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TAFAZZISMO DEMOCRATICO – ELLY SCHLEIN NON CE LA FA PROPRIO A RESISTERE E RILANCIA L’IDEA DELLA PATRIMONIALE: “TASSARE I SUPER RICCHI NON È UN TABÙ. LA DESTRA SCAPPA QUANDO SI DISCUTE DI QUESTO” – E GIUSEPPE CONTE, CHE DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO AVEVA GIURATO “CON ME NON CI SARÀ MAI LA PATRIMONIALE”, OGGI È MENO INTRANSIGENTE: “BISOGNA LAVORARE A LIVELLO GLOBALE PER INTRODURRE FORME DI TASSAZIONE CHE CONTRASTINO IL CAPITALISMO PARASSITARIO” – DA AMATO A FRATOIANNI, L’ETERNO TORMENTONE DELLA SINISTRA E QUEL MANIFESTO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA DEL 2006: “ANCHE I RICCHI PIANGANO”

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elly schlein alla camera foto lapresse

1. SCHLEIN, L'IDEA DI TASSARE I SUPER RICCHI NON È UN TABÙ

(ANSA) -  "Sull'abbassare le tasse al ceto medio e sul lavoro siamo tutti d'accordo, tant'è che nessuno di noi ha contestato il taglio del cuneo fiscale, poi però la destra scappa quando si tratta di capire che non è un tabù se a livello europeo, vista la volatilità del capitale, si appoggia un'idea di tassare i super ricchi. Stiamo parlando di questo, non di toccare il ceto medio o le case. Parlare di questo per noi non è un tabù". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein al 'Caffé della Domenica', su Radio24.

 

2. LA CHIMERA PATRIMONIALE, ETERNO TORMENTONE A SINISTRA

Estratto dell’articolo di Roberto Gressi per il “Corriere della Sera”

 

ELLY SCHLEIN GIUSEPPE CONTE

Lo sai che ti fai male, e lo sai che alla fine non se ne fa niente, sai pure che chi ti dà retta, anche tra gli amici, in realtà ti porta a spasso e si sfila alla prima occasione. Ma niente, la tentazione è troppo forte, e così, ogni due per tre, a sinistra rispunta la patrimoniale. Che sarebbe poi la tassa sui ricchi. L’uovo di Colombo: vai a prenderli lì, i soldi, che lì ci sono. L’ultimo, in ordine di tempo, a riproporre l’imposta è stato il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.

 

[…]  Elly Schlein e Giuseppe Conte si guardano bene dal dargli torto e rischiare così di farsi prendere d’infilata. E allora la segretaria Pd si affretta a dire che sì, la proposta è giusta, certo senza toccare il ceto medio, e comunque non si può mica agire da soli, che poi i capitali scappano, bisogna muoversi tutti insieme in Europa.

 

nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein

Il leader dei Cinque Stelle, da presidente del Consiglio, aveva fatto un giuramento: «Con il mio governo non ci sarà mai la patrimoniale». Ma oggi imbocca la via della cautela: l’idea va bene, ma, ragazzi, va realizzata a livello mondiale. Del resto, perché no? Tempo fa, a Davos, 250 miliardari si erano pronunciati pure loro a favore della patrimoniale, nessuno li aveva presi sul serio ed era finita lì.

 

Michel Barnier l’aveva buttata lì in Francia, e Keir Starmer, da Londra, e chi se lo ricorda più, aveva avvertito i paperoni del Regno Unito: «La manovra sarà dolorosa e quelli con le spalle più larghe dovranno portare il fardello più pesante». Sì, vabbè.

 

giuliano amato (3)

Rifondazione comunista, era il 2006, si era guadagnata un posto nella storia, facendo affiggere un manifesto suicida che recitava: «Anche i ricchi piangano». Ma soprattutto Fratoianni era arrivato a un passo dalla patrimoniale il 3 agosto del 2023. Il governo si era distratto e aveva detto sì a un ordine del giorno che chiedeva al governo di introdurre una patrimoniale per combattere la dispersione scolastica. Tempo cinque minuti ed ecco la soluzione: «Il governo ha velocemente valutato la proposta e altrettanto velocemente concluso che non intende dare seguito alla stessa».

 

anche i ricchi piangano - rifondazione comunista per la patrimoniale

[...] Enrico Letta, allora segretario Pd, più prudentemente, aveva proposto una tassazione speciale per costituire una «dote per i giovani». Apriti cielo. In realtà l’unico a non fare chiacchiere, ma fatti, era stato il socialista Giuliano Amato. Nella notte tra il 9 e il 10 luglio del 1992 prelevò il 6 per mille dai conti correnti dagli italiani. Un colpaccio, hai voglia a nascondere i capitali, ormai era fatta, ma ancora lo inseguono.

 

Sempre Amato, lo raccontò ad Aldo Cazzullo sul Corriere , suggerì anni dopo una tassa di trentamila euro in due anni, a carico del terzo degli italiani più ricco, per abbattere il debito pubblico sotto l’80 per cento del Pil. Niente, macché. [...]

 

patrimoniale

Il tormentone Nicola Zingaretti condivide l’idea di Schlein di una tassazione a livello europeo, e ai tempi della sua segreteria frenò un’iniziativa tutta italiana: «L’emendamento alla manovra sull’introduzione di una patrimoniale è il frutto di una iniziativa libera ma individuale di alcuni deputati del Pd, che però non impegna il gruppo».

 

Comunque altre proposte, negli anni, erano arrivate da Matteo Orfini e Pier Luigi Bersani, mentre Massimo D’Alema aveva prospettato una patrimoniale a bassa aliquota «che potrebbe rispondere all’esigenza di equità». E ancora Fratoianni, insieme a un po’ di dem, aveva avviato una raccolta firme, anche con lo Spid, per un legge tassa ricchi.

 

massimo d alema - forum internazionale della democrazia a pechino

Insomma, questa patrimoniale, a sinistra, più che un’iniziativa concreta alla fine è diventata un tormentone. E, come succede qualche volta con i tormentoni, ci si affeziona. Alla prossima.