Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
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Egregio Direttore Dott. Roberto D’Agostino, in nome, per conto e nell'interesse del nostro assistito dott. Roberto Salvi, che si sottoscrive per adesione alla presente e per l’elezione di domicilio, con riferimento all’articolo dal titolo " PAPÀ IO NON ERO MANCO MAI ANDATO A GENOVA – La surreale conversazione di Roberto Salvi, membro operativo del Risk Management di Autostrade per l’Italia ", pubblicato dal quotidiano on-line DAGOSPIA.IT (sito web www.dagospia.com, il giorno 17.04.2021, da lei diretto, senza firma, che trascrive un articolo a firma di Alessandro Fulloni per www.corriere.it, che si allega, si rileva e contesta che riporta dei fatti e circostanze che non corrispondono alla verità dei fatti come documentati ed accertati dall’Autorità Giudiziaria inquirente nel corso delle indagini, e che nel detto articolo sono stati inopinatamente travisati, in particolare nei titoli, inducendo, con subdole illazioni, nella percezione dei lettori l'esistenza di presunte generiche responsabilità attribuibili al nostro assistito Dott. Roberto Salvi, totalmente prive di alcun fondamento, con ciò ledendone gravemente l’onore, la dignità, la professionalità e l’immagine, ai sensi e per gli effetti della Legge n. 47/1948, Le intimiamo e La diffidiamo a provvedere immediatamente alla pubblicazione della seguente rettifica nei termini e con le modalità del disposto dell’art. 8 della detta Legge.
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“A chiarimento e contrariamente a quanto rappresentato dall’autore nel suddetto articolo dal " PAPÀ IO NON ERO MANCO MAI ANDATO A GENOVA – La surreale conversazione di Roberto Salvi, membro operativo del Risk Management di Autostrade per l’Italia ", pubblicato dal quotidiano on-line DAGOSPIA.IT (sito web www.dagospia.com, il giorno 17.04.2021, da lei diretto, senza firma, che trascrive un articolo a firma di Alessandro Fulloni per www.corriere.it, che si allega, nel quale viene riferito, tra l’altro, che il Dott. Roberto Salvi non avrebbe mai visto il ponte Morandi, valga il vero:
La conversazione, da cui sono estratti frammenti, avviene in via strettamente confidenziale familiare e privata tra il Dott. Roberto Salvi ed il padre anziano, tesa a rassicurare semplicisticamente il genitore di non essere incorso in alcuna responsabilità.
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Il Dott. Roberto Salvi non è indagato, in quanto dai lunghi interrogatori ai quali è stato sottoposto, richiesto dagli inquirenti (G.d.F.), e resi con spirito collaborativo per l’accertamento della verità, non è emersa alcuna responsabilità a suo carico, e tutto ciò che ha riferito è fondato su prove certe e documentate.
Il Dott. Roberto Salvi, è Laureato in Economia e Commercio col massimo dei voti, ed ha conseguito il Titolo di Dottore Commercialista e Revisore dei conti, ed è uno stimato esperto in Risk Management aziendale, qualifica ottenuta grazie ai Corsi di specializzazione post-universitaria certificati dall’ente “The Institute of Internal Auditors” (IIA) – Florida (USA)” e precisamente, nel 2007 “Certified in Control Self-Assessment (CCSA)” e nel 2009 “Certified in Risk Management Assurance (CRMA)”.
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Pertanto, il Dott. Roberto Salvi non è un tecnico, come definito nell'articolo e nei titoli, né un ingegnere, ma un economista esperto di Risk Management. Non era, quindi, un "controllore", nè era tenuto ad "ispezionare di persona le infrastrutture".
Dal luglio 2006 sino al 4 luglio 2016, egli ha ricoperto il ruolo di Risk Manager nella Società Autostrade per l’Italia Spa (ASPI), ed è stato il dirigente responsabile del Risk Management (Gestione del rischio), che consiste in un processo aziendale volto alla gestione completa ed integrata dei rischi, mediante attività sistematiche quali identificazione, misurazione, valutazione, trattamento del rischio. Il Risk Manager è un manager che applica una metodologia standard, secondo i principi internazionali COSO ERM, per valutare in modo omogeneo tutti i rischi aziendali tramite un’intervista/contraddittorio che stabilisce con l'esperto specialista di ciascun settore, materia e tema.
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Il Risk Manager, ovvero il Dott. Roberto Salvi, quindi, non è in particolare responsabile della “manutenzione delle strutture autostradali, gallerie o ponti”, in quanto si limita a identificare i vari rischi con il contributo essenziale e specifico degli specialisti delle varie materie, nel caso di ponti e gallerie, questi erano tecnici ingegneri addetti con varie responsabilità su questi processi aziendali.
