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IL BASTONE E LA CAROTA DI JOHN ELKANN – STELLANTIS PORGE UN RAMOSCELLO D’ULIVO AL GOVERNO MELONI CAMBIANDO IL NOME DELL’ALFA ROMEO “MILANO” IN “JUNIOR”, DOPO LE POLEMICHE CON IL MINISTRO URSO PER LA PRODUZIONE IN POLONIA DELL’AUTO CON IL NOME ITALIANO – ADOLFO “URSS”, COM’È SOPRANNOMINATO IL MELONIANO, GIOISCE: “SEGNALE DI PIENA COLLABORAZIONE”. MA INTANTO, A MIRAFIORI, RIPARTE LA CASSA INTEGRAZIONE PER 2MILA LAVORATORI DELLA 500 ELETTRICA E DELLA MASERATI…

stellantis.

1. STELLANTIS, NUOVO STOP A MIRAFIORI PER LA500E E MASERATI

(ANSA) - Si ferma ancora la carrozzeria di Mirafiori. Stellantis ha annunciato nuova cassa integrazione per tutti gli oltre 2.000 lavoratori della 500 elettrica e della Maserati da lunedì 22 aprile fino a lunedì 6 maggio compreso. Il nuovo stop collettivo - spiega la Fismic Confsal - arriva dopo la cassa integrazione già è in corso per i 1.260 lavoratori della 500 elettrica e il contratto di solidarietà in vigore fino a dicembre a rotazione per i 960 dipendenti della linea della Maserati. "Questa nuova doccia fredda per tutti i lavoratori del sito di Mirafiori, dimostra come la manifestazione unitaria di venerdì 12 aprile fosse un reale grido d'allarme e non un allarmismo", commenta Sara Rinaudo della Fismic.

 

carlos tavares john elkann

"Abbiamo proprio fatto bene a fare lo sciopero il 12 aprile con la grande manifestazione che ha visto migliaia di partecipanti scendere in piazza per il rilancio di Mirafiori. Questa ennesima richiesta di cassa dimostra fattivamente che abbiamo ragione come sindacati a richiedere nuovi modelli da produrre e che senza di essi l'unica cosa certa è il continuo utilizzo degli ammortizzatori sociali.

 

Purtroppo Tavares l'altro giorno non ha detto nulla sulle nuove produzioni. Ecco perché è necessario aprire una vera trattativa a palazzo Chigi con il governo, Stellantis e i sindacati che metta al centro Mirafiori, ma che parli anche degli altri stabilimenti italiani, pena la perdita dell'auto nel nostro Paese" commentano Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino e Gianni Mannori responsabile di Mirafiori per la Fiom. "L'annuncio di oggi evidenzia quanto denunciamo da tempo: serve un nuovo modello per Mirafiori, altrimenti il futuro dello stabilimento sarà segnato Da Tavares e dal governo ci aspettiamo risposte concrete.

 

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS

L'azienda nel complesso ha confermato le missioni produttive già assegnate a Mirafiori, ma non parla di nuovi modelli, che per noi sono di vitale importanza per la sopravvivenza stessa dello stabilimento. Lo sciopero del 12 aprile ha fatto sentire la voce dei metalmeccanici torinesi e di tutto il territorio e ha lanciato un messaggio chiaro: è urgente un intervento del Governo con l'obiettivo di ottenere un nuovo modello per Mirafiori" " spiega Luigi Paone, segretario generale della Uilm Torino.

 

2. URSO, 'CAMBIO NOME ALFA È UN SEGNALE DI PIENA COLLABORAZIONE'

adolfo urso foto di bacco (3)

(ANSA) - La decisione di Stellantis di cambiare nome alla nuova Alfa Romeo Milano in Junior "credo che sia un segnale di piena collaborazione tra l'azienda e l'Italia". Risponde così il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, a margine dell'inaugurazione del Salone del Mobile a Milano, a chi gli chiedeva se il cambio di nome dopo la polemica con l'esecutivo rappresentasse, o meno, una 'vittoria'.

 

carlos tavares presenta la alfa romeo milano

"Perché - ha continuato Urso - la tutela del lavoro e della produzione non é un obiettivo del governo, ma dell'Italia, del nostro Paese". "Siamo assolutamente convinti che si possano produrre auto belle e appetibili sul mercato globale come da tradizione del nostro Paese così come 20 anni fa eravamo assolutamente convinti che l'Italia potesse produrre alimentazione, abbigliamento e arredamento e diventare luogo dell'eccellenza della qualità nel mondo quando gli altri ritenevano che queste cose andassero fatte tutte in altri continenti dove si potevano fare meglio gli affari, magari con il lavoro minorile e senza rispetto per gli standard ambientali e sociali che noi abbiamo voluto nel nostro continente", ha sottolineato Urso ribadendo che "siamo convintamente impegnati a tutelare il lavoro , la produzione, il prodotto e l'impresa in Italia".

