FLASH! - IL DAZISTA TRUMP, PER SPACCARE L'UNIONE EUROPEA A COLPI DI TARIFFE SUI PRODOTTI ESPORTATI…
Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, non la finisco di rabbrividire. Apro i giornali e vedo pubblicati i due selfie che Barbare D’Urso s’è fatta ieri pomeriggio rispettivamente con Luigi Di Maio e Matteo Salvini dopo che i due giganti della politica italiana avevano fatto il loro bravo comizietto cui lei aveva assistito beata, compiaciuta di avere sì grandi ospiti e dunque di fare un botto di ascolti e un botto di reddito.
Mi ero perso Di Maio che a caldo, domenica sera, aveva utilizzato la vetrina della trasmissione di Fabio Fazio a proclamare la sua narrazione dei fatti, non so se ivi compresa la bugia di aver proposto a Sergio Mattarella due nomi per il ministero dell’Economia che non fossero quello di Paolo Savona.
Ieri sera ero ospite a Matrix, dove conduce Nicola Porro che è un giornalista civile e intelligente. Da lui a fare due comizietti da terza elementare erano stati, poco prima di me, Di Maio e Giorgia Meloni, che sta conoscendo una seconda giovinezza da quando corre per l’aria la cialtronesca ipotesi di mettere sotto accusa il presidente della Repubblica. Stavano da soli a pontificare, impettiti, senza pudore. Ho chiesto a Porro il perché. Mi ha spiegato cortese che o è così o non vengono: ossia quei due non accettano contraddittorio.
luigi di maio da barbara d urso a pomeriggio 5 6fabio fazio luigi di maio
Ieri sera da Lilli Gruber c’era quell’altro ragazzotto dei 5Stelle, Alessandro di Battista, uno che se la tira molto, convinto che quel nulla che ha in cantina sia un grande patrimonio morale e intellettuale. Il mio vecchio amico Massimo Franco lo guardava con disprezzo, epperò troppo elegante per manifestargli quel disprezzo con i dovuti sostantivi e i dovuti aggettivi. Sì, siamo all’emergenza democratica.
matteo salvini a pomeriggio 5 da barbara d urso 3
luigi di maio da barbara d urso a pomeriggio 5 4
La responsabilità della tv commerciale e popolare è state ed è immensa. Sono anni che dalla buona parte dei canali televisivi la cultura populista spara le sue bordate, che suscitano gli applausi del pubblico all’ingrosso, quello che determina l’impennarsi dello share. Infinito e pregiato è il numero delle macchiette televisive che tuonano rabbiosamente contro il presente, e non è che il presente ne offra pochi di argomenti alla rabbia popolare. Sui canali di Mediaset hanno fatto il buono e il cattivo tempo alcuni giornalisti/conduttori che non si negano nulla in fatto di populismo rabbioso e aggressivo. Alcuni di loro ci sono, altri ci fanno.
ALESSANDRO DI BATTISTA - LUIGI DI MAIO - ROBERTO FICO
Ho per Maurizio Belpietro un vecchio affetto, solo che quando vedo il titolo odierno sulla prima pagina del suo giornale (Più o meno: “E’ arrivato Cottarelli. Fate attenzione al vostro portafoglio”) mi vengono ancora i brividi, da quanto quel titolo è qualunquista e moralmente indecente.
Mattia Feltri ha magistralmente documentato sulla “Stampa” quel che Di Maio e Salvini dicevano ancora l’altro ieri su Cottarelli (di cui non dimentico purtroppo che non andò a buon fine politico il suo rapporto con un Matteo Renzi che non voleva farsi scavalcare dai populisti). Elogi a non finire.
Ebbene, oggi lo dipingono come un sicario di non so quali “poteri forti” o complotti dell’Europa contro la volontà popolare espressa dalle elezioni italiane del 4 marzo.
La situazione è da ultimo allarme. Da qui alle prossime e imminenti elezioni andranno in fumo miliardi di risparmi degli italiani. Lo Stato dovrà pagare cifre sonanti per avere di che pagare gli stipendi pubblici a fine mese. Rischiamo di avere al timone del comando ben peggio che Paolo Savona, uomo professionalmente impeccabile. Mi chiedo se vi state rendendo conto di tutto questo.
Ancora allo scoppio della Seconda guerra mondiale, e pochi mesi prima che entrassero i nazi a Parigi, i ragazzi e le ragazze francesi uscivano a sera e facevano festa, orgogliosi della loro giovinezza. Sono troppo vecchio per assistere al disastro tutto intero. Non invidio i vostri figli, che invece lo vedranno.
salvini di maio berlusconiDi Maio Salvini
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