Quindi, contrariamente a quanto riferito ed insinuato nell’articolo contestato come una grave mancanza del Dott. Roberto Salvi, il Risk Manager non è affatto tenuto e non deve effettuare sopralluoghi di strade, viadotti, ponti e gallerie, in quanto eventuali problematiche gli devono essere riferite ed illustrate dai manager tecnici responsabili delle strutture e delle manutenzioni, insieme ai quali li individua e li valuta e, nella fattispecie del Ponte Polcevera, in particolare, gli elementi di valutazione del rischio gli furono illustrati dal dirigente tecnico specialista della materia tramite mappe, foto, Report di Spea (società di ingegneria del Gruppo all'epoca). Infatti, il Risk Manager redige a fine lavoro un “catalogo dei rischi” ove si elencano tutti i rischi identificati e valutati (finanziari, operativi, compliance, ecc.) ed i relativi controlli atti a mitigare i potenziali effetti del rischio.
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Nella fattispecie del Ponte Polcevera il relativo rischio è stato valutato dal Dott. Roberto Salvi, che lo individuò ed identificò sin dall’anno 2013, definendolo nella sua prima accezione “rischio crollo per ritardati interventi di manutenzione”, unitamente ad un collega Manager tecnico, quale principale referente della Direzione Generale all’epoca sul tema.
Nell’anno 2015, nel corso dell’aggiornamento annuale di tutti i rischi previsto dalla vigente procedura interna, la nomenclatura di quel rischio è stata ridefinita metodologicamente come “Rischio Crollo”, una definizione più ampia (e non generica come si vuole far intendere dall’articolo) per il semplice motivo che con questa accezione si comprendevano tutti i possibili casi sottostanti ad un teorico crollo e non solo quello dei ritardi manutentivi (contemplando ad es. anche l’ipotesi di fare sì un intervento nel rispetto dei tempi, ma non utilizzando tecniche conformi alle normative, ecc.). Pertanto, non ci fu nessuna “edulcorazione” da parte del Dott. Salvi, ma solo un ragionamento metodologico svolto insieme al suo Coordinatore Risk Management del Gruppo dell’epoca.
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La nomenclatura di valutazione del rischio del Ponte Polcevera, come è stato accertato documentalmente dagli inquirenti, invece è mutata da “rischio crollo” a “perdita di stabilità”, solo successivamente al trasferimento ed all’assegnazione ad altri incarichi del Dott. Roberto Salvi, ovvero dopo il 4 luglio 2016, mentre nell’articolo contestato si insinua subdolamente, e comunque si induce l'equivoco nel lettore, che tale mutazione sia avvenuta sotto la sua gestione. Infatti, il Report, o catalogo dei rischi, relativo al 2016 non è stato redatto, né sottoscritto, dal Dott. Roberto Salvi, ma dal collega che gli è subentrato.
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In definitiva, recarsi sul ponte personalmente, oltre a non essere di sua competenza, non avrebbe apportato nulla di nuovo o di aggiuntivo alle conoscenze acquisite dal Dott. Roberto Salvi, in quanto non essendo un tecnico specializzato della materia, mai e poi mai avrebbe potuto cogliere degli elementi aggiuntivi a quelli che gli furono illustrati dai colleghi tecnici specialisti. Non era e non è, altresì, nelle responsabilità del Risk Manager recarsi sul posto a misurare l'efficacia ed il funzionamento dei controlli (ad es. il funzionamento dei sensori), poiché era previsto ed esisteva un ufficio preposto in tal senso, dotato della necessaria indipendenza ed autonomia (anche di budget) per le verifiche sul campo.
Sul punto, occorre chiarire che il corretto funzionamento dei sensori installati sul Ponte Polcevera, è stato attestato al Dott. Roberto Salvi, durante la fase di assessment, dal dirigente responsabile con una e-mail a lui diretta ed acquisita dagli inquirenti (G.d.F.) ed allegata agli atti del procedimento giudiziario.”
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Si confida che Lei, nella Sua qualità di Direttore Responsabile della testata on-line DAGOSPIA.IT (sito web www.dagospia.com), provvederà immediatamente a pubblicare la suddetta rettifica, al fine di non aggravare gli ingenti danni già subiti dal nostro assistito Dott. Roberto Salvi, in quanto diversamente, nostro malgrado, saremo costretti ad adire le Autorità competenti al fine di tutelare in ogni sede le ragioni ed i diritti del Dott. Roberto Salvi.
Distinti saluti.
Dott. Roberto Salvi
BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO
Lettera 3
alexei navalny
Caro Dago, caso Navalny: "Una situazione totalmente ingiusta". Disse Joe Biden, il presidente nel cui Paese i tredicenni non bianchi vengono freddati per strada dalla polizia.
