NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
Marco Antonellis per “Dagospia”
Dio solo sa quando finirà la "saga" Consip. Dapprima per gli annosi fatti di cronaca giudiziaria che hanno visto protagonisti eminenti esponenti del Giglio magico e ora per il totonomi che, per il momento ancora sottotraccia, si sta muovendo sull'asse Mef-Palazzo Chigi e che rischia di provocare un "frontale" con gli azionisti di maggioranza del governo Conte, i 5Stelle.
Che è successo? Succede che da qualche tempo gira voce che il mite Giovanni Tria (si mormora anche con il placet della struttura di Palazzo Chigi) voglia piazzare al comando della Consip Renato Catalano, dirigente di sua fiducia e attualmente Capo Dipartimento al Mef.
Apriti cielo, è bastato un attimo per far girare l'umore ai 5Stelle: "Si tratta di un chiaro conflitto d'interessi tra controllore e controllato dato che lo stesso Ministero è azionista di Consip" spiegano "e poi nessuno ci ha informato”.
Siamo sempre alle solite: quando si tratta di nomine "economiche" pesanti ci tengono volutamente fuori dalla stanza dei bottoni". Ma al Mef sono fermamente intenzionati ad andare avanti forti anche dell'appoggio ricevuto dalla struttura di vertice di Palazzo Chigi (e forti del fatto che i sottosegretari grillini non hanno ancora ricevuto le deleghe operative).
giovanni tria a porta a porta 2
La vicenda, comunque, non finirà qui perché i 5Stelle non hanno nessuna voglia di farsi "scavalcare": "Consip è fondamentale per il Paese è la più grande centrale acquisti d'Italia e tra le maggiori in Europa. Non possiamo permetterci errori sulla questione. Tria non può decidere tutto da solo". Insomma, una nuova "disfida" tra pentastellati e Mef sta per cominciare.
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