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    POVERO CONTE, PROPRIO QUANDO STAVA ESERCITANDO IL PRESSING PIÙ FORTE SU LORENZO CESA PER IL SIMBOLO DELL'UDC, CHE VALE TRE SENATORI E CHE POTREBBE ATTRARRE “UNA DECINA” DI TRANSFUGHI DI FORZA ITALIA, CESA È STATO INDAGATO - L'IDEA DI UN “PARTITO DI CONTE” ALLARMA 5 STELLE E PD, PERCHÉ IL SONDAGGIO SWG PER LA7 LO STIMA TRA IL 15% E IL 17%. CIFRE DA BRIVIDO PERCHÉ VANNO A RUBARE CONSENSI PROPRIO AL M5S E AL PD

     


     
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    lorenzo cesa lorenzo cesa

    Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"

     

    Quando è sceso dal Colle più alto, Giuseppe Conte non aveva un' espressione allegra. C' è la stanchezza di giorni ad altissima tensione politica e nervosa e c' è, dentro le stanze di Palazzo Chigi, un' ansia diffusa e crescente che guasta la soddisfazione del pericolo scampato e non consente al presidente del Consiglio di spargere ottimismo. Per dirla con un ministro, «basta un nulla perché possa saltare tutto». 

    giuseppe conte dario franceschini giuseppe conte dario franceschini

     

    Il tempo è poco. Dieci giorni per allargare e poi puntellare con un rimpasto la fragile alleanza giallorossa. Per la sofferta fiducia di martedì sera Conte ha raggranellato 156 voti, nonostante le decine di telefonate partite dal suo cellulare per arruolare in corsa i «costruttori». Per la maggioranza assoluta ne servono 161 e nemmeno bastano, perché Franceschini ha fissato a 170 la vetta per la stabilità. «Uno dopo l' altro arriveranno», su questo Conte si è detto fiducioso. Ma i dubbi sono tanti.

     

    conte franceschini conte franceschini

    Il problema è come strutturare in una manciata di giorni, con il Covid che morde, il Recovery da consegnare all' Europa e i ristori da ripartire per placare la rabbia sociale, un' alleanza politica che abbia un' anima e un progetto. E che possa contare su un simbolo, destinato a rappresentare la futura «quarta gamba» della coalizione dopo M5S, Pd e Leu. 

     

    Per rispondere alle aspettative del Quirinale, Conte deve riuscire a creare a Palazzo Madama un gruppo analogo a quello che sta mettendo su a Montecitorio Bruno Tabacci, che è per Conte un solido punto di riferimento nel mondo ex Dc. Ma per ora l' appello europeista e anti-sovranista ai popolari, ai liberali, ai socialisti e ai renziani pentiti ha fatto assai meno proseliti di quelli che l' avvocato si aspettava. Il bersaglio grosso è Forza Italia, che il premier proverà ancora a sedurre con la promessa del proporzionale attraverso Renato Brunetta e Gianni Letta.

     

    bruno tabacci bruno tabacci

    Ma il pressing più forte Conte lo sta esercitando su Lorenzo Cesa per il simbolo dell' Udc, che vale tre senatori e che potrebbe attrarre «una decina» di transfughi di Forza Italia.

     

    Che l' operazione costruttori fosse ad altissimo rischio Conte lo aveva capito prima di buttarsi in mare aperto, per aver ascoltato i moniti del presidente Mattarella. Eppure, se ha deciso di rischiare il tutto per tutto, è perché pensava che l' onda del consenso, anche parlamentare, lo avrebbe spinto presto e bene a riva.

     

    Così non è stato e ora, assieme alla determinazione di «andare avanti in fretta per il bene dell' Italia», Conte vede quella «porta strettissima» che Zingaretti gli aveva indicato alla vigilia. Con i ministri e i leader dei partiti Conte si è mostrato «determinato e convinto di farcela». Ha detto che «i segnali positivi ci sono e se ci lavoriamo tutti l' alleanza si può allargare». Ma poi ha voluto capire perché nel pallottoliere sono entrati più «ni» che «sì» e se la strategia debba essere aggiustata in corsa. 

    giuseppe conte sergio mattarella 1 giuseppe conte sergio mattarella 1

     

    I paletti di Conte non cambiano. Il primo è che «con Renzi non si torna». Il secondo è che il premier, che si prepara al «rimpastone», spera ancora di evitare il Conte ter, che teme come un campo minato. Per ora gli preme smentire di aver offerto «ruoli e posti di governo», sia perché non è nel suo stile, sia perché al momento sono «indisponibili». 

    E poiché il messaggio rischia di scoraggiare i senatori tentati dai posti vacanti, fonti di governo assicurano che Agricoltura, Famiglia e delega ai servizi segreti saranno assegnati quando il gruppo nascerà.

     

    giuseppe conte sergio mattarella giuseppe conte sergio mattarella

    Intanto l' idea di un «partito di Conte» allarma 5 Stelle e Pd, perché il sondaggio Swg mostrato da Enrico Mentana su La7 lo stima tra il 15% e il 17%. Cifre da brivido per i due senatori che detengono il simbolo del Maie-Italia 23, Merlo e Fantetti, i quali sognano di farne l' embrione di una lista civica nazionale per Conte, destinata a rubare consensi proprio al M5S e al Pd. Non a caso Goffredo Bettini glielo avrebbe sconsigliato: «Giuseppe, chi te lo fa fare?». E Conte, che pure al voto ci pensa eccome: «Lavoro per il Paese, non per i miei interessi personali».

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