DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
Mentre il presidente Trump rivelava che i negoziati con la Russia per chiudere la guerra in Ucraina sono già in corso, i giornalisti gli hanno chiesto se per caso non fosse lui stesso a parlare direttamente con Putin, prima ancora di un contatto ufficiale da rivelare al pubblico. «Questo non voglio dirlo», è stata la prevedibile risposta, ma la mancata smentita lascia che questa voce continui a girare per Washington.
donald trump emmanuel macron volodymyr zelensky
Visto che i due erano rimasti in contatto quando Donald aveva lasciato la Casa Bianca, magari stanno usando il loro canale diretto per accelerare i colloqui tecnici dei collaboratori. L’obiettivo è definire l’agenda e le possibili soluzioni, prima di tenere l’imminente telefonata ufficiale, e poi il probabile incontro di persona, necessario a sigillare l’eventuale intesa.
[…] Trump […] ha confermato che la sua amministrazione ha già avuto discussioni «molto serie» con la Russia per fermare i combattimenti. Quindi ha aggiunto: «Ci parleremo, e penso che forse faremo qualcosa di significativo. Vogliamo finire la guerra, che non sarebbe mai cominciata se fossi stato presidente». […]
Parlando con Fox News il generale Keith Kellogg, inviato di Trump per l’Ucraina, ha dato qualche dettaglio, auspicando una soluzione nel giro di cento giorni. Kellogg ha detto che l’amministrazione Biden «prometteva di dare a Kiev tutto il necessario per tutto il tempo, ma questa non è una strategia. In termini di sanzioni, direi che su una scala da uno a dieci siamo al livello 6, ma con l’applicazione siamo a 3. Molto di più può essere fatto riguardo le esportazioni illecite di petrolio che sono il 70%».
INAUGURAZIONE DI NOTRE DAME - ZELENSKY - MACRON - TRUMP
Quanto alla possibilità di continuare ad armare l’Ucraina, «questa decisione spetta al presidente, che però ha la capacità di fare leva su entrambe le parti». Perciò Kellogg vede possibile una soluzione «nel giro di mesi, non anni. […]» […] Da queste parole si capisce che per spingere Zelensky e Putin alla trattativa, Trump è pronto a fare pressioni. Quelle su Kiev sono ovvie: se gli toglie le armi non potrà più difendersi. Quelle su Mosca includono l’inasprimento delle sanzioni e dell’applicazione; l’azione per abbassare il prezzo del petrolio; la minaccia di potenziare il riarmo dell’Ucraina, se Putin non accettasse il negoziato.
La soluzione poi dovrebbe prevedere il congelamento del fronte senza riconoscimento delle annessioni russe, il rinvio senza specifiche dell’ingresso di Kiev nella Nato, e una trattativa per definire gli assetti di lungo termine.
VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON - DONALD TRUMP - MEME BY OSHO
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