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    POSTA - ENZO CARRA: “NON SO CHI TI ABBIA DETTO CHE PENSAVO A UNA LISTA CON PISAPIA E TABACCI” - È INUTILE CHE MARIA ETRURIA S'IM-BOSCHI. È STATA SGAMATA - SONO PIÙ LE "ANIME BELLE" CHE HANNO DIGIUNATO, PER FINTA, IN FAVORE DELLO IUS SOLI O QUELLE CHE HANNO MANGIATO, DAVVERO, CON LE BANCHE AMICHE?


     
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    Riceviamo e pubblichiamo:

     

    Lettera 1

    Caro Dago, non so chi ti abbia detto che pensavo a una lista con Pisapia e Tabacci. Credimi, non è così.

    Il tuo Enzo Carra

     

    enzo carra enzo carra

    Caro Dago, il ritratto delle vecchie volpi democristiane "varie volte schierate col centrodestra" mi riguarda assai poco. Volpi a parte (e pelliccerie comprese), io !)non ho mai partecipato a formazioni di centrodestra. Ho partecipato piuttosto alla fondazione della Margherita e, poi, del Pd. Attualmente mi occupo dell'Istituto internazionale Jacques Maritain e di Visioni contemporanee, associazione di ispirazione cristiana che è in sintonia con Liberi e uguali, di Piero Grasso;2) non ho rapporti politici né con Campo progressista, né con Bruno Tabacci, né con Angelo Sanza, ma li guardo con ammirazione per le energie che spendono al fine di trovare una collocazione nel Pd. Cari saluti.

    Enzo Carra

    THERESA MAY THERESA MAY

     

    Lettera 2

    Caro Dago, dubbio matematico: sono più le "anime belle" che hanno digiunato, per finta, in favore dello ius soli o quelle che hanno mangiato, davvero, con le banche amiche?

    BarbaPeru

     

    Lettera 3

    Caro Dago, naturalmente il mancato attentatore della May è un "lupo solitario". Infatti tutti i giorni nei Paesi islamici si manifesta simpatia per l'Occidente...

    Lucio Breve

     

    MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI VICINI VICINI MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI VICINI VICINI

    Lettera 4

    Caro Dago, è inutile che Maria Etruria s'im-Boschi. È stata sgamata!

    Luca Fiori

     

    Lettera 5

    Caro Dago, ma qualcuno crede ancora che l'Islam voglia la pace tra palestinesi e Israele?

    Frankie

     

    Lettera 6

    Mitico Dago, la questione che coinvolge Maria Etruria ed il bulletto di Rignano, assomiglia sempre più a quella sostanza che più la mescoli e più puzza.

    Stefano55

     

    Lettera 7

    Caro Dago, aumentano le disuguaglianze. Istat: 10 milioni gli italiani a rischio povertà o esclusione sociale. Ma per ogni migrante 35 euro al giorno!

    Leo Eredi

     

    maria elena boschi al lingotto maria elena boschi al lingotto

    Lettera 8

    Caro Dago, fortuna che c'è la Maglie a raccontarla giusta - come ha dimostrato l'esito delle Presidenziali -  su Trump. I propagatori di fake news hanno vita breve. La realtà è quella che racconta Maria Giovanna su Dagospia non quella di chi a pochi giorni dal voto dava Hillary Clinton vincente su Donald 93 a 7!

    B.Ton

     

    Lettera 9

    Preg.mo Signor D'Agostino, abbiamo capito la sua visione della politica ma non ciurli sempre nel manico quando parla del pd, di Renzi e compagnia cantando. Ci sono anche gli altri partiti. Il rapporto articoli contro il pd ed altri partiti e' di 10 a 1. Un po' troppo.

    Poi Belpietro lo lasci stare come investigatore a carico dell'accusa. Vale poco come giornalista e come uomo. So che cestinera' senza neppure leggere ma io le scrivo egualmente esprimendo il mio pensiero.

    DONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHU DONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHU

    Del resto me ne frego

    Anggui

     

    Lettera 10

    Caro Dago, Europa in allarme perché Trump vuole applicare una legge dell'amministrazione Clinton: Gerusalemme capitale di Israele. Invece il fatto che due musulmani progettassero di uccidere la May non desta preoccupazione. Fa parte della "cultura" islamica...

    Gildo Cervani

     

    Lettera 11

    Caro Dago, circa l'affaire-scontrini, l'ex sindaco Marino postula che "se sono un ladro, sono un ladro scemo". Essendo l'embricazione delle due fattispecie non preclusa, bensì ragionevolmente plausibile, ne prendiamo atto.

    Giorgio Colomba

     

    DONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHU DONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHU

    Lettera 12

    Caro Dago, spostamento ambasciata Usa a Gerusalemme. Trump rischia di rovinare i meravigliosi risultati di pace e democrazia ottenuti dalle primavere arabe di Obama e Sarkozy di cui il caso Regeni ne è un triste esempio.

