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SUPERBONUS, SUPER DEFICIT – L’ISTAT RIVELA IL SEGRETO DI PULCINELLA: IL SUSSIDIO EDILIZIO DI CONTE È UN MACIGNO PER I CONTI PUBBLICI! – LE NUOVE STIME CALCOLATE IN BASE ALLE NUOVE REGOLE DELL’EUROSTAT SUI CREDITI D’IMPOSTA: L’INDEBITAMENTO NEL 2022 SI È ATTESTATO ALL’8% DEL PIL (L’OBIETTIVO DEL GOVERNO ERA 5,6) E NEL 2021 AL 9%. ECCO SPIEGATO PERCHÉ MELONI E GIORGETTI HANNO VARATO LA STRETTA – LE QUATTRO DEROGHE ALLO STUDIO PER MODIFICARE LA MISURA

1. EFFETTO SUPERBONUS SUI CONTI PUBBLICI

Estratto dell’articolo di Giorgia Ariosto per per AGI

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

La cessione dei crediti fiscali dei bonus edilizi, a partire dal superbonus, fa lievitare il deficit nel 2022, ricalcolato sulla base delle nuove regole dell'Eurostat. Lo scorso anno, certifica ora l'Istat, l'indebitamento si è attestato all'8% del Pil, superando l'obiettivo del 5,6% indicato dal governo Meloni nella Nota di aggiornamento al Def rivista e integrata a novembre.

 

E questo è avvenuto perche' l'indebitamento, in miglioramento rispetto al 9% registrato nel 2021, è stato rivisto a seguito del cambiamento introdotto nel trattamento contabile dei crediti di imposta, che ha portato a una revisione peggiorativa nel rapporto deficit/Pil per gli anni 2020 e 2021 pari rispettivamente a -0,2 e -1,8 punti percentuali.

 

giorgia meloni pronta a tutelare il superbonus video settembre 2022

Nel 2020 il deficit si è attestato quindi al 9,7% del Pil, dal 9,5% stimato a settembre scorso, e nel 2021 l'indebitamento netto è stato ritoccato al 9%, dal 7,2% previsto in precedenza. In valore assoluto, l'indebitamento per il 2022 è pari a 153,447 miliardi di euro, in diminuzione di circa 7,8 miliardi rispetto a quello dell'anno precedente.

 

SUPERBONUS 110

[…]  L'Istat ha quindi chiarito l'effetto superbonus sui conti. Alla luce delle nuove regole Eurostat e dei rilievi introdotti con la pubblicazione del Manuale sul disavanzo e sul debito pubblico, secondo il nuovo sistema dei conti nazionali, e a seguito dell'esito degli approfondimenti metodologici condotti congiuntamente da Istat e Eurostat, spiega l'istituto di statistica, è mutato il trattamento contabile del 'Superbonus 110%' e del cosiddetto 'Bonus facciate' a partire dall'anno di stima 2020. Pertanto entrambi i crediti di imposta sono ora classificati come crediti di imposta di tipo 'pagabili', e registrati nel conto consolidato delle amministrazioni pubbliche come spese per l'intero ammontare, ovvero la spesa pubblica deve essere registrata all'inizio, nel momento in cui si verifica l'investimento che dà diritto al credito d'imposta, in quanto il credito d'imposta è maturato in quel momento.

 

SUPERBONUS 110

Nelle precedenti stime, entrambe le agevolazioni erano state classificate come crediti di imposta di tipo 'non pagabili' ed erano quindi registrate come minor gettito nell'anno di utilizzo del credito (quindi, come minore entrata tributaria). Ma se il superbonus ha avuto un impatto importante sui conti del 2022, da una prima analisi condotta dai tecnici del Tesoro, questo impatto dovrebbe invece essere "limitato" sul deficit del 2023, stimato al 4,5% dal governo. E dal Mef assicurano che il governo è impegnato "ad assicurare un'uscita sostenibile da misure non replicabili nelle medesime forme". La correzione delle norme sui bonus edilizi, sottolinea ancora il ministero, "è stato l'indispensabile presupposto a tutela dei conti pubblici per il 2023, invertendo una tendenza negativa certificata oggi dall'Istat".

 

2. SI APRE UNO SPIRAGLIO PER IL SUPERBONUS PRONTE QUATTRO DEROGHE

Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “La Stampa”

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni

[…]  La cessione dei crediti non tornerà più nella forma iniziale, ma sono allo studio quattro deroghe su cui lasciare che il Parlamento intervenga. Un mezzo passo indietro che potrebbe coinvolgere il sisma-bonus, le onlus, le case popolari e gli incapienti. Per queste quattro categorie si riaprirebbe la finestra della cessione dei crediti, anche se solo in via temporanea. Il capitolo che riguarda il via libera agli incapienti è il più complicato.

E infatti è quello più a rischio, perché vorrebbe dire, se non verranno fissati paletti stringenti, riaprire un flusso di cessione dei crediti molto maggiore rispetto alle altre tre deroghe.

 

Tutto, dicevamo, dipende dai numeri che darà oggi l'Istat. Dopo aver fatto chiarezza sui conti, Giorgetti convocherà quindi il tavolo tecnico al ministero. Lo stesso che aveva già riunito due settimane fa per coinvolgere categorie e banche sul nodo dei crediti incagliati.

 

I NUMERI DEL SUPERBONUS - INFOGRAFICA LA REPUBBLICA

Sulla trattativa per modificare il decreto, però, incideranno anche gli umori di Forza Italia, che aveva minacciato di alzare barricate contro lo stop dello scorso 16 febbraio. In quei giorni di litigi furibondi all'interno della maggioranza era stata la premier Giorgia Meloni, attraverso il capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti, a siglare una tregua aprendo a successive modifiche in Parlamento che prevedessero quello che gli uomini di Silvio Berlusconi chiedono da tempo: la cartolarizzazione dei crediti, vista come unica via d'uscita per evitare di mandare in crisi l'intero settore edilizio.

 

Questa ipotesi, però, è sparita dal tavolo. Il ministero dell'Economia non sta lavorando in questa direzione e fonti interne spiegano a La Stampa che si starebbero incontrando difficoltà anche sull'idea alternativa di compensare i crediti negli F24. […]

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