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Estratto dell’articolo di Daniele Raineri per “la Repubblica”
Nella notte la ministra degli Esteri libica, Najla al Mangoush, è fuggita da Tripoli con un volo organizzato dai servizi di sicurezza libici e si è rifugiata a Istanbul, dopo che ieri pomeriggio era uscita la notizia di un suo incontro a Roma con il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen.
La reazione a Tripoli è stata violenta: uomini armati hanno attaccato la sede del ministero degli Esteri e hanno anche tentato di appiccare il fuoco alle case del premier Abdel Hamid Dbeibah e del consigliere per la Sicurezza nazionale Ibrahim Dbeibah – in questo secondo caso, a giudicare dai video che arrivano dalla capitale libica, ci sono riusciti.
Il premier libico in serata aveva tentato la mossa di un comunicato ufficiale che addossava alla ministra Al Mangoush la responsabilità dell’incontro con l’israeliano come se fosse avvenuto all’insaputa dei vertici di Tripoli, la dichiarava sospesa dal suo incarico e anche sotto indagine – ma è una versione che non regge.
Un incontro a quel livello con un rappresentante del governo di Gerusalemme può succedere soltanto se c’è l’assenso dei massimi livelli e quindi anche del premier Dbeibah. Come se non bastasse, questa mattina Amichai Stein, giornalista delle tv pubblica israeliana, ha citato fonti del governo di Israele per confermare che l’incontro è durato più di due ore e che “era stato coordinato in anticipo con le istituzioni libiche più alte in grado”.
Gruppi di libici scendono in piazza nella capitale #Tripoli dopo che è emerso che il ministro degli Esteri Najla al-Mangoush del governo di Abdulhamid al-Dbeibah ha incontrato la sua controparte #israeliana a #Roma. Il governo libico #GNU ha "temporaneamente sospesa" la ministra… pic.twitter.com/Z9IEutQoLn
— Mariano Giustino (@MarianoGiustino) August 28, 2023
Il colloquio in presenza è avvenuto il 23 agosto e in teoria doveva restare segreto. Per questo era stata scelta Roma, come campo neutro e amico che offriva garanzie di riservatezza. Ma ieri il ministro degli Esteri israeliano Cohen – che tra le altre cose potrebbe essere sostituito tra poco e quindi si sente agli sgoccioli del mandato – in una dichiarazione ufficiale ha detto che l’incontro è stato “storico” e potrebbe essere “il primo passo” verso una normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Davanti a una conferma esplicita era impossibile che non ci fossero problemi. […]
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