    C.Buscemi

     

    Lettera 13

    GentilDago Preclaro, Trump sposta la sede della ambasciata USA a Gerusalemme.

    Tutti, Europa in testa, dicono: mossa rischiosa, potrebbe suscitare malcontento tra i paesi islamici. Ma come siamo ridotti? Tanto gli islamici già ci odiano. Tanto già vogliono annientarci. Cosa cambia? Cosa crediamo? Che con la sottomissione, facendo quello che piace agli islamici, questi saranno più buoni con noi? Ahahaha. Che illusi. Meno male che negli Stati Uniti c'è un Presidente vero, uno che non si fa intimorire, uno che non segue la linea di questi cagasotto che stanno umiliando l'Occidente.

    Leo Poldo

    CARLO DE BENEDETTI 3 CARLO DE BENEDETTI 3

     

    Lettera 14

    Gentil Dago, Don Carlo De Benedetti, 83, intervistato dal "Corriere della Sera", ha bacchettato  il cofondatore de "LaRepubblica" :"Errato e dannoso, per il nostro giornale-partito, l'endorsement di Eugenio Scalfari, 93 anni, pro Silvio Berlusconi, 81 anni, condannato per frode fiscale".

     

    Quando l'Ingegnere prese la tessera numero 1 del PD, contribuì, invece, ai trionfi del partito e di Walter Veltroni, 62 anni. E, dunque, i giudizi, negativi, su Matteo Renzi, 42 anni, e su Berlusconi devono preoccupare, molto, il "rieccolo" leader del centrodestra e l'ex premier toscano. Il nemico di D'Alema, 68 anni, è stato bocciato anche dal morigerato e austero Lapo Elkann, 40 anni, e da Sergio Marchionne, 65 anni, da te, gentil Dago, chiamato"Marpionne". O no?

    Ossequi

    Pietro Mancini

     

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    P.S. Ha osservato Michele Anzaldi, deputato del Pd : "Dopo il trattamento, riservato al Pd, ieri sera, dalle tv, pubbliche e private, spero che tutti quelli che, in questi anni, hanno parlato di "Renzi proprietario di tutti i canali", e panzane del genere, chiedano scusa". Dubito che lo faranno...

     

    Lettera 15

    Caro Dago, Johnny Halliday è stato molto di più che l'interprete di una canzone, ma di fatto per me, ragazza degli anni 70,  lui è "Quanto ti amo" ed è rimasto il marito un po' selvaggio ed affascinante della dolce Sylvie Vartan, lo voglio ricordare così con quella voce roca e seducente, bello e giovane, per sempre.

    Ciao

    Daniela

     

    Lettera 16

    rizzi piacentini halliday rizzi piacentini halliday

    Dago darling, a proposito di Corsica. T'immagini cosa succederebbe se qualcuno dei nuovi barconi che arrivano dall'Algeria e dalla Tunisia, sbagliasse spiaggia e invece che in un'accogliente spiaggia sarda approdasse in una spiaggia corsa? Come minimo la neoimperiale marina militare francese raccoglierebbe subito i profughi e li porterebbe in qualche porto sardo o tosco. Come massimo, persino il cardinale Fesch, zio di Napoleone I, risuscisterebbe e prenderebbe le armi, anche se dovrebbe disubbidire a Papa Francesco.

     

    Il cardinale Fesch é sepolto ad Ajaccio, come lo é la grandissima Madame Mère Letizia, che saggiamente non volle mai titoli imperiali. E a proposito di fake, ci sono anche i dipinti fake. Massimo esempio il famosissimo quadro di David che rappresenta l'incoronazione imperiale del grande corso Napoleone e Josephime Tascher de la Pagerie de Beauharnais. Vi è rappresentata anche Madame Mère che in verità non partecipò alla cerimonia in Notre Dame (presente il quasi prigioniero Papa Pio VII), perché considerava (con qualche ragione) Josephine donna di facili costumi.

    fini elisabetta tulliani fini elisabetta tulliani

     

    Sarà una fake news storica (tra le tante scritte dai vincitori!) ma pare che Napoleone, parlando con uno dei Papi con cui ebbe a che fare, minacciò che lui poteva distruggere Santa Romana Chiesa. Il Pontefice rispose: "Non ci siano riusciti noi in più di un millennio e mezzo, non credo che ci riuscirà lei". Amen

    Natalie Paav

     

    Lettera 17

    Caro Dago, scrive, tutto soddisfatto, Aldo Fontanarosa su Repubblica che il Garante della Comunicazioni "ha inaugurato il suo tavolo tecnico di contrasto alla disinformazione, ai falsi non d'autore e alle fake news. Il tavolo - dove si sono seduti tra gli altri Facebook, Google e Wikipedia, e con spirito collaborativo - elaborerà un codice di autodisciplina che contrasti i falsari delle notizie".

