DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Gianluca Oddenino per “La Stampa”
Ha passato una vita a fargli da guardaspalla tra Milan e Italia, proteggendolo in campo dagli avversari e dai colpi più duri, ma ora Gennaro Gattuso si ritrova nella condizione di dover temere l'amico di sempre nella sfida più delicata.
Certe volte il calcio si diverte a giocare con il destino, ma in questo caso sembra aver esagerato: Napoli-Juventus di domani sera non diventa solo la prima partita nella storia della Serie A dove il ritorno si gioca prima dell'andata, ma anche e soprattutto l'ultima spiaggia per il tecnico napoletano nel duello con Andrea Pirlo.
Una sconfitta contro i bianconeri, dopo l'amaro 2-0 in Supercoppa italiana dello scorso 20 gennaio e settimane turbolente per risultati mancanti e incomprensioni crescenti, può infatti costare la panchina a Gattuso. Roba da «fratelli coltelli», visto che nessuno dei due può permettersi un passo falso in campionato, e così in pochi mesi il debuttante allenatore juventino ha scoperto il bello e il brutto di un mestiere dove non solo gli ideali, ma anche le amicizie vengono messe a dura prova. Pirlo può diventare il giustiziere calcistico del suo migliore amico e chissà se in questa lunga vigilia ripenserà a tutte le partite e tutti gli scherzi che lo legano a Gattuso.
«A volte sembravamo Bud Spencer e Terence Hill - sorrideva Ringhio tre settimane fa alla vigilia della Supercoppa -: ha preso più schiaffi da me che da suo padre...». Sul campo, invece, hanno condiviso 342 partite tra club e nazionali con 23.960 minuti complessivi che hanno prodotto 12 titoli: dagli scudetti alle Champions (2) in rossonero fino all'urlo azzurro di campioni del mondo nel 2006. Senza difesa Allo stadio Diego Armando Maradona non ci saranno sentimenti, ricordi ed emozioni nei 90 minuti che faranno da spartiacque per questi due tecnici legati da un sentimento speciale.
Gattuso se la gioca senza la difesa titolare - dopo aver perso Koulibaly, Manolas e Ghoulam ieri si è fermato anche Hysaj - ed è in piena crisi dopo il 3-1 di Coppa Italia contro l'Atalanta. Pirlo, invece, è imbattuto da sette partite (6 vittorie di fila dopo il ko di San Siro in campionato più lo 0-0 di martedì contro l'Inter in coppa) e può fare a meno degli acciaccati Bonucci, Arthur, Dybala e Ramsey grazie ad una rosa profonda.
andrea pirlo foto mezzelani gmt 027
Quasi dieci anni fa questi due amici giocavano per l'ultima volta insieme, festa scudetto in Milan-Cagliari 4-1 del 14 maggio 2011 con l'ultimo gol in rossonero di Gattuso, ed ora daranno vita al più fratricida dei faccia a faccia. «Rino è un amico - ha sempre detto Pirlo -, una persona con la quale ho condiviso tanti momenti belli. Eravamo due giocatori diversi e magari lo siamo anche come allenatori».
La bilancia ora pende a favore del bianconero, anche se ora deve trasformarsi in giudice e chissà se ricorda ancora l'affettuoso benvenuto di Gattuso. «E mo' sono c.. tuoi amico mio», disse il giorno in cui la Juve annunciò il suo sbarco in prima squadra. Sei mesi dopo quella verità è ancora più forte
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