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TRUMP FA PRESSIONI SU ZELENSKY AFFINCHÉ CEDA ANCHE LA PARTE DI DONBASS ANCORA NELLE MANI DEL SUO ESERCITO. A QUANTO PARE I LEADER EUROPEI E IL PREMIER CANADESE MARK CARNEY STANNO INVITANDO IL PRESIDENTE UCRAINO A “RIFLETTERE”: LA CONTROPARTITA POTREBBERO ESSERE ROBUSTE “GARANZIE DI SICUREZZA” SIMILI ALL’ARTICOLO 5 DELLA NATO (TUTTI GLI ALLEATI CORRONO IN SOCCORSO DI UN PARTNER AGGREDITO) - IL PROBLEMA È COME DARE CONCRETEZZA A QUESTO IMPEGNO, SOTTOSCRITTO ANCHE DAGLI EUROPEI - LA “COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”, GUIDATA DA MACRON, STARMER E MERZ, NE PARLERA’ OGGI E POI NELLA RIUNIONE, FISSATA PER IL 15 DICEMBRE A BERLINO…

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I VOLENTEROSI INCALZANO TRUMP: VERTICE ENTRO LA FINE DELLA SETTIMANA

Estratto dell’articolo di Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

Si cerca, freneticamente, una soluzione di compromesso tra americani, europei e ucraini.

VOLODYMYR ZELENSKY - KEIR STARMER - FRIEDRICH MERZ - EMMANUEL MACRON -

Oggi è fissato un summit online della «coalizione dei Volenterosi», i circa 30 Paesi che sostengono la resistenza ucraina. La riunione, convocata dal tandem franco-britannico alla guida del gruppo, discuterà delle garanzie di sicurezza da fornire a Kiev. Ma è chiaro che il confronto si allargherà alla proposta complessiva che ieri Volodymyr Zelensky ha inviato a Washington.

 

Il leader ucraino ha parlato per telefono, si presume di ricostruzione del Paese, con il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, con il genero di Trump, Jared Kushner e con Larry Flink, amministratore delegato del fondo BlackRock. Sempre ieri il premier britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrick Merz si sono sentiti al telefono per 40 minuti con Donald Trump. Non è andata bene.

 

DONALD TRUMP - VOLODYMYR ZELENSKY - CASA BIANCA, 17 OTTOBRE 2025 - FOTO LAPRESSE

[…] Gli americani premono sul presidente ucraino affinché ceda anche la parte di Donbass ancora nelle mani del suo esercito. A quanto pare i leader europei e il premier canadese Mark Carney lo stanno invitando a «riflettere». La contropartita potrebbero essere, appunto, robuste «garanzie di sicurezza».

 

Il passaggio chiave è quello che prevede tutele fornite dagli Stati Uniti, simili all’articolo 5 della Nato (tutti gli alleati corrono in soccorso di un partner aggredito). È un’idea suggerita mesi fa dall’Italia e che compariva già nella prima bozza presentata da Witkoff.

Ora, il problema è come dare concretezza a questo impegno, sottoscritto anche dagli europei. I «Volenterosi» ne parleranno oggi e poi dovrebbero provare a tirare le fila nella prossima riunione, fissata per lunedì 15 dicembre a Berlino.

FRIEDRICH MERZ - KEIR STARMER - VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON

 

Stando alle indiscrezioni, pubblicate dal Washington Post , si starebbe ipotizzando l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea già nel 2027. Ma, a quanto risulta, questa data non è apparsa nel confronto tra i ministri degli Affari europei della Ue riuniti da ieri a Leopoli, proprio per esaminare questo tema. Finora, la Commissaria all’allargamento, la slovena Marta Kos, aveva fissato l’asticella al 2030, sollevando le perplessità di Spagna, Italia, Grecia, Portogallo. Il 2027 sembra davvero troppo vicino.

 

trump zelensky casa bianca

La terza questione riguarda l’utilizzo delle riserve monetarie russe bloccate in Europa, in particolare in Belgio. Ora la presidente della Bce, Christine Lagarde, accoglie con favore la nuova versione allo studio della Commissione europea: considerare i 185 miliardi custoditi dalla società belga Euroclear come «un prestito di riparazione», da restituire alla Russia quando comincerà a ripagare i danni di guerra.

 

VERTICE ALLA CASA BIANCA CON DONALD TRUMP VOLODYMYR ZELENSKY E I VOLENTEROSI

Lagarde, contraria al semplice sequestro dei beni, ieri si è espressa così in un evento organizzato dal Financial Times : «L’ultima soluzione ipotizzata per finanziare l’Ucraina attraverso i titoli russi congelati è, tra quelle viste finora, la più praticabile e la più coerente con il diritto internazionale ed europeo. Se riusciamo a spiegare la nostra posizione così com’è, credo che gli investitori in asset denominati in euro capiranno che non si tratta di una pratica che ci obbliga a rimuovere asset sovrani perché ci fa comodo. Si tratta di un caso del tutto eccezionale».

 

volodymyr zelensky alexander stubb donald trump foto lapresse

Ma, intanto, il primo ministro belga, Bart De Wever, avverte che il suo Paese potrà ricorrere alla Corte di Giustizia europea qualora la Ue decidesse di sequestrare le riserve russe in possesso di Euroclear. Lagarde si è anche detta d’accordo con Mario Draghi: «L’Europa dovrebbe emettere titoli congiunti per finanziare la difesa. Così come è stato fatto per il Covid».[…]