Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, coronavirus, la fine del lockdown? La sinistra non si metta in testa strane idee. Per il 25 Aprile e il Primo Maggio non si potrà andare in piazza a far baldoria. Anche a fine blocco serviranno comportamenti responsabili.
giuseppe verdi1
P.F.V.
Lettera 2
Caro Dago, coronavirus, scommettiamo che il 7 dicembre la Scala riaprirà alla grande con la celeberrima «Un ballo in mascher(in)a» di "Giuseppi" Verdi?
Pikappa
Lettera 3
Caro Dago, Il principe Carlo ci aveva quasi creduto: finalmente la corona!. Invece il virus se ne è andato senza lasciargli neanche la corona.
Antonio Pochesci
Lettera 4
Caro Dago, coronavirus, il ministro della salute Roberto Speranza: "Misure di contenimento saranno estese fino a Pasqua". Allora non ci resta che sperare in un'autentica "Domenica della Resurrezione".
Sandro Celi
Lettera 5
MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE
Caro Dago, ora Conte, dopo dicono Draghi. Ma se fosse naturalizzato e proposto Edi Rama, con il suo impeccabile italiano fatto di sostanza ?
Saluti e mirupafshim, Labond
Lettera 6
Dagovski,
Quando Pornhub gratis arriva prima dei 600 euro. Tanto di cappella.
Aigor
Lettera 7
Caro Dago, ricordo che la vecchia Unione Sovietica era fermamente contraria alla riunificazione della Germania asserendo che avrebbe rappresentato un pericolo! E anche il grande Andreotti ripeteva di "amare così tanto la Germania da volerne due". I fatti stanno dando ragione ad entrambi....
FB
Lettera 8
LUIGI DI MAIO OSPITE A L'ARIA CHE TIRA
Caro Dago, "Cosa abbiamo imparato dalla crisi del 2009? Che le crisi economiche non si affrontano con l'austerity ma investendo". Madonna quant'è cresciuto Giggino Di Maio! Il ragazzino che vendeva bibite al San Paolo di Napoli oramai fa ragionamenti da fine economista. Speriamo che i grandi del mondo lo ascoltino.
Nick Morsi
Lettera 9
Caro Dago, Nigeria Ghana e Zimbabwe. È allarme coronavirus anche in Africa. Domanda da un milione di dollari: come mai l'ONU non dice più che i profughi devono essere accolti perché così è stabilito dal diritto internazionale? Quelli che fuggono dal Covid-19 hanno meno diritti di quelli che fuggono da guerre, fame e povertà?
Piero Nuzzo
MILANO - OSPEDALE ALLESTITO ALLA FIERA
Lettera 10
Caro Dago, Coronavirus, inaugurato il nuovo ospedale alla Fiera di Milano: "In 10 giorni realizzato ciò che si fa in anni". Incredibile, siamo diventati "cinesi" prima ancora che la Cina ci prenda al laccio con la Nuova Via Seta e col 5G di Huawei.
L.Abrami
Lettera 11
Caro Dago, Covid-19, gli olandesi? Speriamo in una ulteriore mutazione del virus che si trasmetta ai tulipani... Tiè!
Pino Valle
Lettera 12
Caro Dago, la brillante ideona di Beppe Grillo di dare un "reddito universale" a chiunque, indipendentemente dalle condizioni economiche, vedrebbe il sistema allinearsi immediatamente con il nuovo regime. Un cane che si morde la coda, come ai tempi della scala mobile. Partendo dal principio che tutti avrebbero qualcosa da spendere, il costo della vita diventerebbe talmente alto che con la nuova misura i percettori - la popolazione intera! - riuscirebbero a malapena, bene che vada, a pagare le bollette.
Dirty Harry
milano, ospedale in fiera 16
Lettera 13
Caro Dago, coronavirus, Zingaretti: "Negativo a due tamponi, sono guarito". Guarito per modo di dire. Ora bisogna curare la parte psichiatrica, visti i comportamenti irresponsabili di un mese fa quando, tra abbracci e festeggiamenti, scendeva in piazza per gridare all'universo mondo che lui non aveva paura e che per il Covid-19 non era necessario fermarsi.
