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Valentina Conte per La Repubblica
Le urgenze sul tavolo di Saccomanni valgono 4,4 miliardi. E si chiamano Imu, Iva, Cassa integrazione in deroga. Questa mattina, alla ripresa dopo la breve pausa ferragostana, il ministro dell'Economia passerà in rassegna tutti i dossier in sospeso, li esaminerà con i suoi tecnici, in attesa di un segnale politico dalla cabina di regia, ancora da convocare. Il nodo è chiaro, tuttavia: coperture.
Ovvero dove trovare i soldi per cancellare in modo definitivo la prima rata dell'Imu (2,4 miliardi), evitare il rincaro dell'Iva fino a dicembre (1 miliardo), rifinanziare la Cig in deroga per il resto dell'anno (un altro miliardo). Ormai è certo che nel Consiglio dei ministri del 28 o 29 agosto, arriverà il decreto Imu, con l'abbuono della rata di giugno e (forse) un piano di riforma dell'imposta, verso un assetto federalista (Service tax) che vede però perplessi i Comuni.
Perché difficile da applicare e penalizzante per i più deboli, inquilini e residenti non proprietari, ha detto ieri Guido Castelli, responsabile Finanza locale dell'Anci. Meno certo l'altro decreto, quello sull'Iva (dal primo ottobre l'aliquota passa dal 21 al 22%). Tutto dipende dalle coperture individuate (dove tagliare, cosa aumentare). Se c'è accordo politico, ci sarà anche il decreto unico Imu-Iva. Per la Cig in deroga invece «il decreto è pronto », ha rivelato ieri Giovannini.
Ma «è in discussione al ministero dell'Economia », sempre a caccia di risorse. Definito anche il regolamento (decreto interministeriale) per «ristrutturare lo strumento ridefinendone i criteri». In pratica, si punta a riformare la Cig in deroga perché sia più selettiva (meno discrezionale) e omogenea tra le varie Regioni. E a circoscriverne la durata, definendo periodi massimi oltre i quali non si potrà andare.
Se Saccomanni da oggi, dunque, è impegnato sulle coperture (e a dettagliare la proposta numero otto del suo dossier Imu, la Service tax), il governo deve sciogliere anche l'altro nodo, il decreto D'Alia sulla Pubblica amministrazione. La riunione dei tecnici (il pre-Consiglio) ieri è saltata, rimandata a questa mattina.
Il testo - con norme importanti per gestire le "eccedenze" di lavoratori e le altre sui precari - dovrebbe essere varato domani dal governo, in Consiglio dei ministri. Ma sono in corso limature e riscritture. Si delinea intanto anche l'agenda d'autunno del governo.
Il ministro Lupi (Infrastrutture) lavora sul Piano Casa (potrebbe entrare in Consiglio già il 28 agosto), con agevolazioni su mutui e affitti. Il ministro Zanonato (Sviluppo economico) si esercita sul decreto Fare bis: credito agevolato per le piccole imprese, compensazioni tra crediti e debiti verso lo Stato, bolletta elettrica meno cara, piano di bonifiche ambientali, eliminazione del Sistri per i rifiuti non pericolosi, incentivi per l'innovazione industriale.
Infine, il ministro Giovannini (Lavoro) assicura per settembre «l'intervento risolutivo per 20-30 mila esodati», per ottobre «vogliamo abbassare il costo del lavoro per tutti ». E poi «stiamo studiando un intervento redistributivo sulle pensioni d'oro».
SACCOMANNI PINOCCHIO
Enrico Giovannini
FLAVIO ZANONATO
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