUCETTA STA LAVORANDO AI FIANCHI DELL’AMATO SPAGNOLO SANTIAGO ABASCAL DI VOX, PER DEPURARLO DELLA ZAVORRA DELLA DESTRA ESTREMA. IL MELONI-DREAM SAREBBE DI ESPORTARE A BRUXELLES UNA DESTRA COMPATIBILE CON IL PARTITO POPOLARE EUROPEO

DAGOREPORT

giorgia meloni bacia santiago abascal 2

La conferenza stampa di ieri ha confermato che Giorgia Meloni sta sviluppando un Super-Io patologico, tipico delle personalità narcisistiche. Per tre ore è stato un ‘’Io, io io, qui comando io!’’. Il “Noi” non viene mai preso in considerazione, il suo Super-Ego non lo concepisce, pur essendo a capo di un esecutivo formato anche da Lega e Forza Italia. 

 

Prigioniera dalla sindrome del “Marchese del Grillo” (io so’ Giorgia e voi non siete un cazzo”), parla del governo come se fosse casa sua. Non riesce proprio a concepire la politica come mediazione e dialogo, e quando si trova con il culo per terra si diverte a inanellare una bugia sull’altra, dato che non è previsto che il giornalista presente alla conferenza stampa possa replicare alle fregnacce. E quando non si allunga il naso di Pinocchio, allora rifila certe rispostine elusive che sembrano un quiz o una definizione di cruciverba: 7 verticale, otto caselle.

MELONI - LOLLOBRIGIDA - GIAMBRUNO - PARENTI SERPENTI

 

Quando rispolvera l'ormai celebre frase con cui rispose, a ottobre 2022, agli appunti piccati di Silvio Berlusconi, “Non sono ricattabile”; sapete con chi ce l’ha la Ducetta? (Poi si è visto con i fuorionda testosteronici di Giambruno che il defunto Cavaliere di Arcore qualcosa aveva nel cassetto di “Striscia la notizia”).

 

Spalancando gli occhioni vittimistici da “underdog” (più under che dog), la premier fa presente che “diversi attacchi alla sottoscritta” sono dovuti al fatto che “affaristi, lobbisti, e compagnia cantante non stiano passando un bel momento”. Nomi? Zero. Aggiunge: “Avrei potuto infilare mia sorella in una partecipata statale, come hanno fatto altri prima di me”. Altri, chi? Risposta: “Non voglio aggiungere altro”.

giorgia meloni bacia santiago abascal atreju

 

Con l’espressione arcigna della caposala che viene a infilarti la supposta, si affaccia al balcone immaginario di Piazza Venezia e sibila: “Sono una persona che non si spaventa facilmente e lo stanno capendo in parecchi”, soprattutto “chi in passato ha pensato a dare le carte”. Anche qui, non scuce un nome.

 

Sottolinea Ilario Lombardo su “La Stampa”: “Qualche minuto prima aveva parlato di “quelli che pensano "o fai quello che diciamo noi o vedrai", individui “che possono indirizzare le scelte” e da cui – assicura – non si farà “spaventare”. Un clima di complotto evocato anche a dicembre, sul palco della festa di Atreju, senza specificare chi e come”. 

GIORGIA MELONI ANDREA GIAMBRUNO

 

Ora non ci vuole la palla del mago Otelma per capire chi sta scassando i nervi alla signorina Meloni. In prima fila brillano coloro i quali hanno relazioni internazionali e possono permettersi di volare sulla sua testolina. “Io so’ Giorgia” ha rischiato un coccolone quando Ursula von der Leyen ha incoronato Mario Draghi come “una delle grandi menti economiche europee”, per chiedergli gentilmente di ‘’preparare un rapporto sul futuro della competitività europea". 

 

URSULA VON DER LEYEN - EMMANUEL MACRON - GIORGIA MELONI - SUMMIT EU MED 9 MALTA

Su quanto possa sopportare la personalità di Giuliano Amato, e le sue interviste contro la deriva autoritaria del suo governo, lasciamo perdere. Non ce l’ha fatta proprio a trattenersi e si è fatta apparecchiare una domanda dal giornalista “Libero” per sfancularlo: “Sul tema della commissione algoritmi, credo si sappia che non è stata una mia iniziativa e ho detto tendenzialmente quello che pensavo ma al di là di questo, non ho nulla da dire nello specifico al professor Amato, sono rimasta francamente basita dalle sue dichiarazioni che riguardano la Corte Costituzionale“.

 

Atteggiamento che non può minimamente permettersi con il Capo dello Stato. Ma è noto che le dà fastidio (eufemismo) lo stretto rapporto che ha Mattarella con i suoi omologhi di Francia (Macron) e di Germania (Frank-Walter Steinmeier). L’ex balilla di Colle Oppio è convinta che il Quirinale la ostacoli, anziché cercare di tappare i buchi della sua politica. 

mark rutte - ursula von der leyen - kais saied - giorgia meloni

 

Lo si evince chiramente dalla sgarbata risposta che ha dato sul rischio isolamento dell'Italia. Ha citato Jacques Chirac, il presidente francese che sottopose a referendum la Costituzione europea che nelle urne venne bocciata. Per concludere, petto in fuori, tuonando: “Nessuno disse alla Francia che gliel'avrebbero fatta pagare. L'Italia non ha meno diritti di altre nazioni”. Sergio, tiè e porta a casa!

 

A molti osservatori poi è sfuggito il sottotesto della dichiarazione: “Con i tedeschi dell'Afd ci sono distanze insormontabili a partire dal tema dei rapporti con la Russia, a differenza di Marine Le Pen che fa un ragionamento più interessante”.

MATTEO SALVINI - MARINE LE PEN - FRANCESCA VERDINI A PONTIDA 2023

 

Una puntura velenosa dietro la quale c’è la volontà di Meloni di spaccare l’alleanza europea di Matteo Salvini, Identità e Nazione, gettando all’inferno i nazi-tedeschi di Afd e nello stesso tempo cercando di convincere Marine Le Pen, a capo del primo partito in Francia, di traslocare nel suo gruppo, quello dei Conservatori. 

 

Come Dago-dixit, Marine Le Pen in vista del voto delle europee di giugno ha cambiato musica, dice cose molte diverse da quelle di Salvini (infatti ha evitato di partecipare di persona al recente convegno fiorentino del leader della Lega) e ha cominciato a dislocare il suo Rassemblement National verso il centro (vedi il voto a favore sui migranti che ha spiazzato Macron). 

 

MARINE LE PEN E MATTEO SALVINI

Contemporaneamente la Ducetta sta lavorando ai fianchi dell’amato Xavie Abascal, presidente del partito basco Vox, per depurarlo e rieducarlo della zavorra della destra estrema. Il sogno Meloni sarebbe di esportare a Bruxelles un centrodestra compatibile con il Partito Popolare Europeo. 

sergio mattarella mario draghi sergio mattarella mario draghi mario draghi contro firma il decreto di scioglimento delle camere mario draghi sergio mattarella MELONI - DRAGHI - MATTARELLA - PRIMA PAGINA FATTO QUOTIDIANO 10 SETTEMBRE 2022

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