Mauro Zola per La Stampa - Estratti
EMANUELE POZZOLO E ANDREA DELMASTRO
“Ma posso avere io sparato?”. Sono queste le prime parole che il deputato Emanuele Pozzolo dice al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro la sera dell’ormai noto sparo della notte di Capodanno a osazza. Le pronuncia dopo che Luca Campana, l’uomo ferito dal colpo partito dalla pistola del parlamentare gli ha urlato: “Perché lo hai fatto? Perché mi hai sparato?”.
L’intera scena viene rievocata da Delmastro nel corso della sua testimonianza in Procura qualche giorno dopo i fatti. “Quando sono entrato all’interno della sala – ricorda – ho notato Pozzolo seduto in prossimità del tavolo spostato contro la parete; in particolare ricordo che fosse seduto a metà della tavolata, con la schiena rivolta verso il tavolo.
Dopo si è sicuramente alzato e credo che fosse quello il momento in cui Campana gli ha detto ‘perché l’hai fatto?’. In particolare, ricordo che Pozzolo fosse dietro di me quando Campana gli parlava, ma Pozzolo non gli rispondeva in alcun modo”.
POZZOLO, EL PISTOLERO - VIGNETTA BY MACONDO
A quel punto l’indagato si sarebbe avvicinato al sottosegretario “bianco in volto e completamente sotto shock, mi diceva ‘ma posso avere io sparato?’ due o tre volte, era catatonico”. Una domanda a cui Delmastro ricorda di non aver risposto. “Sinceramente non sapevo cosa dirgli”.
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Nel corso della serata il sottosegretario spiega di non aver mai visto la pistola. “Mi sembra di ricordare che mi avesse detto che lui o suo padre avessero delle armi. Non sapevo assolutamente avesse il porto d’armi per difesa personale”.
Il revolver l’ha visto “direttamente dopo, quando sono arrivati i carabinieri che l’hanno messa dentro un guanto nero. Ho saputo dell’arma direttamente dopo lo sparo”. Sulle condizioni di Pozzolo tornato alla festa dopo un primo passaggio e aver passato la serata con la famiglia precisa: “non ho avuto l’impressione che fosse brillo né prima né dopo”.
emanuele pozzolo con la maglietta io sono delmastro
E pensare che la festa di Capodanno che gli ha procurato tanti guai avrebbe potuto tenersi a casa sua, del deputato Emanuele Pozzolo, che da poco più di un anno alla casa in Valle Cervo dei genitori ne aveva aggiunta una sua dove aveva preso anche la residenza. Glielo aveva proposto l’assessore di Biella Davide Zappalà in cerca di una soluzione per la festa che tradizionalmente passa insieme al sottosegretario Andrea Delmastro e alla sorella e sindaca di Rosazza Francesca. Allora avevano scelto la sede della Pro loco che è diventata lo sfondo di una brutta vicenda con uno sparo e un ferito.
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Sul momento dello sparo le opinioni sono note. Per Pozzolo, interrogato la mattina dopo il fatto, la pistola gli sarebbe scivolata dalla tasca del giaccone, e qualcuno l’avrebbe raccolta lasciando partire un colpo. Ipotesi confutata dai rilievi balistici. Per il caposcorta di Delmastro Pablito Morello, il ferito (e suo genero) Campana e il figlio Maverick, a sparare sarebbe stato invece il parlamentare. Sulle cui condizioni all’arrivo i pareri sono discordanti: per Delmastro era lucido, e anche alla sorella Francesca «non mi sembrava brillo, non sbandava né aveva atteggiamenti scomposti». Secondo Valentina Morello, moglie del ferito, era «evidentemente alterato, penso in seguito dell’assunzione di alcol».
pozzolo delmastro
Dopo l’accaduto Pozzolo è stato avvicinato anche da Zappalà: «Quando siamo scesi – ha fatto mettere a verbale - ricordo di avergli parlato e mi ha detto “sono rovinato”. Io gli ho detto di non preoccuparsi che sarebbe stata una settimana difficile. A me sembrava lucido, mia moglie invece mi ha detto che era brillo, quindi non saprei riferire».
