DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
F.Sar. per il "Corriere della Sera"
à il rischio più temuto dagli esperti della sicurezza, perché è il gesto che non si può prevedere. L'azione isolata di chi decide di sparare all'impazzata oppure di farsi esplodere di fronte a un luogo simbolo. Il culmine di una tensione che adesso convince i vertici degli apparati a rimodulare i dispositivi di protezione, rivedere il livello di tutela personale.
Saranno i componenti del nuovo governo guidato da Enrico Letta i primi a finire sotto osservazione e forse non è un caso che il neoministro dell'Interno, durante la relazione al Consiglio dei ministri abbia raccomandato i colleghi a «non avere remore a utilizzare le macchine di servizio e farsi proteggere dalla scorta». Poi si passerà a una revisione generale che ogni comando provinciale dovrà compiere in sintonia con il ministero dell'Interno.
C'è paura e tensione tra chi deve garantire l'ordine pubblico e l'incolumità di personalità e cittadini, c'è grande preoccupazione per un clima che si fomenta giorno dopo giorno. Nessuna segnalazione specifica è giunta nelle ultime settimane su un pericolo di ritorno all'eversione, ma più volte - soprattutto quando sono stati pianificati i servizi di ordine pubblico - è stato specificato come il disagio sociale possa diventare un detonatore micidiale ed è su questo che adesso bisogna intervenire.
Non a caso il titolare del Viminale Alfano, dopo aver specificato che «ad un primo esame la vicenda può essere ricondotta a un gesto isolato sul quale comunque sono in corso ulteriori accertamenti», chiarisce come «la situazione generale non desta preoccupazioni, ma i servizi sono stati comunque intensificati».
E il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro in serata specifica: «Siamo pronti ad affrontare ogni situazione». Il timore più alto riguarda eventuali atti di emulazione. E di fronte a questo si può cercare di ridurre il danno con un forte dispositivo di prevenzione, ma gli analisti sono concordi nel ritenere che sia impossibile assicurare il livello zero di pericolo.
Anche per questo viene escluso che ci siano state falle nel sistema di protezione delle sedi istituzionali e in particolare di Palazzo Chigi. Quando l'attentatore Luigi Preiti è arrivato in piazza Colonna, a pochi metri dalla sede del governo, i carabinieri stavano transennando l'area, proprio per prepararsi all'arrivo dei ministri dopo il giuramento al Quirinale.
Ma, questo viene specificato al Viminale, «è impensabile che si possa blindare e chiudere il centro di Roma, militarizzare la capitale d'Italia, così come ogni altra città . Anche perché questo avrebbe come unico effetto quello di ampliare la zona di rischio senza garantire maggiore protezione».
Il problema, questa è la convinzione degli analisti, è invece stroncare qualsiasi iniziativa che possa fomentare la piazza ed eccitare gli animi. Non a caso si ricorda come lo stesso Beppe Grillo la scorsa settimana, nel giorno della votazione del capo dello Stato che ha confermato al Quirinale Giorgio Napolitano, aveva prima annunciato «la marcia su Roma» e poi deciso addirittura di non partecipare ad alcuna manifestazione proprio per evitare il pericolo che qualcuno potesse decidere di andare oltre le proteste verbali risuonate per tutto il pomeriggio davanti a Montecitorio.
Non è affatto casuale che proprio ai politici, ai rappresentanti delle istituzioni, si rivolgano adesso i sindacati di polizia. Enzo Letizia, segretario dell'Associazione funzionari, evidenzia come «i luoghi della rappresentanza democratica sono diventati i bersagli simbolici ed ideali per gesti di disperati, che pensano di non avere nulla da perdere» e chiede «alla politica di non lasciare da soli gli uomini e le donne delle forze di polizia ad affrontare i disperati di questo Paese».
Grande preoccupazione viene espressa anche dal segretario del Sap Nicola Tanzi secondo il quale «al momento le motivazioni esulano dalla politica in senso stretto, però bisogna stare attenti che l'onda del disagio sociale non venga cavalcata da chi non aspetta altro che strumentalizzarla».
Angelino Alfano AUTOBLU AUTOBLU LUIGI PREITI L ATTENTATORE DI PALAZZO CHIGICARABINIERE FERITO DALLA SPARATORIA A PALAZZO CHIGI DOPO LA SPARATORIA A PALAZZO CHIGIPalazzo Chigi
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