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La polizia spagnola indaga sul suicidio di una donna, avvenuto dopo che un video hard con lei protagonista è stato diffuso senza il consenso della 32enne tracentinaia di suoi colleghi di lavoro. Gli agenti di Alcala de Henares, vicino a Madrid, "indagano per verificare se sia stato commesso un reato contro la sua intimità e il suo onore", ha fatto sapere un portavoce delle forze dell'ordine.
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Il filmato è stato diffuso tramite WhatsApp e visto da molti dei 2.500 dipendenti della fabbrica Iveco de San Fernando de Henares, dove la donna lavorava. Gli investigatori "verificheranno con mezzi informatici e scopriranno se dietro la diffusione ci sia una responsabilità".
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Un collega: "Ha subito molta pressione" - Uno dei colleghi della donna, Ivan Cancho, membro del sindacato Cgt, ha dichiarato all'emittente La Sexta: "C'erano sguardi, persone che andavano alla sua postazione di lavoro per sapere chi era la gollega" che appariva nel video, "ha subito una grande pressione".
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Il sindacato: sporgeremo denuncia contro l'azienda - I media hanno riferito che la donna era sposata e madre di due bambini piccoli. La conferedazione sindacale Commissioni operaie (Ccoo), a cui la lavoratrice era iscritta, ritiene che i fatti costituiscano molestia sessuale e hanno annunciato che presenteranno denuncia contro "l'inazione dell'azienda", che "dal 23 maggio sapeva che la donna era molestata da un collega e non ha fatto nulla per evitarlo".
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Il codice penale prevede una pena fra tre mesi e un anno di carcere in caso di diffusione di registrazioni audiovisive di una persona senza la sua autorizzazione, "quando questa divulgazione danneggia gravemente la sua intimità".
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