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Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”
C'è un elemento che distingue il ricordo delle vittime della strage della stazione di Bologna di Sergio Mattarella da quello di Giorgia Meloni: il riferimento alle sentenze che hanno certificato la matrice fascista dell'attentato. Non è un dettaglio minore.
Il presidente della Repubblica la sottolinea, la premier la omette, a differenza dei presidenti delle Camere e di tutta l'opposizione. La verità giudiziaria, insomma, spacca le istituzioni in mano alla destra. […]
giorgia meloni e ignazio la russa
Il presidente della Repubblica ha affidato a una nota il suo pensiero: «La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi». La premier, dopo aver reso omaggio alle vittime e alle associazioni che curano la memoria della strage, si concentra sulla desecretazione degli archivi: «Giungere alla verità sulle stragi che hanno segnato l'Italia nel Dopoguerra passa anche dal mettere a disposizione della ricerca storica il più ampio patrimonio documentale e informativo».
Quel 2 agosto 1980, ha continuato la premier, «il terrorismo ha sferrato all'Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci». Parole che le opposizioni hanno giudicato «ipocrite».
giorgia meloni ignazio la russa e sergio mattarella all altare della patria 25 aprile 2023
La Russa, invece sceglie di fare un intervento in Senato alle 10,25, l'ora in cui l'esplosione devastò la stazione di Bologna: «Va doverosamente ricordata la definitiva verità giudiziaria che ha attribuito alla matrice neofascista la responsabilità della strage». Parole simili a quelle utilizzate dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
Le opposizioni mettono l'accento sulle omissioni di Meloni: «La strage fu frutto di un progetto politico criminale di stampo neofascista che puntava al sovvertimento dell'ordine democratico attraverso la strategia della tensione», ha detto il leader del M5S Giuseppe Conte.
Mentre la segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha partecipato al corteo di Bologna, aggiunge: «Non accettiamo alcun tentativo di depistaggio ulteriore, non accettiamo alcun tentativo di riscrivere la storia. Le evidenze processuali già chiariscono che questa è stata una strage di matrice neofascista e anche con un intento eversivo».
[…] La giornata del ricordo è stata segnata anche da una polemica su una mozione presentata dal presidente della Commissione cultura alla Camera, Federico Mollicone, di FdI e votata da tutta la maggioranza, nella quale si allude al presunto ruolo di elementi palestinesi nella strage.
federico mollicone foto di bacco (2)
Nel testo compare anche una citazione del messaggio di Mattarella del 2 agosto 2016 («permangono ancora domande senza risposta, va raggiunta quella piena verità, che è premessa di giustizia») che non tiene conto delle sentenze arrivate nel frattempo, né della nettezza delle parole del Presidente della Repubblica di ieri.
L'opposizione critica la mozione della destra: «Evocare piste già battute senza esito rischia di produrre, consapevolmente o meno, gli stessi effetti di chi cancellò le prove», dice l'ex guardasigilli Andrea Orlando, del Pd. […]
strage di bolognastrage di bologna soccorsi dopo l'esplosionegiorgia meloni ignazio la russa sergio mattarella parata 2 giugno
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