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    POTEVA IL DECRETO ''RILANCIO ITALIA'' RISOLVERE I DISASTRI DELL'UNIVERSITÀ VISTO IL MODO IN CUI CONTE OTTENNE LA CATTEDRA, PASSANDO DA DA SEMPLICE “CULTORE DELLA MATERIA” A “PROFESSORE ORDINARIO” DI DIRITTO PRIVATO PASSANDO ATTRAVERSO TRE CONCORSI E CON, SOSTANZIALMENTE, UNA SOLA PUBBLICAZIONE PIÙ VARI “APPUNTI” NEI LIBRI DEL MENTORE GUIDO ALPA (OVVIAMENTE COMMISSARIO NEL CONCORSO)? NO, E INFATTI ECCO COSA PREVEDE DA PAGIINA 422 IN POI…


     
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    giuseppe conte fa lezione all universita di firenze giuseppe conte fa lezione all universita di firenze

    Come emerge anche dai primi commenti, il Decreto “Rilancio Italia” cerca di dare ristoro un po’ a tutti i danneggiati dal Covid, senza rilanciare o effettuare scelte di campo nette. Ciò avviene anche nel settore della Università.

     

    Il Titolo 227 del Decreto, da pagina 422 in poi (sì, ci vuole un bel coraggio ad essere arrivati sino qui tra “in riferimento”, “visto”, “in ottemperanza”, “fatto salvo”…) è dedicato alla “Università e ricerca”. Questo Titolo è male orientato e non poteva che essere altrimenti viste le modalità con le quali il premier Conte è andato in cattedra.

     

    Tra il 1998 e il 2002 Conte passa da semplice “Cultore della materia” a “Professore Ordinario” di Diritto Privato passando attraverso tre concorsi e con, sostanzialmente, una sola pubblicazione più vari “Appunti” nei libri del mentore Guido Alpa (ovviamente commissario nel concorso in cui Conte ottiene l’abilitazione). Poteva un primo Ministro con un simile curriculum sottrarre potere ai Baroni universitari delle cui malefatte (familismo, concorsopoli, furbizie di ogni genere) sono da decenni pieni giornali e librerie? Ovviamente no.

     

    GUIDO ALPA GUIDO ALPA

    Le università italiane – è bene che i genitori e gli studenti lo sappiano – vanno avanti perché esiste il precariato non pagato o ultra-sottopagato dei “docenti a contratto”, che raggiungo anche il 38,5 del personale che insegna. Questi docenti rispondono, sostanzialmente, due tipi di figure: sono super professionisti esterni, ricchi di loro, che vanno ad insegnare per spirito quasi caritatevole oppure sono studiosi che da decenni o più attendono di essere riconosciuta in ruoli universitari stabili.

     

    Molti di questi “docenti a contratto” hanno curricula largamente superiori dei docenti di ruolo a tempo pieno (che poi il tempo pieno non lo fanno) e alcuni di loro, non molti, hanno pure superato il concorso di Abilitazione nazionale presentando titoli scientifici che gli attuali Ordinari, Conte in primis, nemmeno ci si avvicinano. Ebbene: non era l’occasione per stabilizzare almeno questi che, pure quest’anno, in pieno Covid, non pagati anzi pagandosi wi-fi e altro, hanno assicurato la riuscita della didattica on-line? Non è uno schifo non riconoscere questo?

    giuseppe conte guido alpa giuseppe conte guido alpa

     

    Invece, cosa fa Conte? Privilegia gli ingressi di pseudo giovani ricercatori (ancora con i vecchi sistemi baronali di selezione) e rilancia le abbastanza fallimentari ricerche d’interesse nazionale Prin e First che sono state un assalto alla diligenza per spartirsi fondi e distribuirli a pseudo assistenti ecc. Cioè un Barone fa entrare in un Prin uno pseudo assistente, lo sottopaga e questo fa esami e lezioncine al posto suo e, come questi, ci sono poi i non pagati docenti a contratto a insegnare.

    In sostanza, in università chi non è pagato lavora, chi è pagato stabilmente insegna, se vuole, oppure fa il premier.

     

    GUIDO ALPA E GIUSEPPE CONTE DIVIDEVANO LO STUDIO GUIDO ALPA E GIUSEPPE CONTE DIVIDEVANO LO STUDIO

     

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