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    POSTA! - "STRISCIA LA NOTIZIA": "LA RECENTE SENTENZA SUL PROCESSO CIVILE FRA STEFANO CALLEGARO, MAGNOLIA E GLI ALTRI 5 CONCORRENTI DI 'MASTERCHEF' NON TOCCA IL TG SATIRICO DI ANTONIO RICCI CHE NON HA PARTECIPATO AL PROCESSO NÉ COME PARTE, NÉ COME TESTIMONE. 'STRISCIA' HA FATTO IL SUO MESTIERE COME GIA' DELIBERATO NEL PROCESSO PENALE VINTO SU QUERELA DI CALLEGARO..."


     
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    Riceviamo e pubblichiamo:

    antonio ricci antonio ricci

     

    NESSUN TAPIRO D’ORO PER “STRISCIA LA NOTIZIA”

    Nessun Tapiro d’oro per Striscia la notizia. La recente sentenza sul processo civile fra Stefano Callegaro, Magnolia e gli altri cinque concorrenti di Masterchef non tocca il Tg satirico di Antonio Ricci che non ha partecipato al processo né come parte, né come testimone, nonostante quanto avrebbe potuto riferire.

     

    Striscia la Notizia ha fatto il suo mestiere, come è stato già deliberato nel procedimento penale vinto su querela del Callegaro e in cui il giudice penale ha riconosciuto il legittimo esercizio del diritto di cronaca e critica da parte del programma. Le numerose testimonianze che Striscia ha trasmesso sull’attività svolta da Callegaro per conto della Knorr hanno quindi convinto anche il giudice penale.

     

    stefano callegaro stefano callegaro

    Leggendo il regolamento che testualmente recitava : «I partecipanti non devono essere cuochi professionisti e non devono lavorare attualmente o aver lavorato in passato per più di sei mesi continuativamente e a fronte di compensi (in denaro o in natura) con mansioni di cuoco o aiuto cuoco o apprendista cuoco in una cucina professionale presso qualsiasi struttura di ristorazione (ristoranti, trattorie, pizzerie, osterie, agriturismi, mense, servizi di catering, cucine di ricerca o test per aziende del settore alimentare e non, scuole alberghiere…)» Striscia, era ed è convinta che il concorrente non abbia rispettato tale vincolo.

     

    Infatti, le numerose testimonianze raccolte fra i colleghi di Callegaro descrivono il suo lavoro per la Knorr (durato un paio di anni) come un impegno dedicato alla preparazione di specialità per illustrare l’utilizzo di nuovi prodotti destinati al mercato della ristorazione professionale.

    L’ufficio stampa di Striscia la notizia

     

    Lettera 1

    TRENORD PIOLTELLO TRENORD PIOLTELLO

    Caro Dago, con il deragliamento di Pioltello ci toccherà sentire qualcuno che dopo il reato di Omicidio Stradale chiederà di introdurre nell'ordinamento quello di Omicidio Ferroviario. Crazzo Benz

     

    Lettera 2

    Fantastico! Tale Gnocchi, comico per mancanza di risate e tagliagole di defunti per natura, riceve "scroscianti applausi" dallo stesso pubblico che poi applaude i continui e inspiegabili interventi della Fornero nel programmino di tale Nuraghe Floris. Della serie: la fantasy al potere.

    Lex Premier

     

    TRENORD PIOLTELLO TRENORD PIOLTELLO

    Lettera 3

    Il president Mattarella dice che il fascismo non fece nulla di buono e che non e' vero che fecero solo 2 errori. L'aver fatto sparire la Mafia dalla Sicilia e' dunque un demerito? Anche altri Paesi europei ebbero leggi razziali, che pure vinsero la Guerra: Stati Uniti, Gran Bretagna ecc. ma non si puo' giudicare il passato usando gli standard moderni, tutto va posto in contesto.

    G. Cardano

     

    Lettera 4

    MATTARELLA GENTILONI MATTARELLA GENTILONI

    La Maglie dice che Melania Trump ha l'influenza mentre la First Lady si e' mostrata in splendida forma mentre visitava il Museo dell'Olocausto a Washington.

    E.Mariotti

     

    Lettera 5

    Caro Dago, evidenti i pericoli della clonazione. Basta guardare il governo Gentiloni, clone di Renzi.

