THORNE A CASA, ARRIVA PHILLIPS

V.N. per "La Repubblica"

David Thorne, ambasciatore di Barack Obama a Roma, si prepara a lasciare l'Italia: chiude una missione in cui dal primo momento ha martellato su qualcosa che i politici e gli stessi uomini dei media italiani hanno capito tardi. In politica si vince anche con Internet, il successo di Grillo insegna.

Thorne andrà ad occuparsi di social media per John Kerry, proprio il tema che di continuo ha rilanciato durante i suoi anni italiani. Un mondo, quello dei social media, che Thorne ha fatto tenere d'occhio dai suoi diplomatici, che avevano previsto quasi nei dettagli la vittoria di Grillo.

Il nuovo ambasciatore che si insedierà fra qualche mese (c'è una procedura di accreditamento da rispettare) è John Phillips, un ricco avvocato finanziatore della campagna di Obama, ma soprattutto proprietario di un piccolo borgo in Toscana che ha ricostruito e ristrutturato.

Phillips arriverà in Italia dopo aver già fatto un'esperienza difficile ma formativa: si è scontrato con la burocrazia italiana, con i regolamenti di Comuni, sovrintendenze e uffici vari per realizzare la sua idea di ristrutturare e allargare il piccolo borgo toscano. Un pugno di case in totale decadenza che adesso sono diventate un gruppo di immobili che valgono circa 30 milioni di euro a fronte dei 10 spesi da Phillips per acquistare i ruderi e ricostruire.

Il posto si chiama Borgo Finocchietto, 40 chilometri a sud di Siena: dal 1969, quando fece un viaggio in solitario attraverso l'Europa - scrive il New York Times - Phillips (la cui famiglia è originaria dall'Italia, il cognome era Filippi) pensò di farsi una bella villa nel Belpaese. Alla fine ha optato per il borgo, un insediamento che compare sulle carte della Toscana dal 1318: Lui lo acquistò nel 2011 in quello che definì «un momento di esuberanza irrazionale».

Per rimettere in piedi i vari edifici, l'avvocato californiano scelse di appoggiarsi ad Amalia Agnello, una funzionaria che per anni aveva lavorato con la sovrintendenza toscana. E' chiaro che però a Roma, nel suo nuovo "borgo diplomatico" fra Palazzo Margherita e Villa Taverna, presto Phillips lavorerà a un nuovo restauro: quello della politica italiana.

 

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