Più articolata la testimonianza di Maverick Morello: «Mi sono avvicinato e mi sono presentato stringendogli la mano... ho percepito che lui fosse alterato dall’assunzione di alcolici». Questo prima dello sparo, mentre dopo, quando gli viene chiesto sempre da Morello di aiutarlo a recuperare il tavolo usato per trasportare Campana fino all’ambulanza, «durante il tragitto ha inciampato almeno due tre volte pericolosamente, probabilmente a causa del suo stato d’ebbrezza».
andrea delmastro emanuele pozzolo
C’ERA UNA BAMBINA DI 4 ANNI A UN METRO DALLA PISTOLA DI POZZOLO
Elisa Sola per repubblica.it - Estratti
Una bambina di quattro anni a poco più di un metro dal tavolo dello sparo. Le grida, le luci soffuse. La musica finita, come la festa. Il ferito che zoppica verso la cucina. E quella frase, che nella mente del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro è rimasta così impressa da riferirla ai carabinieri:
«Dopo lo sparo, Pozzolo è venuto vicino a me, bianco in volto e completamente sotto choc. Ha detto: “Ma posso avere io sparato?”. Lo ha detto per due o tre volte. Era catatonico». L’una e mezza del primo gennaio. Sala della pro loco di Rosazza, borgo di 90 anime sopra Biella. Doveva essere un Capodanno tranquillo. Con le lasagne portate nelle teglie da casa, il gioco dei mimi e il karaoke. Qualche ballo con dj Maverick, il figlio di Pablito Morello, caposcorta di Delmastro. Non è andata così. Si è sfiorata la tragedia.
LUCA CAMPANA - L UOMO FERITO DALLA PISTOLA DI EMANUELE POZZOLO
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Tutti gli altri invitati non hanno visto il deputato al momento dello sparo. Hanno osservato la scena prima e dopo. Come Davide Zappalà, amico di Delmastro e assessore al comune di Biella. È lui il papà della bambina di quattro anni che ha rischiato di essere colpita dal proiettile esploso dalla North american arma Lr22, detenuta regolarmente dal deputato.
Momenti drammatici che Zappalà ha ripercorso quando è stato sentito come persona informata sui fatti: «All’una e mezza mia moglie mi ha dato mia figlia. Era molto stanca. L’ho fatta sedere sulle sedie verdi vicine al tavolo dove c’è stato poi lo sparo. Mi sono allontanato. Subito dopo lo sparo, mia moglie ha cercato mia figlia. Era preoccupata. Ha visto la bambina immobile. Ha avuto paura che ad essere colpita fosse lei. Ha pianto perché ha temuto il peggio».
Ed è sempre Zappalà a chiarire uno dei punti irrisolti riguardo alla festa. Pozzolo era stato invitato oppure no? «Non esattamente», ha risposto il politico alla pm Francesca Ranieri. «Avevo parlato con Pozzolo di questa festa prima del 9 dicembre. Sapevo che ha una casa a Rosazza, dicono che sia molto grande. Gli ho chiesto se fosse disponibile per Capodanno. Il 9 dicembre Pozzolo non mi aveva ancora risposto. Gli ho scritto su Whatsapp se poteva ospitarci e se voleva passare il Capodanno con noi. Lui mi ha detto di essere già impegnato. Ecco perché non lo abbiamo invitato ufficialmente il 31 dicembre».
andrea delmastro emanuele pozzolo
Una versione confermata da Delmastro: «Pozzolo è passato due volte alla festa nonostante non fosse invitato. Ma è possibile che io abbia detto a Zappalà di sentirlo per trovare la disponibilità di un luogo per la serata, perché l’ho sempre visto a Rosazza e frequenta abitualmente il paese. Lo conosco molto bene. Siamo amici. Non potevo immaginare che avesse un’arma con sé».
Pozzolo, difeso dall’avvocato Andrea Corsaro, ha sempre ribadito la sua presunta innocenza. Quella notte sfortunata ai carabinieri aveva detto: «Non sono stato io. Qualcuno ha preso il revolver e l’ha caricato, schiacciando il grilletto». Non ha fatto nomi. Non si sa se li farà.
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