vittorio feltri silvio berlusconi

“BERLUSCONI NON È CRETINO, SI È ACCORTO CHE SUI MINISTRI NON TOCCA PALLA E HA DECISO DI PUNTARE A QUALCOSA DI PIÙ GRANDE" – VITTORIO FELTRI A “L’ARIA CHE TIRA” DICE DI ESSERE D'ACCORDO CON IL "BANANA" PRO-PUTIN E DÀ LA SUA VERSIONE: “NON POTEVA NON SAPERE CHE SU 45 PERSONE UNO CHE ACCENDA IL CELLULARE È MOLTO DIFFICILE NON TROVARLO. VUOLE DIVENTARE L’UOMO DELLA PACE. AVREBBE INTENZIONE DI VOLARE A MOSCA E DIVENTARE IL MEDIATORE CON PUTIN” (CIAO CORE)  – VIDEO

 

 

Da www.liberoquotidiano.it

 

VITTORIO FELTRI L'ARIA CHE TIRA

Silvio Berlusconi ha un piano in testa. Ne è convinto Vittorio Feltri, che in collegamento con Myrta Merlino a L'aria che tira, a La7, dà la sua lettura su quanto accaduto nelle ultime ore. Gli audio rubati al leader di Forza Italia nel corso dell'incontro con i deputati azzurri a Montecitorio, con le parole pesanti su Putin, Russia, Ucraina e Zelensky, risponderebbero a un disegno ben preciso.

 

silvio berlusconi 1

 In studio dalla Merlino Goffredo Buccini del Corriere della Sera anticipa il tema: "Berlusconi mira sempre a qualcosa, dietro all'ammuina tiene sempre grande sostanza, non poteva non sapere che su 45 persone e assistenti uno che accenda il cellulare è molto difficile non trovarlo", insinua il cronista politico. E Feltri va dritto al punto: "Berlusconi non è cretino, si è accorto che sui ministri non tocca palla e ha deciso di puntare a qualcosa di più grande".

 

Cosa? Diventare l'uomo della pace, "una impresa che lo trasformerebbe non in eroe dell'Italia ma eroe del mondo", chiosa Feltri. "Mi sono giunte notizie in questo senso", spiega Feltri: Berlusconi avrebbe intenzione di volare a Mosca e diventare il mediatore con Vladimir Putin, per convincerlo a siglare perlomeno una tregua con Volodymyr Zelensky. Da qui, il sospetto delle sue uscite particolarmente spericolate sulla guerra in Ucraina e i giudizi morbidi sul capo del Cremlino.

 

giorgia meloni vittorio feltri foto di bacco (2)

 Una posizione che non sarebbe dettata solo dalla vecchia amicizia personale. "Sì ma a nome di chi lo farebbe?", chiede Buccini. "A nome di se stesso, è chiaro", conclude il ragionamento Feltri. E le parole del Cav ricordate da Vittorio Sgarbi, "sarei il miglior ministro degli Esteri possibile", suonano oggi tutt'altro che una boutade.

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