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DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
COME SI DICE IRAN IN CINESE? - PORTI, 5G E SOLDATI: LA CINA SBARCA IN IRAN PER SFIDARE GLI USA (IN TRIANGOLAZIONE CON LA RUSSIA) – PECHINO HA TROVATO IL PARTNER IDEALE PER IL SUO PROGETTO DI ESPANSIONE GLOBALE: INVESTIMENTI PER 400 MILIARDI. LA CINA OTTERRÀ UNO SCONTO SU GAS E PETROLIO FINO AL 30%. I CACCIA DI XI USERANNO LE BASI MILITARI CHE OSPITANO I RUSSI – I CINESI AGISCONO COME UN RULLO, L'EX PRESIDENTE AHMADINEJAD PROTESTA E ACCUSA IL GOVERNO DI ROHANI…
Giordano Stabile per la Stampa
Certo in Iran non si parla di sbattere fuori Huawei. Le ramificazioni del gigante tecnologico cinese vanno oltre la rete 5G, arrivano fino al cuore del programma nucleare. Ma è soltanto un aspetto dei legami sempre più stretti fra i due Paesi, in una triangolazione con la Russia che sfida l'America di Donald Trump. Pechino ha trovato in Iran il partner ideale per il suo progetto di espansione globale.
La «massima pressione» esercitata dalla Casa Bianca ha accelerato i piani di Xi Jinping. Con Teheran strangolata dalle sanzioni, ha strappato un accordo venticinquennale che farà dell'Iran la piattaforma ideale per lanciarsi alla conquista del Medio Oriente, e dell'Europa. Il «memorandum d'intesa» da economico si è trasformato in una cooperazione su tutti i livelli.
Prevede la condivisione delle notizie di Intelligence, missioni militari comuni. Consegna alle aziende cinesi ferrovie, porti, telecomunicazioni, oleodotti e gasdotti che forniranno energia scontata fino al 30 per cento rispetto ai prezzi di mercato. E permetterà di completare il tratto più complicato della Via della Seta, a cominciare dai 2300 km di ferrovia da Urumqi a Teheran, destinata a prolungarsi fino alle coste siriane sul Mediterraneo. In questo contesto il 5G è un tassello. La storia accelera, invece di «finire».
Lo scorso settembre Xi ha raggiunto un accordo con Vladimir Putin per sviluppare la rete in Russia. In cambio Huawei è pronta a passare al sistema operativo russo Aurora. In Iran il 5G debutterà a settembre a Teheran.
La triangolazione coinvolge anche le ambizioni atomiche della Repubblica islamica. Huawei è accusata di aver permesso a Teheran di procurarsi super computer necessari al programma, attraverso la controllata Skycom Tech. Rivelazioni che rischiano di inguaiare la figlia del fondatore, Meng Wanzhou, agli arresti in Canada. Neppure questo fermerà il trio Iran, Russia e Cina.
All'Onu, Mosca e Pechino difendono l'accordo sul nucleare disdetto da Trump, e soprattutto la clausola che permetterà a Teheran, a partire da ottobre, di acquisire di nuovo armi sofisticate. È una corsa contro il tempo, per salvare l'economia iraniana dal collasso, ma Xi è convinto di potercela fare. Il piano di investimenti cinese è impressionante: 400 miliardi in cinque anni, 280 solo nel settore energetico. È l'80 per cento del Pil.
Il ministro degli Esteri Javad Zarif ha ribadito che l'intesa «è alla pari» ma i dettagli mostrano un'ipoteca pesante. L'Iran sarà integrato nella Via della Seta, le nuove fabbriche avranno standard cinesi e potranno esportare nei mercati già aperti alla Cina, sfrutteranno l'attuale costo del lavoro più basso che in madrepatria, per via della svalutazione del rial. La Cina otterrà uno sconto su gas e petrolio fino al 30 per cento. A metà agosto saranno definiti i termini militari dell'accordo. Secondo il sito oilprice.com, almeno cinque aeroporti militari, compreso quello di Hamadan già usato dai russi per effettuare raid in Siria, saranno accessibili a bombardieri e caccia cinesi. Appare chiaro che Teheran punta a diventare un potenza regionale, sotto le ali di Mosca e Pechino.
Certo i cinesi agiscono come un rullo compressore, tanto che si sono levate voci critiche. L'ex presidente Mahmoud Ahmadinejad ha accusato il governo di Rohani di siglare «patti lontano dagli occhi degli iraniani» ed evocato l'umiliante trattato di Turkmenchay del 1828, con la Russia zarista. Pechino vuole imporre una «guardia armata» ai suoi investimenti. Ogni anno 110 guardiani delle rivoluzione riceveranno training in Cina, e altrettanti uomini delle forze di sicurezza cinesi si integreranno in quelle iraniane, con il compito di sorvegliare le infrastrutture.
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