DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
MONICA MAGGIONI - VOLODYMYR ZELENSKY - BRUNO VESPA - SPECIALE PORTA A PORTA
Volodymyr Zelensky al contrattacco. Determinato a lasciarsi alle spalle la pagina nera della sconfitta di Avdiivka nel Donbass a febbraio, della valanga di critiche per il licenziamento del suo capo delle forze armate Valeryi Zaluzhny e delle preoccupazioni per il congelamento degli aiuti americani, il presidente ucraino rilancia gli argomenti a lui cari della necessità del fronte comune tra le democrazie contro l’espansionismo militare della dittatura di Putin.
«Una tregua nella guerra porterebbe non alla pace, bensì ad una situazione ancora più pericolosa per noi ucraini e per voi europei. Una pausa servirebbe a Putin per rafforzarsi, perché è lui il primo ad averne bisogno, deve trovare nuovi soldati e nuove armi per rimpiazzare tutto ciò che ha perduto sul nostro territorio. Accadrebbe come nel 2014, quando il cessate il fuoco gli fu utile per preparare la nuova guerra», ha dichiarato durante l’intervista ieri a Bruno Vespa per Cinque Minuti e Porta a Porta.
bruno vespa volodymyr zelensky
[…] Zelensky si concentra sugli alleati europei. Lo aiutano alcune buone notizie. Tra queste l’arrivo di 800.000 munizioni, compresi parecchi colpi per le artiglierie da 155 millimetri, comprate sul mercato internazionale delle armi (visto che le industrie belliche europee ancora faticano a tenere il passo) con il miliardo e mezzo di euro raccolti dal trust di 13 Paesi organizzati dalla Repubblica Ceca, tra cui Gran Bretagna, Canada, Francia e Danimarca.
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La Norvegia, a sua volta, investe 153 milioni di euro e manda altre munizioni. Anche sul fronte interno il presidente è determinato ad appianare le tensioni: ieri ha nominato Zaluzhny ambasciatore a Londra […] smentendo così chi prevedeva lo scontro con l’ex generale per la successione alla guida del Paese.
Alla televisione italiana Zelensky insiste sulla necessità di restare uniti. «Se l’Ucraina cade, la Russia sicuramente aggredirà la Nato», dice, «e l’Italia sarebbe costretta a intervenire». E chiede armi, anche missili a lungo raggio, che «comunque useremo solo nei territori occupati», aggiunge per dissipare le preoccupazioni tedesche. Riferendosi ai missili caduti due giorni fa vicino al luogo del suo incontro col premier greco, chiede: «Se a Odessa con me ci fosse stata Giorgia Meloni cosa avrebbero detto i filorussi in Italia?».
volodymyr zelensky bruno vespa maurizio molinari speciale porta a porta
Sua preoccupazione restano coloro che nelle società europee «non hanno ancora capito il pericolo» rappresentato dall’espansionismo muscolare del regime russo. […]
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