mckinney

SIAMO TUTTI UGUALI (I NERI UN PO’ MENO) - SOSPESO L’AGENTE CHE HA AGGREDITO LA MINORENNE AFROAMERICANA IN PISCINA MA NON E’ LA SOLA MELA MARCIA: I SUOI COLLEGHI NON SONO INTERVENUTI, LE DUE ADULTE BIANCHE CHE HANNO ATTACCATO PER PRIME NON SONO PUNITE, E LA COMUNITA’ BIANCA HA APPLAUDITO E RINGRAZIATO LA POLIZIA (VIDEO)

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Brittney Cooper per “Salon”

 

VIDEO “IRRUZIONE POLIZIA IN PISCINA”

 

 

polizia fuori controllo a mckinneypolizia fuori controllo a mckinney

Fra due mesi commemoreremo i dieci anni dall’uragano Katrina, disastro naturale ma anche tragedia resa peggiore dalla negligenza del governo e dal fatto che molta gente di colore non sapeva nuotare. Il 60% dei neri non sa nuotare e la segregazione in molte  piscine esiste ancora. Questo è il retroscena di ciò che è accaduto a McKinney, Texas, dove la diciannovenne Tatiana Rose ha fatto una festa in piscina invitando i suoi amici, neri, finché due donne, bianche, non hanno iniziato a urlare contro, chiamandoli “black fuckers.”

la polizia interviene al party in piscinala polizia interviene al party in piscina

 

Le donne hanno attaccato Tatiana fisicamente e poi è arrivata la polizia (una chiamata l’ha fatta proprio la madre della ragazza). L’agente David Eric Casebolt ha urlato contro ragazzini disarmati e in costume, ha strattonato una quattordicenne e l’ha buttata brutalmente a terra, mentre lei chiamava sua mamma. Anche quando era visibilmente sottomessa, lui le ha tirato le treccine, gli è montato sopra.

la minorenne atterrata dalla poliziala minorenne atterrata dalla polizia

 

Eppure lei non lo attaccava verbalmente né lo minacciava fisicamente. Quando gli amici le sono corsi in aiuto, lui ha mostrato la pistola. E’ stato sospeso. Le due donne che hanno aggredito la ragazzina non hanno subito le conseguenze delle loro azioni. Il giorno dopo alcuni residenti hanno ringraziato la polizia per averli “tenuti al sicuro”, come riporta un cartellone apposto in piscina.

 

casebolt fuori controllocasebolt fuori controllo

Le autorità dicono che si tratta solo di una mela marcia e non è così. I colleghi non lo hanno tolto dal corpo della ragazzina e non gli hanno imposto di smetterla di intimidire gli altri minorenni. Non li hanno protetti. Per fortuna non se la sono presa con il ragazzino bianco che ha ripreso il video con il telefono, decisamente non cresciuto dalla famiglia come un razzista. A differenza di tutti quei bianchi che, vedendo il video, hanno ritenuto giustificato il comportamento del poliziotto. Se fosse successo a una ragazzina bianca, l’avrebbero considerato oltraggioso.

 

casebolt atterra la minorennecasebolt atterra la minorenne

Tutti hanno il diritto di chiamare la polizia se si sentono disturbati, ma questo non si può trasformare in offesa fisica. E anche se si trattasse di un atto di inciviltà, be’ l’inciviltà non è un crimine, altrimenti metà della polizia starebbe già dietro le sbarre. Le donne bianche del caso sono rimaste impunite, ed è tipico, vengono sempre protette, anche quando sono le più grandi promotrici dell’aggressione razziale verso donne nere con meno potere sociale, politico ed economico. 

agente sfodera la pistola contro i minorenniagente sfodera la pistola contro i minorenni

 

Quei ragazzini avevano accettato l’invito perché è una delle rare occasioni che hanno per tuffarsi in una piscina sicura e pulita e riprendersi dal caldo texano. Una buona politica avrebbe risolto il problema senza violenza e incidenti. Il beneficio del dubbio è stato dato alle bianche adulte, non ai ragazzini neri. E’ un classico: prima ci incolpano, poi semmai si scusano. Per i residenti bianchi, la “sicurezza” dei loro spazi privati conta di più dell’uguaglianza sociale. Se il costo per tranquillizzarli è traumatizzare un’intera comunità nera, allora va fatto.