Ranio
Lettera 14
Dago, nell'internato domestico si diventa più buoni. Quindi un saluto alle sardine, ai seguaci di Greta, ai Responsabili in attesa di lasciare Berlusca, ai +Europa, a Lotito che " vole giocà " a breve e un caro pensiero al novello duo al femminile già Otto + Barnelli, ossia Merkel + Van der Lyen. Ho trascurato i soliti del salotto di LIlli.
Coraggio e fan…lo al virus .
Peprig
Solenghi
Lettera 15
Caro Dago,
Ci sarebbe da ricordare a Solenghi, visto che noi andiamo sempre indietro nella storia, che siamo stati alleati dei tedeschi per poi voltargli le spalle. Parliamo meno che è meglio.
davide lucidi
Lettera 16
Caro Dago, palestre, bar e centri estetici: distanza di un metro e mascherine anche a emergenza finita. Andrà a finire che per bere il caffè dovremmo utilizzare il Bluetooth?
Vesna
PAOLO GENTILONI
Lettera 17
Caro Dago, coronavirus, Zaia annuncia l'avvio dei test sierologici in Veneto. Non sarà solo una scusa per violare la privacy e dare una sbirciatina a glicemia e colesterolo?
Jantra
Lettera 18
Caro Dago, Paolo Gentiloni Silverj torna pugnace come quando nel '73 venne sospeso per quindici giorni dal liceo Tasso per i disordini a cui partecipò in odore di Lotta continua e “diffida” Conte dal perseguire i coronabond. Cinquant'anni dopo, il conte di Filottrano, Cingoli e Macerata persevera nel sedersi dalla parte del torto anche se ci sono un sacco di altri posti liberi.
Giorgio Colomba
Lettera 19
Caro Dago, il Papa riceve il premier Conte in Vaticano, ma i due - come da foto - con grande felicità di Covid-19, se ne fregano di rispettare la distanza di sicurezza di un metro, stando vicini vicini. In questo caso la famosa frase di Alberto Sordi va declinata al plurale: "Perché noi siamo noi e voi nun siete un cazzo!". La solita arroganza dei potenti.
Antonello Risorta
Lettera 20
Ciao Dago, leggendo la posta del tuo sito, cosa che faccio regolarmente, non ti so dire chi sia più idiota tra i credenti convinti che il virus sia una punizione di Dio (a che pro?) o i panteisti convinti che sia una riposta di Gaia. Ai primo dico che, a parte qualche caso dichiaratamente noto, le catastrofi descritte nella Bibbia sono da imputare alla malvagità degli uomini e non parlo di responsabilità, ma di azione.
Ai secondi dico che dovrebbero preoccuparsi di più dei leader dell'ecologismo, quasi tutti neomaltusiani, ascrivibili a circoli come il Club di Roma, i quali progettano da oltre un secolo il depopolamento del pianeta. Credo che il Covid sia più un prodotto loro che una reazione della natura. L'uomo, tra l'altro, ne fa pienamente parte, per cui mi chiedo perché mai la natura dovrebbe ribellarsi contro una sua creatura?
mediterraneo
johnkoenig
Lettera 21
Egregio sig. Dago. A proposito del dibattito sullo stare dentro o fuori questa unione europea, mi chiedevo come mai nessuno pensa alla creazione di una nuova unione, ridotta e composta da paesi con caratteristiche, situazioni economiche e modi di vivere più omogenei. Penso ad una unione soprattutto tra i paesi mediterranei, Spagna Francia Italia, Grecia, Malta ,Cipro, Portogallo. Credo che una divisione su queste basi potrebbe evitare i danni economici che sicuramente singole uscite provocherebbero e soprattutto consentirebbe di attuare collaborazioni e accordi con gli altri stati. Dopo 50 anni non dovrebbe essere un a idea astrusa rivedere certi accordi alla base della attuale UE. E' una idea buttata là..ma non vedo perchè non pensarci. Antonio
Lettera 22
Ciao Dago, la mia patente è stata rilasciata il 29 ottobre 1968. In questi anni, in cui avrò percorso almeno due milioni di chilometri su e giù per lo stivale, non ho contato invece le volte che, imprecando e maledicendo, ho invocato il trasporto su rotaia. In questi giorni assurdi ci siamo uniti ai giusti riconoscimenti e ringraziamenti verso medici e paramedici.
