“UN ACCORDO CON I CONSERVATORI È INEVITABILE” – SECONDO IL “FINANCIAL TIMES” IL SOVRANISTA BRITANNICO NIGEL FARAGE HA DICHIARATO AI FINANZIATORI DEL PARTITO DI CUI È LEADER, IL REFORM UK, DI ASPETTARSI UN ACCORDO O UNA FUSIONE DELLA SUA COMPAGINE TRUMPIANA COI CONSERVATORI PRIMA DELLE PROSSIME ELEZIONI POLITICHE NEL REGNO UNITO IN PROGRAMMA NEL 2029 - L'EX TRIBUNO DELLA BREXIT, IL CUI PARTITO È DA TEMPO PRIMO NEI SONDAGGI CON UN AMPIO MARGINE DI VANTAGGIO SUI TORY, SMENTISCE: “NON FAREI MAI UN ACCORDO CON UN PARTITO DI CUI NON MI FIDO, SOLO UN'ACQUISIZIONE”

nigel farage

(ANSA) - Nigel Farage ha dichiarato ai finanziatori del partito di cui è leader, il trumpiano Reform Uk, di aspettarsi un accordo o una fusione della sua compagine coi Conservatori prima delle prossime elezioni politiche nel Regno Unito in programma nel 2029, come da scadenza della legislatura in corso.

È quanto rivela il Financial Times in prima pagina, secondo cui per Farage sarebbe "inevitabile" un qualche tipo di alleanza nella destra britannica per sconfiggere alle urne il Labour del premier Keir Starmer, in grave crisi di consensi. 

DONALD TRUMP NIGEL FARAGE

    L'ex tribuno della Brexit, il cui partito è da tempo primo nei sondaggi con un ampio margine di vantaggio sui Tory dati come secondi in gran parte delle rilevazioni demoscopiche, ha smentito con forza. "A volte le persone sentono quello che vogliono", ha dichiarato all'Ft riferendosi ai donatori del suo partito. Per poi affermare che dopo le prossime elezioni amministrative in programma a maggio 2026 "i Conservatori non saranno più un partito nazionale". 

    "Non farei mai un accordo con un partito di cui non mi fido, solo un'acquisizione, ha aggiunto usando il termine "takeover" tipico del mondo imprenditoriale. Una smentita è arrivata anche dal portavoce dei Tory: "Sotto la guida di Kemi Badenoch, i Conservatori non prenderanno in considerazione accordi o patti. Reform mira a una maggiore spesa sociale e ad avvicinarsi a Putin". Nei mesi scorsi si è assistito ripetutamente al passaggio di esponenti conservatori di vario livello fra le file di Reform, sempre accolti con entusiasmo da Farage. 

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