DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
g. f. per La Repubblica
barbara montereale palazzo grazioli
Non erano, dunque, cene eleganti quelle che si tenevano nelle tenute di casa Berlusconi. Ma incontri con prostitute. L' allora presidente del Consiglio ne era a conoscenza e, scoppiato lo scandalo, ha pagato Gianpaolo Tarantini, per il tramite di Valter Lavitola, perché tacesse la verità davanti ai magistrati.
Berlusconi arriva a Palazzo Grazioli
È questo quello che ha sostenuto, quasi dieci anni dopo i fatti, la procura di Bari che ieri ha chiesto in udienza il processo per Silvio Berlusconi e Lavitola con l' accusa di induzione a mentire: secondo la ricostruzione della procura l' ex premier avrebbe pagato gli avvocati di Gianpi, trovato un lavoro e consegnatogli almeno 100mila euro affinché raccontasse, come effettivamente ha fatto, che il Cavaliere era soltanto «l' utilizzatore finale » della carrellata di ragazze che l' imprenditore barese, tra il 2008 e il 2009, aveva portato a Palazzo Grazioli e Villa Certosa.
Lucia Rossini e Barbara Montereale in un bagno di Palazzo Grazioli
GIANPAOLO TARANTINI E LA MOGLIE ANGELA DEVENUTO
Tarantini - ha sostenuto il tribunale di Bari che lo ha condannato a 7 anni e dieci mesi in primo grado - avrebbe reclutato 26 ragazze per ingraziarsi Berlusconi: il suo obiettivo era entrare nel giro degli appalti della Protezione Civile e di Finmeccanica. La Procura di Bari in un primo momento aveva tenuto fuori dall' indagine Berlusconi.
KAREN DE GRACIA - VALTER LAVITOLA - DEBBIE CASTANEDA
Ma nel 2011 - anche sulla base di atti che arrivavano da Napoli - è stata "costretta" dal tribunale del Riesame campano, che inviò loro gli atti, a cambiare linea. Nel 2014 fu formulata la prima richiesta di rinvio a giudizio, ma poi l' allora procuratore aggiunto Giuseppe Drago chiese, sulla base di una memoria della difesa del Cavaliere, di riaprire le indagini.
patrizia daddario per gentile concessione di Novella 2000
Da allora sono passati altri tre anni tra rinvii tecnici e differimenti delle udienze per impegni vari dei legali dell' ex premier (i deputati Niccolò Ghedini e Francesco Paolo Sisto) fino all' udienza di ieri nella quale è stata riproposta la richiesta. Senza però arrivare ad alcuna decisione: l' udienza è aggiornata al 25 ottobre per la difesa di Lavitola e al successivo 20 novembre per la discussione dei difensori di Berlusconi e per la sentenza.
«L' accusa ritiene - ha detto Ghedini - di collegare una serie di aiuti che Berlusconi ha ritenuto di fare al signor Tarantini, a dichiarazioni reticenti o mendaci che questi avrebbe fatto nel corso dei suoi processi. Secondo noi non è assolutamente così». «Siamo più che fiduciosi» ha detto Sisto per un processo che, se ci sarà, comincerà nel 2018. Quattro anni dopo la fine delle indagini.
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