    BarbaPeru

     

    Lettera 6

    Dagovski,

    Davos si preoccupa piu’ del voto in Italia o dei suoi treni regionali?

    Aigor

     

    Lettera 7

    antonella clerici da costanzo antonella clerici da costanzo

    Caro Dago, che Maurizio Costanzo e moglie godano di buona stampa, soprattutto degli attuali critici televisivi, che per la De FiIippi guardano ai dati Auditel, non certo alla qualità, ma adesso si sta esagerando. Infatti arriva la Clerici di turno, e prima di lei altri, che dice cose trite e ritrite e trova grandi spazi anche sul tuo sito. Sarò retrogrado, ma mi pare che qui siamo alla notizie che tali non sono. Cordiali saluti.

    Giovanni Attinà

     

    Lettera 8

    microlino nuova Isetta microlino nuova Isetta

    Caro Dago, questa del Guggenheim che invece del Van Gogh richiesto da Trump per arredare la Casa Bianca, offre il wc d'oro massiccio di Cattelan, da dov'è uscita? Da un film di Buñuel? I democratici Usa non hanno storielle migliori in repertorio?

    U.Delmal

     

    Lettera 9

    Caro Dago, "Microlino" è la nuova auto elettrica - più piccola di una Smart - ideata da un costruttore svizzero. Sicuri che infilarsi in un'urna cineraria da vivi sia meglio che andare a piedi?

    Gripp

     

    Lettera 10

    Caro Dago, apprezzabile l''onestà intellettuale di Mattarella che ieri ha parlato di "regime senza meriti, una macchia indelebile e infamante" riferendosi agli ultimi quattro premier mai eletti. O no?

    Giorgio Colomba

    David Copperfield e Brittney Lewis David Copperfield e Brittney Lewis

     

    Lettera 11

    Leggendo l'articolo di Maria Rizzo in merito alle presunte molestie perpetrate da David Copperfield, non posso fare a meno di pensare che abbiamo toccato il fondo. L'aspirante molestata o violentata avrebbe trascorso la notte col mago , avendo preventivamente accettato di seguirlo in tournée.

     

    Ma vogliamo per forza offendere le nostre intelligenze o cavalcare a tutti i costi l'onda del corretto politicamente anche a costo di fare la figura dei creduloni decerebrati? Non ho più parole per commentare questi articoli e/o comportamenti con buona pace di Luciano che avrà sicuramente da ridire.

    Grazie per l'ospitalità

    Francesco Marzano

     

    Lettera 12

    gianluca vacchi ginevra mavilla gianluca vacchi ginevra mavilla

    Vi seguo, peraltro con notevole simpatia, da diversi anni ma sono a porvi un paio di domande: Lo scorso anno ci avete fracassato i cabassisi (direbbe Montalbano) con Gianluca Vacchi che, per fortuna, è stato leggermente "sfumato". Con Belen avete comunque raggiunto la sublimazione dei cabassisi . Capisco il "gossip", non capisco l'esagerazione. Ma chi cazzo è Belen? (per carità nulla contro di lei) ma dedicarle una o più pagine quotidianamente mi sembra qualcosa che va anche al di là di un minimo di buon gusto. Cordialmente

    Pino Valsecchi

     

    Lettera 13

    Caro Dago, ieri siamo andati tutti a pranzo convinti che nel tragico incidenti di Pioltello oltre alle tre poverette morte ci fossero stati ben più di cento feriti. A cena abbiamo saputo che i feriti erano stati meno della metà. Delle tre una: 1, nel pomeriggio è avvenuto un nuovo miracolo di Lazzaro; 2, sui media è piovuto dall'alto il "tutto-va-bene-madama-la-marchesa" preelettorale; 3. gli addetti hanno fatto i conti come parla la ministra e come loro fanno la manutenzione. Quale sarà quella giusta delle tre? 

    Cincinnato 1945

    BONIFICA PIOLTELLO BONIFICA PIOLTELLO

     

    Lettera 14

    Caro Dago, quante persone perdono quotidianamente la vita in incidenti stradali? Tante e persino troppe, eppure tre morti per un incidente ferroviario scatenano una tempesta mediatico-politico-giudiziaria che spiega perchè la gente non va più a votare, non legge i giornali e spegne la tv.

