Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, ultimi, frenetici, appelli prima del voto. Ricordiamo, allora, l'immortale battuta del grande Totò nella scena del vagone letto:" Cacciate fuori a 'sto fetente!".
hollande soldato
BarbaPeru
Lettera 2
Caro Dago, François Hollande: l'«Eclisseo».
Corda
Lettera 3
Caro Dago, votando Sì al referendum, lo Stivale diventa la ciabatta di Renzi.
Salvo Gori
Lettera 4
Caro Dago, come mai l'occupazione che cala dello 0,1% è "sostanzialmente stabile", mentre la disoccupazione che cala sempre dello 0,1% è invece "in discesa"?
Theo Van Buren
Lettera 5
Caro Dago, in un weekend il mondo si libera di Castro, Hollande e Renzi. Il peggio della dittatura, della democrazia e dell'abusivismo.
FIDEL CASTRO
Leo Eredi
Lettera 6
Caro Dago, per la prima di "Otello" al teatro San Carlo di Napoli, avvistato insieme al governatore De Luca e alla "fatina" Boschi anche il Sottosegretario alla Giustizia ed ex rifondarolo Gennaro Migliore: dalla Falce&Martello ai felpati damaschi del Palco reale, s'ode l'eco della "doppia morale" di un altro "Migliore".
Giorgio Colomba
Lettera 7
Caro Dago, Pil a festa per il referendum: +1%. E se si facesse la rilevazione, scommetto che anche le famiglie povere risulterebbero "scomparse"!
Ivan Skerl
Lettera 8
LA SAPONETTA E LA CAMPAGNA PER IL SI AL REFERENDUM
Caro Dago, ti scrivo due giorni prima del referendum per dire che, qualunque siano i risultati, Renzi si è dimostrato un grande uomo delle istituzioni, infatti nessuno prima di lui, e in poco tempo, è riuscito a trasformare gli italiani in Costituzionalisti. Ormai nei bar si parla, con orgogliosa coscienza, solo della nostra Costituzione ! Perfino i grillini, che avevano mostrato più di qualche lacuna, l'hanno finalmente letta!
Almeno per questo Renzi un grazie se lo merita.
FB
Lettera 9
Egregio direttore, una cosa è certa: questi nuovi letterati italiani richiamano decisamente piu' attenzione quando se le danno di santa ragione (verbalmente per ora) che quando pubblicano le loro opere. Scanzi, Murgia, Parente e gli altri. Ma chi si ricorderà di loro non dico tra 50 ma tra 5 anni. A meno che effettivamente non comincino a darsele di santa ragione.
Paolo Ferraresi
RENZI REFERENDUM
Lettera 10
È divertente vedere come il maxxi usa l arte per fare lobby . Tutte le inaugurazioni delle mostre sono solo su invito , le solite signore fancazziste , con le loro borse Hermes tenute sull avambraccio gli uomini che arrivano con L autista con i loro completini di Brioni ,Con la faccia del salvatore del mondo .Qualche figlio di papà che vuole far colpo sulla fidanzatina ... Sempre loro ,i nomi della listarella della Melandri che come sua missione deve promulgare L arte contemporanea a Roma . Per gli altri quelli che vogliono vedere che c'è e non chi c'era ,quelli si devono presentare il giorno dopo con 12 euro in mano .
Guglielmo
Lettera 11
Caro Dago, "il cambiamento di cui l'Italia ha bisogno". Le balle che ci raccontano sulla Costituzione sono le stesse che ci raccontavano sull'euro. Ma stavolta possiamo difenderci: votando No al referendum di domenica.
MADIA BOSCHI GIANNINI FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE
Stef
Lettera 12
Caro Dago, sono accorsi in massa per votare al referendum. È perché all'estero votano i nominativi.
Daniele Krumitz
Lettera 13
Caro Dago, Renzi, la Giannini, e adesso anche la Boschi: questo Governo è tutto chiacchiere e tette.
Lino
Lettera 14
Caro Dago, quale alternativa alla classica scheda referendaria, era preferibile che ogni cittadino votante presentasse un'autocertificazione. Dimostrando di essere, comunque, di "sana e robusta Costituzione".
Saluti, Labond
Lettera 15
al smith dinner donald trump hillary clinton 7
Caro Dago, per mesi i media di regime hanno cercato di convincerci che Donald Trump era un buffone. Ora, grazie a te e all'ottima Maria Giovanna Maglie, apprendiamo che, prima ancora di insediarsi, ha persuaso un’azienda dell’Indiana a non trasferire all’estero mille posti di lavoro, minacciandola altrimenti di tagliarle le commesse per la difesa. Nel nostro paese, invece, quando la maggiore industria nazionale ha trasferito la sede all’estero per non pagare più le tasse in Italia il presidente del consiglio non solo non ha detto una parola, ma si è anche prestato a fare da testimonial per un loro modello (“Che bella la Giulia”). Chi è il buffone? Federico Barbarossa
BOSCHI SAN CARLO
Lettera 16
Caro Dago,
Leggo sempre con molta attenzione ciò che scrivete su Dagospia, e devo dire che sono quasi sempre d'accordo con voi. Oggi leggevo l'articolo sulla Boschi alla prima del teatro San Carlo di Napoli, ed ancora una volta mentre leggevo mi trovavo d'accoro con ciò che era scritto. Vorrei però aggiungere una mia riflessione. Il vestito della nostra Ministra era abbastanza brutto e su questo siamo d'accordo, ma almeno ha avuto il buon gusto, o le anno consigliato giustamente, di vestire in lungo per una prima teatrale com'è giusto che sia.
BOSCHI SAN CARLO
Cosi come era in cravatta nera il suo compagno. Ora più che dedicare tante attenzioni ad un vestito bruttino ma almeno adeguato all'evento, mi sarei dedicato più a come erano vestiti gli altri rappresentanti del nostro paese; partendo dal sindaco di Napoli e finendo al governatore della Regione poichè erano vestiti come per andare in ufficio la mattina, assolutamente fuori luogo, dato che indossavano un completo, invece di indossare come etichetta vorrebbe, uno smoking ( con il papillon e non con la cravatta nera come spesso vedo).
Si sta perdendo il sapersi vestire adeguatamente, che per carità, fa la differenza tra un buzzuro ed un signore, ma se vai alla prima di un opera chiedi a chi di dovere come vestirsi, non costa nulla, il più delle volte. Per mia fortuna viaggio spesso, ed essendo un amante dell'opera mi è capitato di andare ad alcune prime anche in altre città come Vienna, Parigi o Londra, ed ho notato che questa caduta di eleganza è un'usanza tutta Italiana, e la cosa fa ancora più specie, se consideriamo che in passato ci ammiravano per i nostri sarti e la nostra eleganza.
boschi al san carlo inciampa vestito
Per non parlare della figura che fanno i nostri rappresentati di governo quando s'incontrano con quelli di altri paesi, vestiti quasi sempre nel modo giusto, mentre i nostri spesso in maniera non adeguata. Si potrebbe controbattere che dopo la fine della monarchia nel nostro paese, ci fù una fortissima corrente anti-formalissimo, che portò ad un cambiamento nei costumi, i quali però non giustificano in alcun modo, l'essere vestito male in ogni situazione, soprattutto se rappresenti questo meraviglioso paese, fatto di tradizioni antiche ed eleganza.
Distinti saluti,
boschi al san carlo inciampa vestito1
Carlo Andrea Castagna Bisogni