Giacomo Francescatti
Lettera 4
Caro Dago, per Beppe Grillo una figurona di m**da! Da anni pretende di dare lezioni ai politici su come bisognerebbe amministrare l'Italia. Se invece di "insegnare agli altri" si fosse occupato dell' educazione di suo figlio, forse adesso…
Cocit
migranti si tuffano dalla open arms
Lettera 5
Caro Dago, riguardo il rinvio a giudizio di Salvini per il caso Open Arms, mi pare di capire che, se qualcuno bussa alla porta di casa mia e decido di non farlo entrare subito senza neppure sapere chi sia, commetto un sequestro di persona...
[Il Gatto Giacomino]
Lettera 6
Dago darling, a differenza di tutti i politici & i politicanti, Draghi non é un burattino, ma semmai un burattinaio (nel senso migliore del termine). Quindi se ha concesso riaperture vigilate a partire dal 26 aprile, sa quello che fa, anche grazie ai "backstages" che contano davvero. Ossequi
Natalie Paav
Lettera 7
open arms.
Caro Dago, Matteo a processo per Open Arms anche se, Palamara dixit, "Salvini ha ragione, ma va fermato". Tanto trojan per nulla.
Giorgio Colomba
Lettera 8
Dagovski,
Per rilanciarsi, alla Ferrari ci vorrebbe una Super Formula 1 con Skoda, Dacia, Trabant e Smart.
Aigor
joe biden
Lettera 9
Caro Dago, tre persone sono morte in una sparatoria a Austin, in Texas. Con l'arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca negli Stati Uniti è esplosa la violenza. Sparatorie e stragi quotidiane, la polizia che uccide neri ed ispanici, persino bambini tredicenni... E meno male che Sleepy Joe è stato eletto per "unire" gli americani: sembra una barzelletta!
B.Ton
Lettera 10
Caro Dago, Ciro Grillo - figlio di Beppe - e amici verso il rinvio a giudizio per stupro. Le prove sarebbero tutte nelle foto e nei video estratti dai telefoni cellulari. A un decennio dal "bunga-bunga" finalmente qualcosa di succoso per Il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio!
Furio Panetta
Lettera 11
riaperture scuole 9
Caro Dago, da che mondo è mondo, gli studenti festeggiano quando si può evitare di andare a scuola. Quindi se adesso scendono in piazza contro la Dad per chiedere il ritorno delle lezioni in presenza, qualcosa non quadra. Si vede che a scuola non ci vanno per imparare - cosa fattibilissima anche con la didattica a distanza - ma per divertirsi. Questo fatto dovrebbe far accendere una luce rossa nella testa di chi si occupa dell'istruzione dei nostri ragazzi. Non dico che bisogna aver paura di entrare in classe, ma almeno non andarci con l'idea che sia una ricreazione perpetua.
A.B.
BORIS JOHNSON
Lettera 12
Caro Dago, contagi record, il primo ministro britannico Boris Johnson ha cancellato il suo viaggio in India. E sì che dovrebbe essere il Paese in cui è più semplice vaccinare la popolazione. Basta buttare qualche milionata di dosi nel Gange e quando vanno a fare il bagno purificatore il gioco è fatto. Come Obelix che da piccolo è caduto nella "pozione magica".
Kyle Butler
Lettera 13
Caro Dago, ma Letta è il segretario del PD o l'addetto alle pubbliche relazioni?
Dopo aver annunciato le creative "priorità" del partito, gira si muove, incontra gente, tra cui il patron della Open Arms Oscar Camps. Chissà se avrà avuto il coraggio di dirgli di portare i "suoi" migranti in Spagna invece di scaricarli a getto continuo in Italia, a costo di restare ancorato davanti ai nostri porti il doppio del tempo che servirebbe per portarli in ...Spagna.
FB
Lettera 14
andrea crisanti si fa vaccinare
Caro Dago, Covid, il prof. Bassetti: "La Dad non è scuola, apriamole anche in zona rossa". Il prof. Crisanti: "Riaperture ad aprile stupidaggine epocale". Della serie "l'evidenza scientifica".
U.Novecento
Lettera 15
Caro Dago, Alexei Navalny, il mini oppositore Russo di Putin, sarà trasferito nel reparto ospedaliero del carcere. Va messo al presto in psichiatria, come Fabrizio Corona.
P.F.V.
giuseppe conte antonio decaro
Lettera 16
Caro Dago, il presidente dell'Anci, Antonio Decaro: "Sacrifici adesso per salvare la ripartenza in estate". Come il premier Giuseppe Conte quando disse "Chiudiamo ad ottobre per un Natale sereno"?
Arty
roberto speranza
Lettera 17
Caro Dago, il ministro Speranza: "Negli ultimi tre giorni abbiamo fatto un milione di vaccinazioni!". Gli altri Paesi dicono quante riescono a farne al giorno. Il nostro Governo, invece, è così lento e modesto nel novero di inoculazioni, da dover raggruppare più giorni per far sembrare il numero raggiunto appena decente. Disastro Italia.
