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    POMPIERI ALL'INFERNO - ''ANDAVA ORDINATA L'EVACUAZIONE, L'ORDINE DI RESTARE NELL'EDIFICIO FU UN ERRORE MORTALE'': SI CHIUDE L'INCHIESTA SULLA GRENFELL TOWER, IN CUI MORIRONO 72 PERSONE, TRA CUI GLI ITALIANI GLORIA TREVISAN E MARCO GOTTARDI - IL RUOLO DEL RIVESTIMENTO INFIAMMABILE DELL'EDIFICIO - L'IPOTESI DI CLASS ACTION CONTRO LA WHIRLPOOL PERCHÉ L'INCENDIO PARTÌ DA UN FRIGO MALFUNZIONANTE


     
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    Luigi Ippolito e Michela Nicolussi Moro per il “Corriere della sera

     

    GRENFELL TOWER GRENFELL TOWER

    È stata la più grande tragedia collettiva in Gran Bretagna dalla Seconda guerra mondiale: il 14 giugno di due anni fa 72 persone, fra cui 18 bambini, persero la vita nel rogo della Grenfell Tower, il palazzo di 24 piani a North Kensington, nel centro di Londra. Fra di loro, anche i due fidanzati italiani Gloria Trevisan e Marco Gottardi.

    TORRE GRENFELL TORRE GRENFELL

     

    Ma quell' ecatombe avrebbe potuto essere evitata, o almeno contenuta nelle sue proporzioni: se solo i pompieri fossero stati più preparati. E non avessero dato ai residenti quell' ordine assurdo: di rimanere all' interno dell' edificio, invece di evacuarlo nel più breve tempo possibile.

     

    Sono le conclusioni a cui è giunta la commissione d' inchiesta, che ha pubblicato ieri un rapporto di quasi mille pagine che chiama direttamente in causa Dany Cotton, la responsabile dei vigili del fuoco della capitale britannica: e denuncia il fallimento «sistematico» della reazione dei pompieri di fronte all' emergenza.

     

    quel che resta di grenfell tower quel che resta di grenfell tower

    Ovviamente, la «ragione principale» per cui la Grenfell Tower si trasformò in una immane torcia sta nel rivestimento esterno dell' edificio, fatto di materiale altamente infiammabile: una circostanza che era apparsa evidente fin dall' inizio. Un incendio scoppiato a causa del malfunzionamento di un frigorifero collocato in un appartamento del quarto piano: fatto che darà ulteriore spinta a una causa multimilionaria già intentata negli Stati Uniti contro la Whirlpool, azienda costruttrice dell' elettrodomestico in questione.

     

    grenfell tower a londra grenfell tower a londra

    Ma le critiche maggiori contenute nel rapporto sono all' indirizzo dei pompieri.

    Non dei singoli, coraggiosi vigili del fuoco che si trovarono ad affrontare le fiamme in quella notte maledetta: ma dei loro comandanti e delle procedure che li guidavano.

    Perché per quasi due ore, dopo che l' incendio era scoppiato nella torre alle 12.54 del mattino, ai residenti venne detto di non muoversi da dove si trovavano: una strategia che ha senso solo se le fiamme sono circoscritte. Invece quell' ordine venne revocato solo alle 2.47: quando ormai era troppo tardi per salvare decine di vite umane.

     

    le fiamme di grenfell tower a londra le fiamme di grenfell tower a londra

    «Quella decisione avrebbe dovuto essere presa fra l' 1.30 e l' 1.50 - si legge nel rapporto - ed è probabile che il risultato sarebbe stato un numero minore di vittime. Vanno identificate una serie di gravi mancanze nella reazione dei pompieri, sia a livello del centro di comando che sul terreno. Ed è giusto riconoscere che queste mancanze furono per gran parte di natura sistematica».

     

    Un verdetto che non attenua il dolore e la rabbia dei familiari delle due vittime italiane: «Ho sempre sostenuto - dice Giannino, il padre di Marco - che le responsabilità sono da ricercare in quattro ambiti: progettazione; esecuzione dei lavori; manutenzione della torre; soccorsi quando è divampato l' incendio.

     

    L' ordine di stare chiusi dentro è stata una delle tante scelte fatali alle 72 persone che nel rogo hanno perso la vita. E poi ci sono i ritardi nei soccorsi, le inefficienze, il fatto che i vigili del fuoco non sapessero cosa fare e cosa non fare. Terzo Mondo rispetto ai nostri pompieri».

    le fiamme di grenfell tower a londra le fiamme di grenfell tower a londra

    «Ci sono tanti buchi neri e cose che non mi quadrano - rincara Guido, il fratello di Gloria -. Noi vogliamo giustizia: se sono state appurate responsabilità che per noi sono chiare dall' inizio, recitino il mea culpa. Non possono nascondersi dietro paraventi.

    E che sia una giustizia vera: ci dicano se alla base della tragedia ci sono negligenze, errori, imperizia, quello che è. Si assumano le loro responsabilità: ci sono state delle vittime sia per il comportamento dei vigili del fuoco sia per la scelta di usare materiali scadenti da parte del costruttore della torre».

     

    gloria trevisan e marco gottardi gloria trevisan e marco gottardi

    In aggiunta a tutto ciò, il rapporto della commissione d' inchiesta rinfaccia alla comandante dei pompieri, Dany Cotton, la testimonianza resa durante l' inchiesta: lei aveva provocato la rabbia dei familiari delle vittime affermando che «non avrei cambiato nulla di ciò che abbiamo fatto quella notte» e che niente avrebbe potuto preparare i vigili del fuoco ad affrontare quell' evenienza. Parole bollate nel rapporto come esempio di «notevole insensibilità verso le famiglie» e che dimostrano che i pompieri di Londra sono «un' istituzione che rischia di non imparare nulla dalla lezione della Grenfell Tower».

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