Riceviamo e pubblichiamo:
NANCY PELOSI
Lettera 1
Caro Dago, velocissimi Joe Biden e Nancy Pelosi a prendere le distanze dal governatore di New York, Andrew Cuomo, accusato di molestie. Potrebbero fare la 4x100 assieme a Marcell Jacobs e Filippo Tortu.
Mauro Soffianopulo
Lettera 2
Ursula Von Der Leyen Joe Biden
Caro Dago, clima, von der Leyen: "L'Ue sarà primo continente a zero emissioni entro 2050". Primi in castigo mentre tutti gli altri continueranno a inquinare?
Giacomo Francescatti
Lettera 3
Caro Dago abbiamo un problema! Il virologo Fabrizio Pregliasco: "Fa sorridere vedere chi si è vaccinato contro la febbre gialla con il malarone, che ha effetti collaterali molto pesanti, pur di fare un viaggio e che oggi esprime dubbi su questi vaccini".
FABRIZIO PREGLIASCO 1
Sono andato a cercare gli effetti collaterali del "malarone" sul foglio illustrativo. Il problema è che non è usato per la febbre gialla ma per la malaria. Possibile che il prof Pregliasco non lo sappia? Sicuramente sarà un refuso dell'intervistatore...
Lino
Lettera 4
Caro Dago, per risolvere il problema degli sbarchi giornalieri di clandestini la Sig.ra Lamorgese ha pensato allo..jus soli! In questo modo potrà dire che non sbarcano clandestini ma...italiani. Una vera genialata!
FB
joe biden in congresso con kamala harris e nancy pelosi
Lettera 5
Caro Dago, Afghanistan, fonti Ue: "I talebani controllano il 65% del Paese". Biden: "Non rimpiango di aver deciso il ritiro delle truppe". Allora oltre che incapace è anche stupido?
J.R.
Lettera 6
talebani
Caro Dago, il covid, per Massimo Fini, è come la guerra per Marinetti: sola igiene del mondo; per Sgarbi è il pretesto per sbroccare a ripetizione; per alcuni virologi - e virologhe - il modo per sparare cazzate in tv, sicuri che tanto la gente le dimenticherà presto; per tanti, troppi, è invece l'occasione di sbandierare il loro conformismo ed allineamento al potere. Insomma, il virus sta tirando fuori il peggio da moltissimi di noi, e non solo a livello intellettuale e morale, ma anche nella vita quotidiana. Prima o poi finirà, ma i danni che avrà arrecato alle menti ed ai cuori non saranno facilmente riparati. Federico Barbarossa
Lettera 7
Caro Dago,
MASSIMO FINI
visto che il vaccino vi ha reso decerebrati, provo a spiegarti perché ha ragione la Lamorgese ed ha torto il Garante (dei miei cojoni) per la privacy. Non si tratta infatti di un problema di privacy, anche perché con il green pass la privacy è andata a farsi benedire, bensì di una questione di leicità.
Sul territorio italiano solo gli organi di polizia hanno la competenza per verificare i documenti, tranne per gli atti e le transazioni.
Joe Biden
Paradossalmente, se uso la carta di credito, l'esercente può chiedermi di esibire un documento di identità, cosa che non può fare se uso il bancomat (considerato come un pagamento al portatore, ovvero come il contante), così come non può farlo con il green pass.
Arrendetevi, si tratta di una cosa impossibile da realizzare, che va contro la costituzione e contro le regole europee, le stesse che chi ci governa ci chiede di rispettare, anche se loro sono i primi a non farlo.
MEME GREEN PASS
Inculatevelo sto green pass
Johnkoenig
Lettera 8
Prendersela con Durigon perchè non sa quel che dice è ingiusto e crudele.
Che colpa ne ha, lui?
Giuseppe Tubi
Lettera 9
Dago colendissimo,
luciana lamorgese
l’anomalia Lamorgese: un ministro tecnico a capo degli Interni, il ministero a maggior valenza politica. I ministri tecnici hanno tipicamente un ruolo di perseguimento degli obiettivi fissati dal governo. Nel nostro caso, pare di no.
