pontida
La Pontida dei leghisti, fuori dal governo. C'è tensione sul Pratone. Ce l'hanno con "la sinistra" e con chi chiede di spiegare i commenti contro il presidente della Repubblica, già attaccato ieri. "Mattarella mafioso", si sente dire tra i partecipanti. E quando il giornalista di Repubblica Antonio Nasso prova a raccogliere l'umore nero della base viene aggredito da un militante. L'uomo scaglia un pugno contro la sua telecamera, danneggiando il microfono. Ma anche Gad Lerner viene accolto da insulti, fischi e offese. Ieri 31enne deputato veneto Vito Comencini durante il congresso dei giovani leghisti aveva detto del presidente della Repubblica "mi fa schifo".
pontida
"Mi fa schifo - le sue parole - chi non tiene conto del voto del 34 per cento degli italiani". Dichiarazioni che si configurano come vilipendio del Capo dello Stato. Appena arrivato a Pontida Salvini prova a smorzare: "Possono essere sbagliati i toni, bisogna sempre portare rispetto. Sicuramente sono state fatte scelte che non corrispondono alla volontà popolare. Io però non uso l'insulto e propongo agli italiani un cambiamento". Ma appena dopo infiamma la sua piazza: "Nei prossimi mesi ci sarà il governo del popolo che farà quello che non farà il governo del palazzo".
pontida
A Pontida è il giorno del grande raduno, Salvini arriva intorno alle 10 salutato dalle grida dei supporter "Matteo, Matteo". E le sue prime parole sono un attacco diretto alla "disperazione dei 5 Stelle, che pur di non scomparire vanno col cappello in mano dal Pd chiedendo due posti: che triste fine per chi voleva la rivoluzione". Rilancia sulle prossime Regionali: "Si rassegnino perchè in Umbria c'è una voglia di cambiamento dopo 50 anni di sinistra e i trucchetti di palazzo non valgono nulla.
il popolo di pontida 2018
Ognuno è artefice del suo destino. Lascio a loro la disperazione io mio tengo la nostra voglia di costruire". Ma è soprattutto dopo l'incontro a Milano con Silvio Berlusconi che Salvini parla di voler cambiare la legge elettorale: "Gli alleati del centrodestra sono d'accordo con un referendum sulla legge elettorale. Ne avevo parlato con entrambi. Io voglio che ogni italiano sappia per chi vota, senza che ci siano partitini che tengono in ostaggio il Paese". Ma il suo totem resta l'immigrazione: "I migranti? Ce ne sono decine di migliaia che a parole sarebbero dovuti già partire e andare all'estero. Il problema è che l'Italia torna ad essere un campo profughi, lo vedremo nelle prossime settimane. Le Ong hanno festeggiato. Se smonteranno il decreto sicurezza, sarà un'altra occasione di referendum perché sia il popolo ad opporsi alle scelte del palazzo".
Tanti i militanti e sostenitori arrivati alla manifestazione (gli organizzatori su attendono 80 mila presenze) già di mattina presto. In prima fila, tra quelle della Lega Nord e di Salvini premier, sventolano anche due bandiere dell'Italia. Sul fondale del palco campeggia lo slogan "La forza di essere liberi", sovrastato da una striscia tricolore. E tra partecipanti compare anche una effige del cuore Immacolato di Maria.
salvini
In più punti su legge il mantra 'Prima gli italiani'. 'Pontida 2019' è, invece, la scritta in verde e sfondo bianco sul prato. Si vedono diverse magliette verdi, i vessilli della Liga veneta e della Lega Lombarda. Tra gli striscioni affissi di fronte al palco 'Saronno' con accanto il simbolo del sole delle Alpi, 'Con Matteo Salvini liberiamo le Marche' e 'Lega Livorno'. La mattinata al via con i primi interventi tra le 10.30 e le 11. Chiude la giornata, intorno, alle 14, il leader Salvini. Ancor prima di salire sul palco lancia la stoccata a M5S e Pd: " "Roma è conciata così grazie al duo Raggi e Zingaretti".