Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
astensionismo
Dagovski, se fa cosi paura l’astensione, perché si vota un solo giorno?
Aigor
Lettera 2
Caro Dago, anche Firenze sotto la neve. Sempre meglio che stare sotto Renzi!
John Doe Junior
Lettera 3
Caro Dago, se il carabiniere che ha massacrato la famiglia all'ultimo esame psicoattitudinale era stato giudicato idoneo al servizio, bisogna iniziare a domandarsi quali siano i limiti della psicologia e della psichiatria.
Benlil Marduk
delrio mazzoncini
Lettera 4
Caro Dago, caos neve. Per Delrio le Ferrovie hanno "sopravvalutato le loro capacità". E lui, ministro dei Trasporti, nel frattempo dov'era?
Camillo Geronimus
Lettera 5
Super Dago, anche tu dai forza all'urlo della Gabanelli: è un super regalo "non andare a votare" per tutti i partiti. Sperano sempre che non si vada per non dar valore al risultato, qualunque esso sia, per poi sostenere che la democrazia è morta. Stringiamola sempre e comunque votiamo per Essa.
Roberto
Lettera 6
al gore pharrell williams
Berlusconi non sarà il perno di una grande coalizione, ma il porno di un grande casino...
serpico48
Lettera 7
Caro Dago, Renzi ha detto: "Se non arriviamo primi, andremo all'opposizione!" Aoh, a questo La Palisse je fa un baffo con lo stantuffo!
Saluti
Gino Celoria
Lettera 8
Caro Dago, grazie alle fole sul riscaldamento globale Al Gore risulta il politico più pagato al mondo con oltre 80 milioni di dollari annui fatturati. Ma allora quanto dovrebbe guadagnare chi dice la verità?
Giorgio Colomba
RENZI E GENTILONI
Lettera 9
Caro Dago, era solo un bluff che non è riuscito a durare nemmeno fino alle elezioni. Altro che disoccupazione in "discesa": in un solo mese è risalita dello 0,2%, all'11,1!
Licio Ferdi
Lettera 10
Caro Dago, Renzi: "Se l Pd andrà al governo, la prima legge che varerà sarà un pacchetto di misure per le famiglie". Ma perché adesso il Pd dove sta? All'opposizione?
Gripp
Lettera 11
VIGNETTA GIANNELLI - LA MARCIA ANTIFASCISTA DI RENZI E GENTILONI
Stimato Dagospia, grande preoccupazione a Roma: sciolta ormai l'ultima neve, rientra la Sindaca dal Messico e si torna ...alla "normalità".
Cordialmente, Federico
Lettera 12
Caro Dago, niente comizi a Bolzano per la Boschi ma, probabilmente, qualche visita privata alle "Sparkasse" locali.
BarbaPeru
Lettera 13
Dago caro, due indizi sono una prova? Dipende dal tribunale e il tribunale del popolo italiano dovrebbe condannare senza appello al massimo della pena chi, con ostinazione e con la mente obnubilata dalla favola del riscaldamento globale, si ostina a fissare la data delle elezioni politiche in pieno inverno.
Già nel 2013 si votò con la neve con drastico calo dell'affluenza, nonostante i due giorni concessi agli elettori, nel 2018 si persevera, con l'aggravante della sola giornata di domenica concessa agli aventi diritto. I quali, stremati dalla crisi, dai furti e dalle promesse vane di una classe politica indegna, dovranno farsi largo con la pala se vorranno raggiungere il seggio. Che poi tanto gli ordini li darà la Merkel.
Gianluca
pierluigi boschi
Lettera 14
Caro Dago, tuo tramite, vorrei proporre al prossimo governo una riforma che, a costo zero, potrebbe risolvere i problemi del sistema creditizio italiano. Constatato che i fallimenti di aziende di credito che vi sono stati negli ultimi decenni nel nostro paese riguardano esclusivamente banche operanti sotto la forma giuridica di cooperative (es. Banca Etruria) o fondazioni bancarie (es. Monte Paschi Siena) dove gli amministratori non rispondono personalmente delle conseguenza della loro attività di gestione, vorrei proporre una legge che, proibisca l’esercizio dell’attività creditizia, e possibilmente di qualsiasi attività economica, a tutte quelle istituzioni giuridiche (cooperative, Fondazioni, Ong, etc) in cui gli amministratori non pagano di persone le conseguenze dei loro errori di gestione.
il servizio di francesca biagiotti a ballaro su pier luigi boschi 5
Chi gestisce un'attività economica deve beneficiare delle proprie capacità imprenditoriali ma deve pagare per gli errori che commette. Se manca la responsabilità personale non c'è l'interesse alla gestione attenta e prudente di una qualsiasi attività economica.