    GIANCARLO TULLIANI E FRANCESCA A DUBAI GIANCARLO TULLIANI E FRANCESCA A DUBAI

     

    In altre parole, par di capire, i suddetti giganti del web avranno il potere e il dovere di individuare ed oscurare le notizie ritenute false. Solo che non è così facile capire quali notizie siano false e quali no. Due esempi: anni fa, i cronisti de Il Giornale scoprirono la vicenda della csa di Montecarlo acquistata dal cognato di Fini; i giornaloni, a cominciare proprio da Repubblica, parlarono di macchina del fango, salvo poi accorgersi, buoni ultimi, che non solo la notizia era vera, ma che si trattava soltanto della punta di uno squallido iceberg di traffico di influenze o pe ggio.

     

    Invece, due giorni fa, sempre i suddetti giornaloni hanno fatto molto chiasso a proposito di una bandiera nazista esposta in una caserma dei carabinieri: peccato che la bandiera in questione non fosse né nazista né esposta. Insomma, capire se una notizia sia vera o false può non essere affatto semplice; e l'idea di affidare il compito di censurare le fake news a Google, Facebook, Wikipedia o anche all'Agcom - che è un'autorità amministrativa, non un'organo giudiziario - appare molto pericolosa, oltre che di assai dubbia costituzionalità.

    Federico Barbarossa

     

    Lettera 18

    marco giusti marco giusti

    Ogni volta che leggo questo Giusti mi prende la malinconia. Penso infatti a quale punto di bassezza sia arrivata l'Italia ad ogni livello, in ogni settore. Sappiamo che il Paese per buona parte del suo territorio è governato non dallo Stato ma dalle organizzazioni criminali a tutti note; sappiamo quale e quanta sia il danno provocato dall'evasione fiscale che ha ridotto lo Stato ad una vera e propria "entità debitoria" per eccellenza a livello mondiale, e non solo in termini relativi ma pure assoluti; sono palmari e indiscutibili la presenza e l'azione di una classe politica incapace, inetta, spregiudicata, senza onore e trasformista; per non parlare della sciagurata dipendenza del nostro Paese da quelli più forti che dettano legge e fanno i padroni....

    marco giusti marco giusti

     

    L'elenco può continuare per ore, ma per dare il senso dell'abiezione totale in cui l'Italia è caduta basta riferirsi al Giusti, a questo critico che scrive tutto quello che gli passa per la testa - con la benedizione de l magister elegantiarum D'Agostino, un maestro inarrivabile di grazia e leggerezza - ogni giorno a raffica, seguendo il suo cervello probabilmente offuscato. E' proprio in quisquiglie come le sue annotazioni cinematografiche, infatti, che a mio modesto avviso si può misurare il degrado totale del Paese (anche se una parte della nostra gente, quella che non si fa mai sentire come dovrebbe, è ancora sana, vitale e potrebbe forse salvare la nazione (forse) dal crollo).

     

    Perchè dunque il Giusti è misura del degrado? Semplice: basta leggere quello che scrive, basta leggere a titolo esemplificativo ciò che ha scritto in questi due giorni - del resto da anni sta ammorbando l'aire - su due aspetti diversi ma sensibili e significativi. Come peraltro scritto su questa rubrica di recente, il "nostro" ha il coraggio di sparare a zero - senza conoscere in realtà nulla, se non per relata refero da parte del suo regista di parte preferito - sulla realtà della Russia dipingendola come l'anticamera dell'inferno, la sede di tutti i mali, la nazione infetta senza amore e senza speranza.( Peraltro, come dicevo, è mai possibile che nessuno faccia presente all'Ambasciatore russo una simile porcata a senso unico ideologico?).

    carlo freccero marco giusti carlo freccero marco giusti

     

    Questo trombone, quindi, spara canagliate ideologiche a man salva stando al caldo della poltrona, e poi subito dopo però, preso dalla fregola di esserci sempre come un renzi qualsiasi, promuove un film cinepanettone che lo diverte, lo impressiona, ne descrive con dovizia le battute più basse e volgari. Ecco chi è il Giusti: uno che sicuramente vede le realtà con occhio affetto dal morbo dell'ideologia, ma non solo.

     

    Vede la realtà italiana come se fosse tutto sommato accettabile e divertente, come se "l'umorismo" prodotto da un film del genere sia qualcosa che fa ridere, che fa passare un'ora di relax .Invece è proprio questo il punto: un film del genere vale una conferma ulteriore che per l'Italia non c'è più nè amore, nè spe ranza. Altro che per la Russia.Per cui a Giusti va un bel vaffa rinnovato di fine anno!

    Luciano.

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