Ugo Pinzani
patrick george zaki
Lettera 18
Caro Dago, Patrick Zaki, il Governo: "Via alle verifiche per conferirgli la cittadinanza". Porca miseria! Abbiamo sempre esecutivi non votati dal popolo che antepongono i problemi degli stranieri a quelli degli italiani. Quando finirà sta storia?
Tony Gal
Lettera 19
Caro Dago, Covid, grande preoccupazione nel settore trasporti per la riapertura delle scuole. Ma perché non si mettono a disposizione degli autobus esclusivi per studenti che così - visti i comportamenti irresponsabili che sono soluti tenere - si contagiano solamente tra loro senza coinvolgere gli altri passeggeri?
F.T.
Lettera 20
ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI
Caro Dagos, un'altra ondata della sindrome pandemica firmataria che si accanisce con virulenza devastante sulla casta divistica, suscitando un focolaio che arde di passione civile che si diffonde in una lista di nomi eccellentissimi in calce a una lettera in pro del ministro Speranza. Certo, si nota la mutazione antropologica rispetto agli appelli pregressi: una volta, la mobilitazione scattava per difendere terroristi o sospetti terroristi da Ministri e magistrati, se non era diretta contro Ministri e magistrati (naturalmente, 'reazionari').
Oggi, la gara di commovente solidarietà a firme unite si attiva per 'difendere' un Ministro (che non è Salvini) contro chi ne chiede le dimissioni, legittimamente e analogamente a quanto avvenuto altre volte in passato senza che l'obbligo di firma sorgesse più o meno spontaneo.
speranza
In ogni caso, le grandi firme hanno un debole per le grandi occasioni in cui l'indifendibile è inaffondabile e 'lotta con noi': protocolli sballati, autopsie vietate, sconfessione e rifiuto delle terapie domiciliari, dogmatismo lockdownistico e caos vaccinale, 115.000 morti, scandali di contorno e nutrito ripieno di una gestione falimentare e fallimentogena, trionfalistici libri freschi di stampa mandati al macero... Bazzecole: i personaggi in vista o in cerca di visibilità saltano la fila per firmare a che Speranza santo subito e taumaturgo forever and ever...
Mentre a andare a processo è Salvini, che ha chiuso solo i porti ai clandestini, non ha sequestrato né una nave straniera né una nazione intera, non ha negato 'ristori' e assistenza ai finti naufraghi, mentre finti ristori sono dati a gente colpita e affondata da governi che ne hanno chiuso attività e esercizi commerciali. Insomma, viene il dubbio che i vippettisti con Speranza nel cuore sappiano scrivere il proprio nome, ma non sappiano leggere con la stessa scioltezza.
Raider
Lettera 21
EQUIPE SULLA CREAZIONE DELLA SUPERLEGA
Dago, a me non piace l'idea della Super Lega, però c'è poco da criticare: le grandi società spendono centinaia di milioni e hanno centinaia di milioni di tifosi, quindi è giusto che pensino ai loro interessi e cerchino quindi di guadagnare il più possibile. Questi giornalai che li criticano a prescindere (un nome a caso: Sconcerti!), sono gli stessi giornalai che guadagnano un sacco di soldi, solo grazie ai milioni(spesi e di tifosi!) di queste società.
Società che ora vogliono formare questa Super Lega per ottenere una fetta più grande dei ricavi e onestamente è giusto: se sono queste società a prendersi i rischi di impresa, perché mai dovrebbero diventare ricchi con il calcio pure i vari Infantino e Ceferin? O i vari Sconcerti? O le stesse UEFA e Fifa?! Ripeto: a me questa super lega sportivamente non piace, però capisco le grandi del calcio europeo: hanno giustamente diritto a chiedere e ottenere di più, visto che i soldi nel calcio girano solo grazie a loro!
Questo è il progresso, bellezze!
Francesco Polidori
julian assange
Lettera 22
Caro Dago
tu fai benissimo a dare spazio al caso Navalny, al quale naturalmente va tutta la mia solidarietà. Però ti invito a riflettere sul caso di Assange che, come Navalny, è in galera per motivi incomprensibili, denuncia le pessimi condizioni di detenzioni (la mancanza di riscaldamento, tra le altre) e di avere urgente bisogno di cure mediche. E questo nella “civilissima” Gran Bretagna.
Al contrario di Navalny, Assange non gode però del favore della stampa. Al contrario, tutta la stampa internazionale sembra essere d’accordo sull’ignorare la sua vicenda. Mai un articolo, neppure uno a favore della sua detenzione nel quale siano spiegati i motivi per i quali è detenuto. Niente, silenzio totale, Assange è in galera da anni e nessuno sa perché. A me questa pare una vicenda gravissima che la dice lunga sulle nostre presunte “democrazie occidentali”.
Ciao
Paolo