 

carlos tavares presenta la alfa romeo milano

A chi gli chiedeva un commento sull'accordo tra il gruppo Stellantis e i sindacati per le uscite volontarie e su come tutelare il lavoro, Urso ha risposto "Attraverso una politica industriale come quella che stiamo realizzando nel nostro Paese, assolutamente necessaria per fare auto, elettrodomestici, siderurgia". Sempre sul dossier automobilistico, Urso ha ribadito che "ci avevano detto 20-30 anni fa che non si potevano più produrre alimenti, prodotti dell'abbigliamento, mobili e arredo nel nostro Paese, nel nostro Continente. Questi di questa vulgata sono gli stessi che ci dicono che non si può più produrre auto. Smentiremo questa narrazione".

carlos tavares presenta la alfa romeo milano

 

3. IL DIETROFRONT DI STELLANTIS, DALL’ALFA PRODOTTA IN POLONIA CANCELLATO IL NOME «MILANO»

Estratto dell’articolo di Andrea Rinaldi e Bianca Carretto per il “Corriere della Sera”

 

Stellantis ingrana a sorpresa la retromarcia sull’ affaire Alfa Romeo dopo le polemiche sollevate nei giorni scorsi dal ministro Urso circa l’italianità della nuova vettura. Ieri il ceo del marchio automobilistico, Jean-Philippe Imparato, ha annunciato che il nome della nuova compatta sportiva del Biscione cambierà da «Milano» a «Junior».

Jean Philippe Imparato AD DI ALFA ROMEO

 

Un caso più unico che raro nella storia dell’automotive italico, dove gli appellativi tra nomi propri di persone, belve e città hanno da sempre avuto l’onore e l’onere di accompagnare il successo di un bolide. «Il nome “Milano”, tra i favoriti dal pubblico, era stato scelto per rendere tributo alla città dove tutto ebbe origine nel 1910 — ha spiegato il top manager — pur ritenendo che il nome “Milano” rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova autovettura, Alfa Romeo ha deciso di cambiare il nome da Milano a Junior, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione».

 

E in effetti così è stato interpretato a Roma: un ramoscello d’ulivo nei confronti dell’esecutivo Meloni, con cui il dialogo deve proseguire senza screzi per arrivare alla saturazione degli stabilimenti italiani di Stellantis, tra incentivi e politiche dell’auto.

 

adolfo urso - ministero del made in italy

«Credo sia una buona notizia, che giunge proprio nella giornata del made in Italy che esalta il lavoro, l’impresa, la tipicità e la peculiarità del prodotto italiano che tutti ci invidiano nel mondo», ha commentato la decisione il ministro delle Imprese, a margine di un’iniziativa per la giornata del made in Italy a Milano.

 

[…]  Nei giorni scorsi Urso aveva definito «illegale» la scelta di Stellantis di produrre in Polonia, a Tychy, il nuovo modello Alfa Romeo — il primo «estero» nella storia del brand — con il nome Milano «perché viola la legge del 2003 sull’ Italian sounding ». Per Imparato «il caso è chiuso»: «Non procediamo legalmente, abbiamo da lavorare. Il nome sarà cambiato su tutti i mercati dove l’auto sarà venduta. Per noi il senso non è fare polemica, ma fare business».

salone dell auto di ginevra - stellantis

 

[…]   Cassino, Melfi e Mirafiori sono gli impianti più interessati dalle recenti uscite incentivate promosse dal carmaker: 3.600 dipendenti su un totale di circa 42.700 in Italia. I tavoli con il Mimit proseguiranno anche nelle prossime settimane: l’obiettivo è arrivare a far produrre a Stellantis un milione di veicoli saturando gli stabilimenti italiani, fiaccati dalla cassa integrazione. Nel primo trimestre 2024 hanno prodotto 170.415 veicoli (- 9,8 %). E sostituire il nome della nuova Alfa sarà una mossa tutt’altro che conveniente.

stellantis

 

A due mesi dalla commercializzazione ufficiale prevista a giugno — 41.500 euro per l’elettrica 31.900 euro per l’ibrida i prezzi di lancio — la rete dei concessionari e dei rivenditori multimarca avrà necessità di ulteriori cambiamenti che incideranno sulle loro spese, dovranno essere indennizzati, giustificando anche i contatti con la futura clientela, informandola attenendosi agli ideali del brand, un compito basilare. Milano, in questa settimana del Salone del Mobile, è tappezzata di cartelloni che reclamizzano la vettura con il vecchio nome e che dovranno essere rimossi e sostituiti. A livello industriale anche il logo, con la scritta Milano, dovrà essere rimosso, realizzando, in tempi rapidissimi, lo stampo della nuova Junior. […]