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    PORNO A LUCI NOIR - FEDERICA GIACOMINI, IN ARTE GINEVRA HOLLANDER, È SPARITA DA DUE MESI - SOSPETTI SUL COMPAGNO, UN PAZZOIDE GIÀ CONDANNATO PER OMICIDIO (E GIÀ IN GALERA)


     
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    Eleonora Vallin per "La Stampa"

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    A Federica Giacomini piacevano le foto di Marilyn Monroe e le poesie di Alda Merini.

    Capelli rossi, trucco marcato, corpo da pin up: un divorzio alle spalle - fuggita a meno di trent'anni da un uomo infedele - e una doppia vita nel presente. «Ragazza timida e riservata», per gli ignari genitori, ballerina nei locali a luci rosse e attrice di film hard, col nome d'arte di Ginevra Hollander, per il resto del mondo (reale e social).

    Qualcuno racconta che, negli ultimi tempi, il suo corpo era cambiato e non rispondeva più ai canoni richiesti, da qui i debiti e il poco denaro. Per altri, invece, Ginevra voleva dire basta alla trasgressione. Gli ultimi appuntamenti in agenda erano fissati per marzo: una serata al Gatto Nero di Schio, privé di lap dance, e un'altra al Samara's Vip Club di Torino. Ma non si è mai presentata.

    Il suo cellulare è irraggiungibile dal 9 febbraio, data dell'ultima telefonata con un'amica: «Ci eravamo date appuntamento per il giorno dopo, ma il suo cellulare era spento. Non l'ho più sentita» ha dichiarato in tv, due giorni fa, a Chi l'ha visto.
    Dov'è oggi Federica? Gli inquirenti la stanno cercando, ma nessuno sa dov'è. La donna, 43 anni, era legata a Franco Mossoni, un uomo che amava andare in giro vestito con tuta mimetica, giubbino antiproiettile e anfibi. Da qui il soprannome di «Rambo».

    Mossoni, 55 anni, viene fermato il 14 febbraio dopo aver seminato il panico, armato di pistola, all'ospedale San Bortolo di Vicenza. L'uomo fugge a bordo di una vecchia Fiat Tipo a cui è stata tolta la sedia del passeggero, sostituita con una sdraio. «Voleva fare giustizia perché credeva gli volessero uccidere il fratello» spiega un passante agli agenti.

    Mossoni, originario di Malegno, nel Bresciano, ha precedenti penali: nel 1978, in preda a un raptus, uccide l'amante della moglie. Arrestato l'anno successivo, evade dal carcere ma poi trascorre diversi anni nell'ospedale psichiatrico. Nella sua casa a Vicenza, quel 14 febbraio, le forze dell'ordine trovano scritti deliranti, abiti da donna, coltelli, due balestre e medicinali sparsi ovunque. L'appartamento è intestato a una donna, così come il suo cellulare. Quella donna è Federica e i suoi genitori ne hanno denunciato la scomparsa il 5 marzo.

    I due casi si incrociano: vengono a galla il mondo hard, i video, le bugie. Federica non abitava più nel suo appartamento di Desenzano (in provincia di Brescia) da maggio 2012. E l'amica conferma la convivenza con Mossoni: «Era turbata. Col compagno le cose non andavano bene, nei mesi precedenti era scappata dopo un litigio violento. L'aveva picchiata» ha dichiarato in tv.

    Mossoni è già agli arresti per l'incursione in ospedale. Ma oggi i sospetti su di lui sono aumentati e la procura di Vicenza ha aperto un fascicolo per omicidio. All'uomo, che ora si trova ricoverato all'ospedale psichiatrico-giudiziale di Reggio Emilia, stando a fonti stampa, è stata sequestrata anche l'auto.

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    Quella sedia a sdraio potrebbe infatti essere un particolare prezioso, ben più di un'eccentrica stravaganza. Infine, potrebbe essere stato proprio lui a spostare l'auto di Federica (incidentata a metà gennaio) da una strada secondaria a un parcheggio comunale a Pescantina nel Veronese. Gli inquirenti stanno verificando le date per capire quando l'auto sarebbe stata mossa.

     

     

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