LA TAMMURRIATA DI NUNZIA – LA DE GIROLAMO S’INCAZZA PERCHE’ RETROCESSA A BENEVENTO E SPUTTANA CARFAGNA E DE SIANO, COORDINATORE FORZISTA PER LA CAMPANIA – L’ORDINE DI BERLUSCONI: “BASTA SCENEGGIATE”. E LE RINFACCIA DI ESSERE STATA MINISTRO (PER POCO) CON ENRICO LETTA - UNA "PURPETTA" DI TRAVERSO

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Paola Di Caro per il Corriere della Sera

 

NUNZIA DE GIROLAMO - BERLUSCONI - ANNAELSA TARTAGLIONE

Lascia sul campo parecchi feriti la battaglia per le liste in Forza Italia. Dopo le critiche arrivate nei giorni scorsi da parte di Giovanni Toti - che ha contestato le troppe candidature «non espressione del territorio» nella sua Liguria -, le proteste degli esclusi (come Amedeo Laboccetta, con Giorgia Meloni che parla di «pulizia etnica» degli An nelle liste azzurre), sono due i casi che tengono banco. Ed entrambi hanno come epicentro la Campania.

 

Il primo lo ha sollevato Nunzia De Girolamo. L' ex ministro, poi capogruppo Ncd, tornata in FI a fine 2015, si è scagliata ieri contro i vertici del partito campano per averla retrocessa - durante la lunga notte della chiusura delle liste - da capolista nella sua circoscrizione di Benevento «come sia Berlusconi che Ghedini mi avevano assicurato sarei stata» a numero due, dietro Cosimo Sibilia.

NUNZIA DE GIROLAMO MARA CARFAGNA resize

 

«C' è una manina che fa girare quelle liste» si è sfogata ieri in diretta a L' aria che tira su La7, nonostante la vicenda fosse stata chiusa con l' intervento di Ghedini che, in extremis a pochi minuti dalla consegna delle liste, l' aveva catapultata a Bologna, come capolista, a danno di Martusciello che è stato escluso. Un paracadute non blindato, ma comunque - speravano ad Arcore - tale da chiudere il caso.

 

Così non è stato: la De Girolamo infatti ha chiesto il commissariamento del coordinatore De Siano ma se l' è presa anche con Mara Carfagna, presente al tavolo delle candidature: «Io non riesco ad accettare che esista un metodo di donne che odiano le donne. Mi aspetto che lei prenda le distanze da questa classe dirigente».

DOMENICO DE SIANO E FRANCESCA PASCALE

 

È allora arrivata una secca nota di FI in cui si dichiara che è stato «il tavolo nazionale», anche in Campania, a decidere delle composizione delle liste. In una seconda si dà pieno appoggio a De Siano. Non commenta la Carfagna, e dall' entourage di Berlusconi bacchettano la De Girolamo: «Basta sceneggiate. Nelle liste si privilegia chi è stato sempre fedele a FI, non chi è restato ministro quando eravamo all' opposizione ed è tornato qui solo quando aveva rotto con Ncd...».

 

LUIGI CESARO E FRANCESCA PASCALE

Esortata a chiudere la polemica, a sera la De Girolamo dice che «resta una ferita aperta, ma ora la campagna elettorale è più importante di qualsiasi verità. Per me FI è Berlusconi, e mi fido solo di lui».

 

Intanto sempre in Campania esplode un altro caso, sollevato ieri da Repubblica . I fratelli di Luigi Cesaro - candidato nonostante sia sotto inchiesta dalla Procura di Napoli per voto di scambio - devono essere giudicati da un magistrato, Giuseppe Cioffi, che avrebbe partecipato (con tanto di foto a testimoniarlo) ad una convention di FI lo scorso ottobre, e che sarebbe stato a un passo dalla candidatura nel 2008. Lui nega.

 

Se FI piange, la Lega non ride: la Procura di Genova ha infatti aperto un' inchiesta per riciclaggio sul Carroccio per «rimborsi truffa» ottenuti da Bossi e Belsito che sarebbero stati travasati attraverso conti e banche diversi per metterli al sicuro da sequestri. Indignata la replica di Matteo Salvini: «Inchiesta fondata sul nulla che finirà nel nulla».