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SIAMO STATI SULL’ORLO DI UNA CATASTROFE NUCLEARE – DOPO ALCUNI MESI DALL’INIZIO DELLA GUERRA IN UCRAINA, AL CREMLINO SI DISCUTEVA SERIAMENTE SE UTILIZZARE O MENO ARMI ATOMICHE – L’INTELLIGENCE AMERICANA RITENEVA CHE CI FOSSE IL 50% DI POSSIBILITÀ CHE PUTIN SCATENASSE UN CONFLITTO NUCLEARE.  BIDEN CHIESE AL SUO CONSIGLIERE JAKE SULLIVAN DI "METTERSI IN CONTATTO CON I RUSSI" - IL PRESIDENTE AMERICANO CONTATTÒ PUTIN DIRETTAMENTE CON UN MESSAGGIO PER DIRGLI - LE RIVELAZIONI DEL GIORNALISTA BOB WOODWARD, NEL SUO LIBRO "WAR"

 

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(ANSA) - Alcuni mesi dopo l'avvio della guerra in Ucraina, l'intelligence americana ha rilevato "discussioni credibili all'interno del Cremlino" in base alle quali Vladimir Putin stava seriamente valutando l'uso delle armi atomiche.

 

Lo rivela il giornalista del Watergate Bob Woodward nel suo libro 'War', che uscirà la prossima settimana. L'intelligence americana riteneva che ci fosse un 50% di probabilità di un uso delle armi nucleari da parte di Putin.

 

VLADIMIR PUTIN JOE BIDEN - ILLUSTRAZIONE TPI

Joe Biden, di fronte alle informazioni di intelligence, disse al suo consigliere alla sicurezza nazionale Jake Sullivan di mettersi in contatto con i russi e dire loro, in un linguaggio minaccioso ma non troppo forte, quale sarebbe stata la risposta americana.

 

Il presidente contattò anche Putin direttamente con un messaggio sulle "conseguenze catastrofiche" di un utilizzo delle armi nucleari da parte di Mosca.

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