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Ieri, in tarda mattinata, l'editore Pippo Marra ha varcato il portone di Palazzo Chigi. E nel pomeriggio, i vertici di Adn Kronos hanno annunciato alla redazione di voler licenziare 23 persone, tutte su Roma. Immediata, quanto scontata, la risposta dei giornalisti: stato di agitazione e cinque giorni di sciopero.
Ma che sta succedendo in casa Marra? I dipendenti non ci vedono chiaro perché da un lato l'editore afferma di non essere in crisi, e con ciò si impedisce la strada dello stato di crisi tipico delle aziende giornalistiche, con relativa procedura ministeriale. Dall'altro avverte che ha bisogno di mandare a casa 23 lavoratori (20 giornalisti e tre poligrafici).
Tra l'altro, come tutte le agenzie di stampa, anche la Kronos ha appena incassato il rinnovo della convenzione annuale con Palazzo Chigi. Tanto è vero che la Fnsi, il sindacato unico dei giornalisti, nel respingere come "intollerabile e ritorsivo" l'annuncio dei licenziamenti, chiede al governo di intervenire rapidamente nella vertenza "anche in ragione dei rapporti pubblici esistenti". Insomma, dei soldi che lo Stato pompa nelle casse di Adn Kronos.
Il motivo della visita di Marra a Palazzo Chigi è quindi importante per capire che cosa c'è dietro all'annuncio improvviso dei licenziamenti. Gli ottimisti, in redazione, sperano che il loro editore sia andato ad avvisare il governo che sta solo facendo un po' la voce grossa per dribblare il contratto integrativo e portare a casa altri tagli dei costi.
Ma c'è anche chi ricorda che già prima di Natale giravano voci di accorpamenti di agenzie di stampa chiesti dal munifico Dipartimento per l'editoria. Mentre ovviamente non è da escludere che Marra stia facendo le classiche pulizie di Pasqua (un po' violente, non c'è che dire) in vista di una possibile cessione della sua amata creatura.
Per altro va ricordato che la Kronos non ha mai utilizzato gli ammortizzatori sociali e ha sempre applicato contratti di ogni tipo, perdendo negli ultimi anni diverse cause. Ora però passa direttamente ai licenziamenti e si tratta di un fulmine a ciel sereno.
Secondo quanto risulta a Dagospia, Pippo Marra avrebbe già avvertito il governo una decina di giorni fa e la visita di ieri mattina a Palazzo Chigi sarebbe una richiesta d'aiuto alla vigilia di giorni ad alta tensione.
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