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TOGHE-NORDIO, NUOVO ROUND – SEDICI CONSIGLIERI DEL CSM HANNO PROMOSSO LA PRATICA A TUTELA DEI GIUDICI DEL TRIBUNALE DEI MINISTRI, FINITI NEL MIRINO DEL GUARDASIGILLI (“HANNO FATTO UN TALE STRAZIO DEL DIRITTO”) PER LA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE PER LO STESSO NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SUL CASO ALMASRI: “SONO STATI SUPERATI I LIMITI DI CONTINENZA, LE AFFERMAZIONI IRRISORIE ARRECANO GRAVE TURBAMENTO ALLA CREDIBILITÀ DELL'ORDINE GIUDIZIARIO” – È LA SESTA “PRATICA A TUTELA” INOLTRATA DAL CSM IN MENO DI NOVE MESI, A DIMOSTRAZIONE CHE IL GOVERNO HA ALZATO IL TIRO CONTRO LA MAGISTRATURA…
Estratto dell’articolo di Conchita Sannino per “la Repubblica”
alfredo mantovano carlo nordio e matteo piantedosi – foto lapresse
Il ministro «ha superato i limiti». «Ancora una volta», scrivono sedici consiglieri del Csm, Carlo Nordio si dà al dileggio e anche stavolta togati e laici (di sinistra, di centro e indipendenti) si muovono a difesa delle toghe finite sotto gli strali del Guardasigilli: promuovendo la richiesta di una pratica a tutela del Tribunale dei ministri.
Si tratta dell'organo, reo di aver chiesto l'autorizzazione a procedere per Nordio, Piantedosi e Mantovano sul caso Almasri, contro cui il titolare della Giustizia aveva usato – come avviene non di rado – parole pesanti: «Un tale strazio hanno fatto del diritto...», riferito alle giudici di lunga esperienza Maria Teresa Cialoni, Donatella Casari e Valeria Cerulli (peraltro sorteggiate [...]).
«Fermo restando il generale diritto di critica», a cui non può sottrarsi neanche il lavoro dei giudici – è la premessa dei magistrati di Area, di Md e di Unicost, che firmano la richiesta di pratica insieme agli indipendenti Mirenda e Fontana, e ai laici Romboli, Papa ed Ernesto Carbone – si «deve purtroppo osservare come ancora una volta», dal ministro, «siano stati platealmente superati i limiti di continenza, grazie ad affermazioni che per il loro contenuto irrisorio e per l'eccezionale diffusione mediatica hanno arrecato grave ed evidente turbamento alla credibilità dell'ordine giudiziario».
Ma il documento, depositato ieri all'ufficio di presidenza di Palazzo Bachelet, segna anche un piccolo record: è la sesta "pratica a tutela" inoltrata in meno di nove mesi. E i casi limite passano a sette, se si calcola anche la vicenda al contrario di Stefano Musolino, aggiunto antimafia e segretario di Md, che per aver espresso dissenso sulle politiche del decreto Sicurezza, si ritrovò nel mirino delle laiche di destra del Csm, che avanzarono una richiesta disciplinare a suo carico (offensiva poi finita nel vuoto, con l'archiviazione).
[...] il 9 ottobre, [...] quando tra applausi e baciamani, Nordio incassa alla Camera il no alla richiesta di processo avanzata dal Tribunale dei ministri, e va oltre. «Lo strazio» che quell'organo «ha fatto delle norme più elementari del diritto è tale da stupirsi che non gli siano schizzati in mano i codici, ammesso li abbiano consultati».
carlo nordio matteo piantedosi giorgia meloni – foto lapresse
Scherno e beffa, è la reazione di quasi metà del Csm. La cui mossa arriva nel giorno in cui è ufficiale, al Senato, la blindatura anche amministrativa della capo di gabinetto di Nordio, Giusi Bartolozzi (tuttora indagata per falsa testimonianza ai pm): in commissione Giustizia ecco il sì della maggioranza al Dpr sulla riorganizzazione di via Arenula.
«È la ministra-ombra, col suo superpotere, l'apposita segreteria, l'aumento da 201 a 221 della dotazione di personale, aumenti economici», affonda Ada Lopreiato, dal M5s. Sullo sfondo, uffici più impoveriti e giustizia più lenta.
carlo nordio e giusi bartolozzi
Faranno le valigie gli 8mila precari dell'Ufficio per il processo che, come ricorda ieri Area, «devono invece essere assolutamente stabilizzati, con il ricorso a risorse di bilancio adeguate». Lo spettro è già qui: il fallimento dei target Pnrr sulla durata dei processi civili, che non scenderanno sotto la quota del meno 40 per cento, obiettivo su cui si era impegnata l'Italia.
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