DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
1 - LA RUSSA ATTACCA: SALIS, UN ERRORE LA REPLICA DI AVS: È LA DEMOCRAZIA
Andrea Arzilli per il “Corriere della Sera” - Estratti
È (di nuovo) scontro governo-Avs su Ilaria Salis. La maestra, ai domiciliari in Ungheria, conquista un seggio all’Europarlamento grazie a 176 mila preferenze, ma è ancora la scelta di candidarla a scatenare le polemiche.
L’ultima vede coinvolti i vertici di Avs, Nicola Fratoianni (Si) e Angelo Bonelli (Verdi), e il presidente del Senato Ignazio La Russa che — a poche ore dalla chiusura dei seggi e con Salis virtualmente già sullo scranno a Bruxelles — sentenzia che «essendo stata eletta bisogna consentirle di partecipare quantomeno ai lavori del Parlamento quando è in seduta», aggiungendo però di considerare «una candidatura per far scarcerare una persona qualcosa che non appartiene alla democrazia». Le repliche arrivano poco dopo, e sono durissime:
IGNAZIO LA RUSSA VOTA ALLE ELEZIONI EUROPEE 2024
«La seconda carica dello Stato poteva benissimo evitare la battutaccia su Ilaria Salis. Democrazia è presentarsi alle elezioni con un programma, con le proprie idee, con i propri candidati e con le proprie candidate.
E i cittadini e le cittadine di questo Paese hanno ritenuto giusto e utile mandare Ilaria all’Europarlamento — le parole di Fratoianni —. Le autorità del nostro Paese, il governo italiano e anche il presidente del Senato dovrebbero piuttosto dedicare il proprio impegno nel comunicare a Budapest l’esito del voto italiano che riguarda Salis, permettendo così il suo rientro in Italia».
FRATOIANNI E BONELLI - MEME BY OSHO
E anche Bonelli contrattacca: «Un problema per la democrazia sono i busti del Duce, non Salis».
Nella notte, a exploit elettorale ormai acquisito, il padre di Ilaria, Roberto Salis, insieme a Bonelli e Fratoianni si erano subito rivolti al ministro degli Esteri Antonio Tajani e a quello dell’Interno Matteo Piantedosi, sollecitandoli a un’azione immediata, ovvero comunicare l’elezione al governo ungherese in modo da far scattare l’immunità e permettere il rientro di Ilaria in Italia.
Tajani, però, aveva chiarito di voler attendere la «proclamazione ufficiale» prima di muovere passi diplomatici. E per questo era stato subito definito «Ponzio Pilato» dai vertici di Avs, pronti ad attaccare per chiedere al governo di smettere di «trincerarsi dietro dei formalismi e andare alla sostanza» visto che attendere può significare «ulteriori settimane di detenzione in un luogo dove Ilaria non è sicura, visto che già è stata minacciata dai nazisti e questa minaccia potrebbe essere più forte alla luce della sua elezione».
Duro anche Roberto Salis con le accuse a Tajani di aver «sempre ignorato le esigenze di Ilaria durante questi sedici mesi». Dichiarazioni alle quali ha replicato anche il Viminale, ribandendo che «a nessun organo del Governo, men che meno alla Farnesina, compete alcun provvedimento riguardo alla proclamazione degli eletti al Parlamento europeo».
(...)
2 - DALLA DETENZIONE ALL’IMMUNITÀ MA BUDAPEST ASPETTA IL VIA LIBERA «MI BATTERÒ PER I CARCERATI»
Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera” - Estratti
Come una leader consumata, ai primi exit poll già positivi Ilaria Salis predicava prudenza: «Aspettiamo». Poi sono arrivate le proiezioni e a Roma erano pronti a stappare bottiglie ma lei — chiusa nella casa di Budapest con le persone italiane che le hanno dato ospitalità per gli arresti domiciliari — continuava a frenare: «Mi fido solo degli dei e di Giove pluvio».
Finché la pioggia di oltre 170.000 preferenze ha contribuito a superare in scioltezza la soglia di sbarramento alla lista Alleanza verdi-sinistra e a sciogliere la tensione della candidata-imputata-detenuta, incredula davanti a un risultato così eclatante: «Mi sembra impossibile», ha gioito ed esultato al telefono con i genitori, gli avvocati, i capi di Avs e tutti coloro che l’hanno chiamata per congratularsi.
antonio tajani vota alle elezioni europee
(...) Ma l’informazione da parte italiana sull’avvenuta elezione ha innescato una nuova polemica di Roberto Salis contro il ministro degli Esteri Tajani: «Dice di voler attendere la proclamazione ufficiale del Parlamento europeo, ma basterebbe trasmettere il risultato elettorale atteso dal giudice ungherese.
Spero che non continui a ignorare le esigenze di Ilaria come ha fatto finora».
Naturalmente il ministro respinge questa accusa, ma sono diatribe che potrebbero diventare presto storia passata. Ora ne comincerà un’altra, di impegno politico sotto una forma mai immaginata prima dalla neo-onorevole Salis, arrestata nel febbraio 2023 a Budapest dopo le aggressioni subite da alcuni estremisti di destra durante un raduno filonazista.
Che nel post pubblicato ieri su Instagram s’è rivolta agli elettori «che non potrò mai ringraziare abbastanza» e ha anticipato il proprio programma : «Il mio primo pensiero va a tutte le persone detenute in Italia e all’estero, e ai loro diritti; a chiunque combatte per la libertà e l’uguaglianza e si trova a subire ingiustizie». Poi un richiamo all’antifascismo «che è anche una comunità resistente e solidale», e l’evocazione del pericolo rappresentato dall’avanzata delle «destre radicali» in Europa: «È necessario batterci per cambiare radicalmente lo stato di cose presente, io sono pronta a fare la mia parte».
ANGELO BONELLI - NICOLA FRATOIANNI ROBERTO E ILARIA SALIS Angelo BonelliROBERTO SALIS - PADRE DI ILARIA SALISROBERTO SALIS
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