La signora ministro – massima espressione dell’ordine costituito – interviene sul tema “Green pass”, appena approvato dal governo, per spiegare che è un documento che ha valore di niente. Facendo cioè ancora più casino del trio Cacciari-Agamben-Landini.
massimo cacciari accordi e disaccordi 2
La signora prosegue poi azzuffandosi con Salvini sullo stucchevole tema “Ius Soli”. Ora Salvini – in quanto leader politico - ha facoltà di esprimere tutte le bestialità che ritiene opportuno. Mentre non è concepibile che un ministro tecnico si butti nella polemica ideologica, visto la divisività del tema.
Se quest’ultimo le è particolarmente caro, allora si consiglia di iscriversi ad un partito, e quindi acquisire il diritto ad intervenire politicamente. Nel frattempo – per correttezza istituzionale – la signora Lamorgese dovrebbe rassegnare le dimissioni. Potrà aspirare di nuovo agli Interni quando avrà assunto la veste di leader politico.
In soldoni: Signora Lamorgese, è ora di tornare a casa!
Saluti da Stregatto
GREEN PASS MEME.
PS: Ma il Signor di La Pochette si è iscritto al Movimento 5 Stelle, o è anche lui un presidente “tecnico”?
Lettera 10
Caro Dago
Ho letto che Mughini ha dovuto sopportare ( sigh!) di lavorare per Paese Sera, quotidiano comunista. Mah! Io dico invece che magari avercelo ancora in edicola. Nel pieno del suo splendore usciva con tre edizioni. Era il quotidiano che mi ha accompagnato
nei migliori anni della mia vita. Trovo miserevole sputare nel piatto dove si è mangiato.
Buona giornata
Lettera 11
MARCO TRAVAGLIO
Caro Dago, Green pass, il Garante per la Privacy: "Esercenti autorizzati a controllare documenti identità". L'esatto opposto di quanto aveva affermato la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. Per chi non l'avesse ancora capito la signora non sta su quella poltrona per le sue competenze o capacità ma in quanto "quota rosa". Una specie di Ursula von der Leyen italiana.
Salvo Gori
Lettera 12
claudio cerasa
Caro Dago, forte la "lite" tra Travaglio e Cerasa sullo slurp del secondo nei confronti del nostro Premier. Alla fine, la gara tra giornalisti è sempre la solita in Italia: chi riesce a pennellare meglio con la lingua.... Per suggellare la cosa, si inventano anche premi. Patetici.
johnkoenig
Lettera 13
Enrico Letta
A sentire i responsabili del Coni, caro Dagos, lo sport italiano, massimo se non unico fattore dell'identità nazionale, può sopravvivere - e con esso, è sottinteso, la nazione italiana - solo se si fa incetta di medaglie, coppe e ori in ogni competizione e campionato: successi che solo gli immigrati possono garantire al nostro Paese, restio anche a riprodursi, non solo a prodursi in exploit e prestazioni sportive: per cui, ius soli subito!
Naturalmente, su questa baggianata olimpionica si butta a peso morto, battendo ogni record mondiale di subalternità ideologica, il Pd, il Pd di Letta (che, si è capito, subisce la personalità di Malagò) e la Sinistra tutta, che ha nel Pd, nel Pd di Letta, il faro, la nave, il porto, l'ultima spiaggia, il mare - in cui gli è dolce il naufragar.
MARCELL JACOBS GIANMARCO TAMBERI GIOVANNI MALAGO
Come se le vittorie del melting sport italico non fossero avvenute a scapito di formazioni nazionali concorrenti altrettanto multietniche. Come se i 'nostri' 'naturalizzati' non battessero i 'nuovi cittadini' di altre bande e bandiere. Come se, stando a questa logica da sagra folkloristica del pol. corr., il mixaggio non dovesse suggerire agli africani monocolore di inserire biancuzzi e giallini nelle loro fila sportive per mietere allori.
Ma il bello del 'come se' non consiste solo nel mettere una appresso all'altra la serie di sparate a vuoto del presunto 'così è': è che permette di glissare sul non detto: cioè, che la predisposizione a superman delle varie discipline sportive ha una solida base razziale. Il senso della proposta di un suolo popolabile e migratoriamente appetibile, da cui spiantare per ius e sport chi non arriva ai gradini del podio, è piuttosto chiaro: chi perde le olimpiadi è perduto. Ah, ma non chiamateli razzisti!
giovanni malago foto di bacco (2)
Raider