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"Sento puzza di tangenti grossa come una casa". Così Antonio Di Pietro, leader dell'Idv e ospite di "24 Mattino" su Radio 24 ha parlato della vicenda Mps, in particolare riferimento all'acquisto di Antonveneta: "Lì - ha detto Di Pietro - c'era uno che voleva vendere a 7 miliardi e uno che ha detto: âNo, no, lo compro solo a 9 miliardi'. Chi ha comprato o è scemo da manicomio o dietro c'è qualcosa. E siccome lì sono tutto meno che scemi...".
Di Pietro ha condannato l'intreccio tra politica e finanza, paragonandolo alla mafia: "Una volta ero convinto che la politica controllasse la finanza, - continua a Radio 24 - ora mi sto convincendo sempre più che la politica si è calata le braghe ed è controllata dalla finanza che decide chi deve fare politica e come. Una volta si comportava così il sistema mafioso. Adesso il nuovo tipo di mafia sono i colletti bianchi. Una volta la mafia aveva la coppola e sparava, ora sta a Wall Street".
Un rapporto tra politica e banche che per Di Pietro "nei comportamenti, al di là dell'iscrizione o meno a logge, è di tipo massonico". Di Pietro ha attaccato anche l'attuale governo, dicendo che oggi Grilli in Parlamento "dovrebbe chiedere le attenuanti generiche sul piano politico. Se c'è una responsabilità grande come una casa, è la sua e del governo Monti. L'Idv l'anno scorso ha avvertito il governo e il ministro di ciò che stava avvenendo nel Mps.
Il governo doveva intervenire, così come Bankitalia. Hanno fatto le ispezioni, è vero che non sono poliziotti, ma un'altra cosa è tenere gli occhi chiusi. Se uno vuole vendere un bene a 7 miliardi e vedi che lo comprano a 9 miliardi, o sei cecato, o sei scemo o sei complice". Di Pietro ha parlato anche di alleanze politiche dicendo che "tra Monti e il Pd c'è un accordo certo come è certo che domani sorga il sole. Ora litigano e domani saranno insieme. Sono uno contro l'altro ma sono pronto all'accordo, come si dice volgarmente dalle mie parti sono culo e camicia".
Di Pietro ha parlato anche del caso del dottor Andolina, capolista in Friuli per "Rivoluzione civile" e indagato: "Non è rinviato a giudizio - ha detto Di Pietro a Radio 24 -, ieri sono stato in Friuli perché all'interno della coalizione mi tocca sempre fare il pubblico ministero. Lui è un medico che sta facendo sperimentazioni con le staminali sui malati all'ultimo stadio. Nell'assenza di regole c'è un'indagine in corso. Ma ricordo che qualcuno nella storia disse "eppur si muove" e nessuno gli credette.
Pure Galileo era indagato. Comunque è chiaro che se alla fine dell'inchiesta si accerterà che ha violato le regole, lui ha già messo per iscritto che si farà da parte". Infine una battuta sullo scandalo dei presunti rimborsi pazzi dei consiglieri Idv in Liguria, accusati di peculato: "Sapessi come sono arrabbiato io - ha detto Di Pietro -. Noi siamo parte lesa".
E all'obiezione del conduttore che la vera parte lesa sono i cittadini, Di Pietro ha risposto: "Perché io che sono, un figlio di puttana, mi faccia capire? Sono cittadino pure io. Ho dato fiducia a persone che venivano dalla società civile e non avevano mai fatto politica, ora andiamo a verificare".
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