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TRAVAGLIO HA UN PROBLEMA: METTERE IN SICUREZZA CONTE  - DAGONOTA: UNA VOLTA RAGGIUNTO L’OBIETTIVO DI PEPPINIELLO CAPO POLITICO DEI 5STELLE, PER IL DIRETTORE DEL “FATTO” OCCORRE SUBITO PRESERVARLO SOTTO URNA. SE ASPETTA IL 2023, GNA FA’. MA PER ANDARE AL VOTO ANTICIPATO, NON C’È CHE UNA SOLUZIONE; TOCCA SPEDIRE MARIOPIO SUL COLLE - L’IMPORTANTE È CHE LA POCHETTE CON LE UNGHIE SI PORTI A CASA IL PRIMA POSSIBILE UN PARTITO DEL 10/13%. E CON UNA FAVA PRENDE DUE PICCIONI: CON LISTE BEN MIRATE SI TOGLIE DALLE PALLE QUELLA METÀ GOVERNISTA DEL MOVIMENTO CHE SI ATTACCA ALLA GIACCHETTA DI LUIGINO DI MAIO 

PRIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO - 30 AGOSTO 2021

DAGONOTA

Ieri la prima pagina del “Fatto” è stata appannaggio di Mario Draghi che – fiato alle trombe! - “punta al Quirinale e sta consultando partiti e peones”. Poi, girata pagina, a tale tuonante enunciazione viene messa la sordina: “Forse è un po' troppo. Però qualcosa c'è…” 

 

C’è soprattutto il sogno del Sopra-Elevato Travaglio, ormai guida politica del partito di Conte. Essì: un Draghi sul Colle vuol dire voto politico anticipato con il beneamato Peppiniello che evita di sgualcire le pochette aspettando il 2023, fine della legislatura, e non rischia poi di disperdere nel tempo il poco consenso che ha ancora. 

 

MARCO TRAVAGLIO E GIUSEPPE CONTE

Al direttore del “Fatto” poco importa che il centrodestra vada al governo, che l’Unione Europea senza Draghi a Palazzo Chigi chiuda i rubinetti del Recovery: l’importante è che la Pochette con le unghie si porti a casa il prima possibile un partito del 10/13 per cento, che non è per niente da buttare. Se aspetta il 2023, gna fa’, direbbe Funari.

travaglio conte

 

Lo ammette senza mezzi termini Luca De Carolis sul “Fatto”: “E all'avvocato, nonostante le frasi pro-Mattarella, la prospettiva di un voto anticipato nel 2022 potrebbe piacere, anche per costruire un suo M5S anche e innanzitutto in Parlamento, senza dover aspettare un anno e mezzo: un tempo che può essere lunghissimo, nella politica attuale”.  

GIUSEPPE CONTE MARIO DRAGHI

 

La linea di Travaglio ha vinto facilmente su quella di Ta-Rocco Casalino che vagheggiava la scissione dal Movimento. Un partitino, quello di Peppiniello in versione Masaniello, che avrebbe fatto la fine di quelli di Monti e Dini, ha tagliato corto Marcolino. 

 

Una volta raggiunto l’obiettivo di Conte capo politico dei 5Stelle, per il direttore del “Fatto” occorre subito preservarlo sotto urna. Ma per andare al voto anticipato, non c’è che una soluzione; tocca spedire Draghi sul Colle, quindi aprire le urne e, con liste ben mirate, far fuori quella metà del movimento governista che si attacca alla giacchetta di Luigino Di Maio per arrivare a 4 anni, 6 mesi e un giorno di legislatura per assicurarsi il diritto alla pensioncina. 

mario draghi luigi di maio 1rocco casalino con giuseppe conte