     

    Consiglio di digitare "incidente ferroviario" e si scopre che sciagure analoghe avvengono con buona frequenza negli USA, in Germania e persino in Svizzera. Si rompe un pezzetto di binario? Si spacca una ruota a un treno tedesco (Viareggio)?

    BONIFICA PIOLTELLO BONIFICA PIOLTELLO

     

    Colpa del sindaco, della regione, del ministro, delle Ferrovie, del governo, insomma, un colpevole ci deve essere, meglio se più di uno. E se poi i tre morti diventano "la strage delle donne", come titola un quotidiano, si può persino ampliare la discussione e porgere il microfono alla Boldrini...Povera Patria! Gianluca

     

    Lettera 15

    Caro Dago, ho letto la lettera di Luciano sul film di Guadagnino, “Chiamami con il tuo nome” che, oltre ad essere faziosa, dimostra chiaramente che abbiamo a che fare con un uomo puritano e bacchettone. Ho avuto il piacere di vedere il film in edizione originale, prima che avesse le nomination agli Oscar, e devo dirti che mi è piaciuto moltissimo e lo ritengo degno di essere premiato.

     

    LUCA GUADAGNINO E DAKOTA JOHNSON LUCA GUADAGNINO E DAKOTA JOHNSON

    La storia pulita e delicata tra due persone, inizia con una certa antipatia da parte del più giovane, per passare poi alla curiosità, ammirazione, amicizia ed all’amore. Il fatto che questo rapporto si sviluppi tra due uomini è ininfluente, potevano essere due eterosessuali o due lesbiche, la storia si segue con notevole interesse e piacere senza badare minimamente al sesso dei personaggi.

     

    LUCA GUADAGNINO LUCA GUADAGNINO

    Tutto è descritto e rappresentato con classe e delicatezza e Guadagnino non poteva assolutamente dirigere meglio di come ha fatto. Il dialogo, verso la fine del film, tra padre e figlio, dopo la sofferenza provata dal ragazzo per la separazione, è favoloso; c’è da meditare su quelle parole ed io consiglierei i genitori, che hanno problemi con i loro figli su questi rapporti, di andare a vederlo.

     

    E’ assurdo ed inopportuno per questo film di parlare di lobby gay o altro. E’ un magnifico film, interpretato benissimo da tutto il cast, diretto superbamente da Guadagnino. Se fosse stato per me avrei anche candidato all’Oscar, come interprete non protagonista, l’attore che ha impersonato il padre del ragazzo. Penso che Luciano, per le lettere che ti scrive, dimostra che non stia bene con se stesso e gli consiglierei di farsi un autoanalisi approfondita per rimuovere il magone che ha dentro di se.

    Annibale Antonelli

     

    Lettera 16

    Maestro Dagonov,

    A Davos fanno paura le nostre elezioni. A Pioltello prendere un treno regionale.

    bongiorno salvini bongiorno salvini

    Aigor

     

    Lettera 17

    Caro Dago, Die Welt dà ragione a Salvini! E' quello che si ricava dalla lettura dell'articolo dell'illustre quotidiano riportato dal Fatto: l'Italia è "l’unico paese dell’Eurozona il cui livello di vita, dall’entrata in vigore dell’unione monetaria, è diminuito" (alla faccia degli apologeti dell'euro) e resta "l’assoluto fanalino di coda dell’eurozona, messo anche peggio della Grecia" (Padoan, le chiacchiere stanno a zero).

     

    Questo perché prima aveva un modello economico definito "facile" (che però evidentemente funzionava), e cioè, quando le cose andavano male, svalutava la lira e rilanciava le esportazioni; ora, con la moneta unica, non è più possibile, e, inoltre, il nostro paese non è riuscito ad adeguarsi alle nuove regole (create su misura per la Germania, anche se, ovviamente, il giornale tedesco non lo dice).

     

    TSIPRAS LEGGE IL MANIFESTO TSIPRAS LEGGE IL MANIFESTO

    Come uscirne? Ma è chiaro: con riforme simili a quelle fatte in Grecia, che, incidentalmente, hanno condotto quel popolo alla povertà di massa ed hanno consentito al capitale germanico di rilevare a prezzi di saldo le infrastrutture di quello sfortunato paese. Nessuno dei nostri partiti però, lamenta il quotidiano teutonico, mette riforme del genere nel suo programma elettorale: e te credo, tra i tanti difetti dei politici italiani non c'è la vocazione al suicidio.