VIKTOR ORBAN
Pochissimi hanno menzionato i camionisti che continuano a lavorare per tutti. Anche loro sono degni di unanime gratitudine. Non voglio suscitare peana o sdegno di parte, che comunque disapproverei, se azzardo l’accostamento dei camionisti alle “staffette” di più di settant’anni fa: i loro faticosi collegamenti stanno mantenendo unita l’Italia, indispensabili non solo per l’occorrente sanitario ma anche per limitare i disagi a noi costretti in casa.
il lucantropo
Lettera 23
Caro Dago, coronavirus, in Ungheria il premier Viktor Orbán si è fatto votare dal Parlamento la possibilità di governare per decreto. Beh, almeno lui è passato dai rappresentanti del popolo. Da noi, in Italia, si fa lo stesso senza aver mai chiesto nulla a Camera e Senato. In perfetto stile Giuseppe Conte che governa senza essere stato votato ed eletto da nessuno.
Matt Degani
Lettera 24
VIKTOR ORBAN GIUSEPPE CONTE
Dago darling, un vecchio film di Hollywood, non eccelso, aveva il titolo "A casa dopo l'uragano". Quale casa troveremo noi, se sopravissuti, dopo l'attuale uragano coronavirale? Arriverà, in tutto il suo splendore, la società "liquida e aperta" che é (o era) era tanto cara a Rep e alla molto benestante intellighenzia a lei vicina? O qualche "nuovo filosofo", "very very cattivo", lancerà la "società solida e chiusa"?
Sarò troppo gomblottista, ma scusa, Dago caro, é mai possibile che nessuno riesca più a morire in pace senza coronavirus? Oltre alla già da me citata Doris Day, l'ha scampata bella anche Elizabeth Taylor, morta abbastanza vecchia non troppi anni fa per problemi cardiaci. Lei che tutta la vita ha lottato contro i virus! Ed era andata in fin di vita, più di mezzo secolo fa, per un virus che l'aveva colpita alle vie respiratorie a Londra.
Tanto che diceva che se c'era un virus in una riunione di umani dove lei andava, il virus si dirigeva subito verso di lei. A conferma che i virus che colpiscono le vie respiratorie non amano il clima mite, le riprese del film Cleopatra furono poi trasferite da Londra a Roma e tutto andò bene per lei, ma non per la 20th Century Fox che andò sull'orlo del fallimento, anche se girare nella "Hollywood on the Tiber" costava meno che a Hollywood o a Londra. Ossequi Natalie Paav
GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN
Lettera 25
Caro Dago, mi trovo mio malgrado a spezzare una lancia a favore dei paesi nordici nella ormai urgente questione sui finanziamenti necessari per il dopo pandemia. Il non detto che sta dietro alla loro ritrosia verso formule di finanziamento condivise, infatti, penso suoni, più o meno, così : “Cari Italiani, purtroppo il vostro debito pubblico è elevatissimo, negli anni scorsi non avete sfruttato le occasioni per ridurlo e non avete mancato modo di aumentarlo, e adesso, che servirebbe farne di nuovo per fronteggiare i danni dell’epidemia, non potete farlo nella misura che servirebbe, dovendo rispettare le regole che ci siamo dati come componenti dell’Unione Europea. Per vostra fortuna, però, ci risulta che la Vostra ricchezza privata sia nell’ordine dei 4.000 miliardi di euro, tra immobili, risparmio gestito, conti correnti ecc... quindi prima di reclamarla in Europa, dovreste dimostrala Voi, la solidarietà verso il Vostro paese.... se firmate il Mes così com’è , vedrete che riuscirete ad essere autosufficienti! Forse farà un po’ male, ma alla fine ne uscirete più forti! “
GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN
detto così, il ragionamento non fa una grinza...e però, c’è un però.. immaginando il mondo alla fine dell’epidemia, in piena ripresa, l’Italia dovrebbe cominciare, invece, il trattamento “ greco” previsto dagli accordi, con la conseguente, inevitabile, depressione economica che ne seguirebbe. Ma veramente, stando così le cose, la signora Merckel, ad esempio, può pensare di venderci ancora tutte le auto prodotte in Germania che hanno invaso le nostre strade in questi anni?
