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(ANSA) - "Quello in corso è l'ennesimo attacco alla magistratura, volto a delegittimarla adombrando presunti complotti. Un esercizio pericoloso che indebolisce le istituzioni repubblicane e danneggia l'intero Paese". Così l'Associazione nazionale magistrati in una nota, in riferimento alle dichiarazioni della premier Giorgia Meloni su possibili indagini a carico della sorella Arianna Meloni. (ANSA).
ALESSANDRA MADDALENA
Estratti dell’articolo di Federica Oliva per huffingtonpost.it
Dopo il retroscena di Alessandro Sallusti su una possibile inchiesta sulla sorella della premier, Arianna Meloni, la maggioranza, nel gridare al complotto, ha accusato la magistratura di brigare con la stampa per scopi politici. Un’accusa che ogni tanto torna. Ne abbiamo parlato con Alessandra Maddalena, vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati.
Cosa risponde all’accusa che arriva dalla maggioranza?
Ormai siamo abituati ad attacchi di questo tipo, anche da diverse forze politiche. Si tratta di un’operazione di delegittimazione molto pericolosa.
(…)
Il rapporto governo-toghe non è mai stato sereno, almeno non negli ultimi 30 anni. Con il governo Meloni le sembra che il livello degli attacchi nei vostri confronti si sia alzato?
Questa tensione c’è da decenni. Al di là del caso di cui stiamo parlando, per il quale non ci sono evidenze, è normale che quando la magistratura, nell’esercizio delle sue funzioni, entra in contatto con la politica si generano tensioni. È sempre stato così e tutto sommato non è cosa di cui sorprendersi. Sorprende, invece che si continui, nell’attaccare la magistratura, a ipotizzare complotti da quest’ultima orditi nei confronti di una o l’altra parte politica. Addirittura che si ipotizzi che si prendano accordi per far cadere un governo. Questi attacchi, maturati per ragioni politiche, finiscono per fare del male alla democrazia.
C’è chi nella maggioranza sostiene che ci sia un grande attivismo nella magistratura a “colpire” esponenti del governo come una sorta di ritorsione per la riforma della separazione delle carriere.
Mi auguro che sia un pensiero di pochi o una provocazione. Diversamente sarebbe grave e senza senso. Abbiamo espresso con fermezza la nostra contrarietà alla separazione carriere, ma con argomentazioni precise, che non riguardano presunti interessi di casta. Parliamo e abbiamo parlato nell'interesse del Paese. L’unicità della giurisdizione non è un privilegio, è espressione del diritto dei cittadini ad avere una giustizia che sia vera e uguale per tutti. Noi non reagiamo, non facciamo ritorsioni, difendiamo semplicemente il diritto dei cittadini a una magistratura autonoma e indipendente, che non sia condizionata dalla politica.
Alessandra MaddalenaAlessandra Maddalena - Unicost
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