     

    Comunque l'articolo è veramente istruttivo, perché rivela, senza ipocrisie, quello che i crucchi vorrebbero da noi, e faranno di tutto per imporci: dovrebbbero meditarci sopra con attenzione quei leader, dal conte Gentiloni al Berluskaiser, che negli ultimi giorni hanno fatto a gara a mostrarsi allineati, anzi, proni davanti alla Merkel.

    Federico Barbarossa

     

    giorgia meloni famiglia tradizionale giorgia meloni famiglia tradizionale

    Lettera 18

    Caro Dago, dovevi vedere la faccia della Giorgia Meloni quando, all’improvviso le hanno chiesto un parere sul candidato premier di forza Italia: Tajani. Mi ha fatto quasi tenerezza la risposta: “Tajani è il candidato di forza Italia, perché nella coalizione siamo tre, ed il candidato di fratelli d’Italia, sono io!”. Capirai le risate soffocate dei giornalisti presenti. Risate che, il maimortoperdavvero, Silvio da Arcore ha liberato in una assordante e fragorosa pernacchia, sentita fino a Frascati.

     

    Povera Giorgia, convinta che il suo partitino possa essere talmente decisivo tra il partito della tv e la Lega, me la fa apprezzare per l’ingenuo candore politico che dimostra.

    La coalizione del centro destra è tenuta in piedi, per dirla alla siciliana “con la sputazza” (la saliva per i meno vicini alle latitudini meridionali).

     

    GIORGIA MELONI ANDREA GIAMBRUNO GIORGIA MELONI ANDREA GIAMBRUNO

    Ci sono visioni politiche talmente discordanti e, soprattutto, personalità talmente diverse, che al primo ostacolo, o alla prima buca, esploderà. Devono aver fatto una scorta di ansiolitici e analgesici, per poter portare avanti questa campagna. Un patto a base di Xanax e valeriana, per poter scavalcare la data del 4 marzo 2018, e sperare che il 5 sia andata come si spera, vincendo. Ma il problema andrebbe affrontato subito e, noterai che, qualche giornalista comincia a fare domandine scomode.

     

    Di certo, e questo alla fine sarà il collante vero, son rimasti ufficialmente all’opposizione, per troppo tempo, e non possono permettersi altri periodi nell’oblio. Vedremo che cosa capiterà a proposito.

    SALVINI BERLUSCONI MELONI SALVINI BERLUSCONI MELONI

     

    Dall’altra parte, pianeta pd, bisogna registrare una new entry. Il giovane virgulto della politica sinistrosa siciliana, ha preso la tessera del partito guidato (?) da Matteo da Firenze. La giovane promessa risponde al nome di Leoluca Cascio Orlando!

    Posso immaginare il silenzio glaciale che si è propagato alla velocità della luce. Il pd, in Sicilia, è arrivato ai minimi storici, e se non porti in casa una vecchia gloria democristiana, non puoi sperare di risalire la china.

     

    Questo è il vulnus del discorso, in Italia, la balena bianca, sta ritornando. Dopo anni di vergognoso esilio politico (tanto che molti dei suoi ex deputati avevano cambiato partito per salvarsi, come i fascisti dopo l’otto settembre), e vista la media qualitativa politica del belpaese, han fatto due conti ed hanno pensato che, anche zoppi, potevano vincere a mani basse.

     

    SALVINI MELONI BERLUSCONI SALVINI MELONI BERLUSCONI

    Ed ecco che in sequenza si stanno risvegliando, come nel miglior film horror del cinema mondiale. Sotto mentite spoglie si erano già messi in evidenza, scalando con preoccupante facilità, le posizioni dei partiti che li hanno accolti; appena si ritroveranno e vedranno che in fin dei conti, possono ripresentarsi nel loro candore ritrovato, faranno il passo decisivo. Vedremo come finirà, nel frattempo incrociamo le dita. Benvenuti in Italia, terra di santi, poeti e formiche Meloni che anche nel loro piccolo s’incazzano. Saluti

    Pegaso Nero

     

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