Capisco tuttavia che una riforma così semplice e così lineare non verrà mai fatta in Italia dove i partiti fanno il bello ed il cattivo tempo nelle fondazioni bancarie e, troppo spesso, lo fanno anche nelle cooperative.
Cordialità
Pietro Volpi
Lettera 15
Daghissimo caro, dice il genitore rom, che ha malmenato l'insegnante di suo figlio a Treviso, di non sentirsi italiano. Rispondo io (italiano): sono ben contento che eviti di confondere la merda con la cioccolata. Confido che questo suo sentimento di scarsa appartenenza alla nazione che ospita lui ed i suoi familiari (da chissà quante generazioni, all'occorrenza) porti lui e gli altri pericoli pubblici della sua famiglia il più lontano possibile da qui, onde evitare ulteriori grane e grattacapi, che ne abbiamo già tanti.
TREVISO - IL PADRE ROM CHE HA MALMENATO IL PROFESSORE CHE HA RIMPROVERATO SUO FIGLIO
E aggiungo: visto il loro gentile modus operandi per risolvere i problemi (alzando le mani, NdR) come insegnano lui e la sua signora a quei criminali in potenza dei loro figli, si sono mai chiesti DAVVERO perchè vengano "sempre discriminati" (cit.)? Credo che c'entri ben poco l'essere rom (o sinti, o kalé, etc.); mi sa che in questo caso sia più una questione di pura e semplice stronzaggine....
Un saluto
Timbrius
Lettera 16
Caro Dago, su Repubblica di oggi c'è un titolo che involontariamente dice molto: "Diritti, dalla stepchild adoption allo ius soli: cosa vogliono fare i partiti?" E poi via, a lamentare la scarsa atttenzione che la campagna elettorale - salvo, ovviamente, la lista che l'arguta dagolettrice Natalie Paav ha ribattezzato +Africa - concede alla bioetica, alla liberalizzazione delle droghe leggere, alla fecondazione assistita.
EZIO MAURO
Ecco, è tipico: per il giornale che vuole essere la coscienza critica della sinistra quelli che i radicali di una volta definivano, correttamente, diritti civili sono "i diritti" tout court; gli altri diritti, al lavoro, alla salute, all'istruzione, alla casa, quelli dei lavoratori sul luogo di lavoro, risultano non pervenuti, problematiche obsolete che presumibilmente interessano poco ai lettori del quotidiano di Largo Fochetti.
Non è solo una questione terminologica, ma il sintomo dell'involuzione di un'élite o presunta tale, autoreferenziale e sempre p iù estranea al paese reale, non in grado di comprenderlo né tanto meno di influenzarlo. Sarebbe bene che i vari Scalfari, Mauro e Giannini, invece di scrivere pensosi articoli sull'avvenire della sinistra o magari di prendersela con il popolo irragionevole che si ostina a votare 5Stelle, Lega o Berlusca, riflettessero un po' su questa alienazione, che è anche la loro.
Federico Barbarossa
Lettera 17
Dago darling, anni fa in America, certi "autorevoli" esperti dicevano che non si dovevano raccontare le favole classiche (Biancaneve, Cappuccetto Rosso, ecc.) per non far paura ai bambini e farli crescere pieni di complessi (oggi si direbbe disagi). Ora - altro che cattivi ma irreali streghe e lupi - lasciano i bambini davanti ai televisori (o con in mano gli smarphone) dove ci sono infinite storie di violenze che sembrano reali, amori criminali (e vai con l'emulazione) e suburre varie, che paremi tanto piacciano anche ai vecchi Giusti a te vicini.
