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Giampiero Valenza per il Messaggero - Roma - Estratti
Tra le grandi città, i romani si portano a casa la medaglia di bronzo: Roma, dopo Milano e Bologna, è la terza in Italia quanto a media dei redditi guadagnati. Ma se da una parte i romani con 28.600 euro all'anno prendono 8.400 euro in meno rispetto ai milanesi, dall'altra c'è una Capitale divisa praticamente a metà. Infatti, il 42,2% dei residenti dichiara un reddito inferiore a 15.000 euro, il 37,1% è nella fascia tra 15 mila e 35 mila, il 18,3% dichiara più di 35 mila euro, ma solo il 2,4% percepisce più di 100 mila euro.
E questa piccola percentuale detiene il 17,6% del totale dei redditi dichiarati a Roma, cioè più di 8 miliardi di euro. Questa fotografia viene dal Rapporto 2023 sulle povertà di Caritas Roma.
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Nello studio si evidenzia l'aumento di 1.100 euro l'anno del reddito medio, ma, nel frattempo, anche la perdita del potere di acquisto dei cittadini della Capitale (-0,6%), il maggiore ricorso ai prestiti e all'indebitamento (nel Lazio c'è stato un aumento di oltre il 9% delle cessioni del quinto dello stipendio).
La classe di età tra i 60 e i 74 anni è quella che in media gode di un reddito più alto (31.962 euro) ed è la classe di età più ricca in tutti i 15 Municipi. Viceversa, la fascia di età sotto i 30 anni è quella che ha una media reddituale inferiore.
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L'AIUTO Nel 2022 si è registrato inoltre il dato più alto di accesso nei centri Caritas, parrocchie e servizi diocesani: oltre 25 mila persone hanno fatto richiesta di aiuto, soprattutto di tipo alimentare, e per 11.800 di esse sono stati avviati programmi organici di aiuto. Nelle tre mense sociali sono state accolte 9.148 persone, 4.092 delle quali per la prima volta. Viene rilevata inoltre la presenza di 698 minori nelle mense (il 7,6 per cento del totale), soprattutto di minori stranieri non accompagnati. La Capitale presenta un tasso di occupazione del 70,6 per cento, un dato di oltre 5 punti superiore alla media nazionale e a quella regionale. Si tratta però di un mercato con una forte prevalenza di lavori instabili, il 18,8 per cento di lavoratori atipici (17 per cento del totale nazionale).
La percentuale di lavoratori dipendenti con «bassa paga» è del 13,5 per cento (10,4 per cento in Italia). Secondo i dati Istat del 2023, i senzatetto e senza fissa dimora sono 23.420 nell'Area metropolitana di Roma, la maggior parte nella Capitale. A questi (che sono i casi più gravi) vanno aggiunti i 29.270 nuclei familiari che al 30 settembre, hanno chiesto al Comune di Roma di ricevere un contributo, fino a massimo 2.000 euro, per essere aiutati a pagare il canone di affitto, oltre il doppio rispetto a quelle del 2019 (12.999). Per i fondi disponibili, secondo quanto sottolinea Caritas, l'aiuto non potrà andare oltre i 750 euro a richiedente.
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NEI MUNICIPI Ci sono municipi più ricchi ed altri più poveri. Il Centro, Prati, Della Vittoria, Parioli, Flaminio, Salario, Trieste, Nomentano, si confermano i quartieri più ricchi. Nel II Municipio si guadagna una media di 41.119 euro l'anno, nel primo si arriva a 37.787. Sull'altro piatto della bilancia, invece, ci sono Borghesiana, Colle Prenestino, Borgata Finocchio, Tor Bella Monaca, Torre Angela che guadagnano meno della metà dei Municipi top. I residenti del VI, infatti, portano a casa una media di 17.058 euro all'anno. E quelli del V (Centocelle, Casilino, Tor Tre Teste), guadagnano poco di più: 18.950 euro ogni dodici mesi.
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Tornando alla vetta della classifica, al terzo posto c'è il IX Municipio (quello dell'Eur), con 29.605 euro. A seguire, il XV (Tor di Quinto, Cesano, Olgiata, Prima Porta), con 28.729 euro. Poi l'VIII (Appia Antica) con 28.718, il XII (Monteverde) con 27.527, il III (Montesacro) con 25.683, il XIV (Monte Mario) con 25.262, il VII (Appio Latino-Tuscolano) con 24.525, il XIII (Aurelio) con 23.544, il X (Ostia) con 22.553, l'XI (Portuense-Magliana) con 21.952 e il IV (Tiburtino) con 21.503 euro all'anno. «La Capitale cresce, c'è più occupazione, crea più ricchezza, ma nonostante questo i poveri aumentano - ha commentato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. - Per questo abbiamo delineato la cornice del nuovo piano sociale per includere tutte le realtà del volontariato e del terzo settore in una politica comune».
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I ROMANI, CHE SCOMMETTITORI
A.Arz. per il “Corriere della Sera - Edizione Roma” - Estratti
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Povertà, debiti, depressione e, sempre più spesso, gioco d’azzardo. La discesa agli inferi si concretizza proprio lì, davanti alla video-slot o alla tastiera del pc, mouse in mano e indice pronto a cliccare sulla scommessa buona, quella che per una volta fa svoltare e chissà, superare con un colpo di fortuna tutti i problemi di soldi. A Roma gli scommettitori «per disperazione» sono un esercito che dilapida quasi 5 miliardi all’anno nel tentativo estremo (e vano) di sbiadire il rosso del conto in banca. Il che fa circa 1.763 euro di spesa pro-capite per l’azzardo, cifra enorme che però non racconta del tutto un fenomeno, la ludopatìa, legato a doppio filo alle difficoltà di accesso da parte dei cittadini alle cure sanitarie, soprattutto mentali.
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L’allarme lo fa scattare la Caritas anche se in Campidoglio il tema è dibattuto fin dai tempi di Virginia Raggi. Ma i numeri, ricavati dai Monopoli di Stato, danno il polso di un problema sociale che necessita di un intervento robusto e veloce: nel Comune di Roma il volume di gioco del 2022 è stato di 4,962 miliardi (3,5 miliardi in modalità telematica); mentre nel Lazio il monte scommesse arriva a 10 miliardi e 249 milioni di euro, in media 1.793 euro a persona, con profitti per l’industria del settore per oltre 800 milioni.
In regione sono presenti 378 sale gioco e 5.700 esercizi commerciali con slot-machine, a Roma le sale sono 249 e 50mila le slot machine. Un intero comparto, insomma.
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