Può l’industria dell’auto tedesca permettersi, dopo mesi di stasi, di rinunciare alla fetta di mercato Italiana? A questo punto risulta chiaro che, forse, quel debito pubblico italiano monstre, tutto sommato, fa comodo anche ad altri....che si debba, poi, mettere mano ai conti pubblici è ormai chiaro, ma questo non è proprio il momento e non solo per noi!
Il ragionamento su esposto è tipico di un contabile, non di chi si propone di governare un continente, che dovrebbe avere come prerogativa la lungimiranza e non la mera ossessione per le due colonne del dare e avere (anche perché, spesso, è proprio con la lungimiranza che si fanno quadrare le suddette colonne).
F. Urban
Lettera 26
Correva l'anno 1956 e in Ungheria il popolo, stremato e massacrato dal regime comunista, prendeva il coraggio a quattro mani ( e allora bisognava averne di coraggio) e si ribellava ad un mostro che solo da poco è stato allineato al nazismo, come ideologia ferale, mortale, criminale, antiumana. . Questa nefasto parallelismo, questa vicinanza al Male assoluto da parte di entrambi questi ismi (e quanti ce ne sono ancora oggi!) non mi pare sia stata tanto raccolta benevolmente e propagandata come si dovrebbe dalla stampa italiota, verminaio di ipocrisia e di verità a mezzo servizio. Perchè? Già, perchè?
DONALD TUSK VIKTOR ORBAN
Forse semplicemente perchè l'Italia è stata presa in scacco dal '68 in poi proprio da quelli che provenivano dal partito comunista italiano, ossia appunto il partito equiparato al nazismo. Chiariamo subito ai miei 4 lettori che questa giusta parallelarizzazione (ti piace questo neologismo eh, D'Agostino?) non è mia, perchè altrimenti sarebbe fuffa, sarebbe sbranata dai companeros di merende (talmente avidi di cadreghe da imbarcarsi a suo tempo con un calandrino toscano fanfarone e ipocrita tale da far passare le unioni civili, lui sacrilegalmente sedicente cattolico) di sinistra.
Purtroppo per illi (i companeros di merende rossi) la sentenza l' ha pronuciata l'Europa!! L'Europa, la Ue, quella dei teteschi e degli olandesi, dei trasfughi inglesi e dei maiali (nel senso di pigs) italospagnoligreci etc. . L'Europa che i companeros amano sopra ogni cosa, per così dire visceralmente, anzi di più, ossia gualtieramente ( il massimo, la devozione assoluta, come Goebbels verso il suo Fuehrer).
orban
Proprio l'Europa nostra, che aspetta a darci una mano in modo che crepiamo ben bene, e poi raccoglierà i cocci come ha fatto nel 1992, con la manina fatata di monsignor Draghi. Quindi, dunque, nazismo equivale a comunismo, lo dice l'Europa e bisogna crederle. Al dunque ( se non voglio subire tagli): se l'Ungheria, massacrata dai comunisti, oggi sceglie di mettere tale Orban al posto di comando, a seguito di regolare voto del Parlamento ungherese, a sua volta legittimamente votato dal popolo (quello stesso che si ribellò e pagò duramente questo coraggio, tra l'altro con migliaia di morti sul campo), come si può permettere il giornale "IL MANIFESTO" di titolare in prima a tutta pagina "BUDAPESTE".
Proprio i nipotini dei massacratori (Napolitano plaudiva allora) fanno i maestrini, anzi le maestrine alla Norma, e proprio loro più di altri si fanno portavoce della libertà. Cose da pazzi, Cose da Italia perduta. Cose da piangere, Cose turche, con un giornale che sforna qualche migliaia di copie ma viene mostrato sempre in tutte le rassegne stampa. Che fa i titoli che piacciono ai comunisti, quelli dagli zii in Ungheria, quelli che hanno irriso Papa Benedetto XVI con un titolo sacrilego, ma che amano Papa Franz (in tedesco)! E che mettono in bella vista la dicitura "quotidiano comunista" senza vergogna. Tiè!
Luciano