
DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA…
QUI RADIO COLLE, PARLA UGO MAGRI: "NEI SUOI CONTATTI RISERVATI, UN PAIO DI PUNTI MATTARELLA LI HA MESSI IN CHIARO. NON GIUDICHEREBBE ACCETTABILE CHE IL GOVERNO SI REGGESSE SU UNA MAGGIORANZA RACCOGLITICCIA. SE CONTE VOLESSE TIRARE AVANTI PER MERITO DI DUE O TRE SALTAFOSSI (SE NE TROVA SEMPRE QUALCUNO) DOVREBBE FARLO A DISPETTO DEL QUIRINALE, IL CHE ALLA LUNGA NON GLI PORTEREBBE BENE. ALTRO PUNTO FERMO: CON LUI POCO FUNZIONA L'ARGOMENTO SECONDO CUI QUALUNQUE 'PASTROCCHIO' GOVERNATIVO SAREBBE PREFERIBILE ALLA VITTORIA DI UNA DESTRA POPULISTA E ANTI-EUROPEA"
Ugo Magri per "la Stampa"
giuseppe conte sergio mattarella 1
Il presidente «non anticipa gli eventi né li determina», è il mantra che risuona al Quirinale. In controtendenza rispetto alla fibrillazione generale, Sergio Mattarella ha adottato la «modalità stand-by». Attentissimo a quanto sta accadendo, molto al corrente degli sviluppi (così viene raccontato), però senza intervenire di persona nelle dinamiche politiche. Almeno per adesso. Le ragioni dell'attesa si spiegano alla luce delle trattative dietro le quinte, con pontieri e pompieri impegnati a scongiurare il collasso governativo. Logico che Mattarella voglia prima vedere a quali risultati portano questi tentativi, per poi regolarsi di conseguenza.
giuseppe conte sergio mattarella
Dunque, il capo dello Stato dev'essere considerato estraneo a tutte le mosse, le iniziative, le determinazioni che gli vengono attribuite in queste ore. A titolo di esempio, tra i ministri c' è chi va in giro accreditando l'ipotesi di un governo guidato dall' ex presidente della Consulta, nonché prima donna a ricoprire quel ruolo, Marta Cartabia. Mattarella, si dice, punterebbe volentieri su di lei.
Ma sul Colle giurano di non saperne nulla; e comunque, viene fatto osservare da quanti hanno un briciolo di memoria storica, formule affidate a personaggi delle istituzioni non vengono mai prese in considerazione per rilanciare una legislatura che si è avvitata su se stessa, semmai per accompagnarla nell' ultimo mesto viaggio verso le urne.
Nei suoi contatti riservati, però, un paio di punti il presidente li ha messi in chiaro. Anzitutto non giudicherebbe accettabile che il governo si reggesse su una maggioranza raccogliticcia. Se per assurdo Giuseppe Conte volesse tirare avanti per merito di due o tre saltafossi (se ne trova sempre qualcuno) dovrebbe farlo a dispetto del Quirinale, il che alla lunga non gli porterebbe bene.
Altro punto fermo: con lui poco funziona l'argomento secondo cui qualunque «pastrocchio» governativo sarebbe preferibile alla vittoria di una destra populista e anti-europea. La storia politica di Mattarella parla da sé: tutto gli può essere addebitato tranne che simpatie sovraniste. Ma l' uomo ha giurato fedeltà alla Costituzione. Il suo compito è assicurare che le regole vengano rispettate anche a costo di deludere i suoi antichi compagni di strada. Se ci sarà da sciogliere le Camere, l' Arbitro lo farà.
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