CARLO CALENDA EMMA BONINO
E poi si lamentano se nella società liquida e aperta, tanto cara allo sponsor della Bonino, ci sono le delocalizzazioni, la gioventù iperbruciata (un tempo solo bruciata), i peccatori griffati (un tempo solo in blue jeans), i nuovi schiavi di ogni colore della pelle, le baby-gang, i genitori che picchiano gli insegnanti e tutto il resto che tanto piace a NetFlix.
Ci si é sempre lamentati, d'accordo, ma un tempo almeno c'erano gli intellettuali che andavano contro corrente.
Si lamentavano dell'eccesso di Pub (immaginati che direbbero ora, dove tutto é Pub!), del consumismo, ecc. Ora ci sono quasi solo bobos tuttologhi e saccenti che, se vogliono guadagnare e vivere chiccamente, devono stare dentro la corrente più forte, il famoso mainstream, campione conformista dell'anticonformismo, che sta travolgendo e uccidendo la classe media. Altro che CO2! Ossequi
Natalie Paav
Lettera 19
LUIGI DI MAIO CON UNA FAN
Caro Dago, se non è una chiamata alle armi, poco ci manca. La vecchia politica, spaventata dai sondaggi, che non si possono citare per ipocrisia istituzionale, sta serrando le fila, per affrontare il nemico comune. Ti ricordi la scena del film Spaghetti House, con Manfredi, nella quale i sequestratori, ormai allo stremo, decidono di ammazzare gli ostaggi? Gli ostaggi, per paura, si nascondono, approfittando del buio, dietro al sequestratore armato. Bene, possiamo dire che la campagna politica, nel suo delinearsi, stia arrivando a questo. All’inizio tutti schierati e “nemici”, per portare avanti gli ideali.
A pochi giorni dal voto, e dopo aver letto le proiezioni reali (che non si possono citare pubblicamente altrimenti influenza il popolo bue), si stanno schierando per convenienza. E scopriamo squadre che non pensavamo potessero così impunemente formarsi. Da una parte il M5s, e dall’altra tutti gli altri, ma proprio tutti. Il maimortoperdavvero, Matteo da Firenze, Grasso, Uolternostro; non se ne salva uno. Tutti coerentemente insieme per far fronte al nuovo, che spaventa.
E quindi ti rendi conto che i cortei anti inciucio, o mai alleanze, sono solo chiacchiere.
LUIGI DI MAIO
Chi l’avrebbe mai pensato che Giggino Di Maio (da non confondere con Giggino a purpetta, che ha candidato in un’enfasi di nepotismo alla napoletana il figlio Armando a purpetta, sempre in forza italia), potesse diventare lo spauracchio politico del nuovo secolo?
Una accozzaglia di ragazzi e di “poco esperti”, che sta catalizzando il mondo dei votanti italiani ormai nauseati da queste fritture di pesce a go go, di olgettine e di frodi, o di favori alle banche.
Non è, parafrasando un film, un paese per giovani. Vista l’acrimonia con la quale stanno cercando di colpire un poco più che trentenne che sta scombussolando il sereno trantran di una politica defunta. Parlano tutti, in teoria, di futuro, di giovani e di lavoro, e poi quando si presenta immediatamente l’occasione per tramutare in realtà, le loro grasse e banalissime bugie, spariscono come neve al sole.
SALVATORE CAIATA E LUIGI DI MAIO
Mio padre diceva che la coerenza è la prova del vero uomo. Vedendo i concorrenti, potrei sicuramente affermare che, malgrado le pose da maschio latino (o donne forti, non vorrei fare torti a nessuno, Boldrini in primis), tutto sia vacuo e vuoto.
Ieri, il consiglio “defunto” dei ministri, ha elargito a stretto giro di posta, una serie di mance pre elettorali. Quando si dice il tempismo. Fa piacere constatare che Gentiloni, che sbertuccia i cinquestelle di protagonismo e si attribuisce serietà (non la comprerei nemmeno nuova una macchina da lui, detto in confidenza), alla fine cada nel trappolone della marchetta di fine stagione. L’armatore Lauro, almeno, all’epoca aveva fantasia, con la scarpa destra pre elettorale e la sinistra a vittoria ottenuta; ma immaginare i nostri vecchi politici in giro a consegnare calzature sarebbe troppo; anche se divertente. Incrociamo le dita.
Benvenuti in Italia, terra di santi, poeti e politici inciucioni nell’anima. Saluti
Pegaso Nero