Gianluca Di Donfrancesco per il Sole 24 ore
Trump Qatar
Sponsor del terrorismo e affezionato cliente dell’industria bellica a stelle e strisce. Sono i due volti del Qatar, visto con gli occhi un po’ strabici della Casa Bianca. Venerdì 9 giugno, il presidente statunitense, Donald Trump, ha accusato il piccolo e ricchissimo Stato del Golfo Persico di essere «un finanziatore del terrorismo ad altissimo livello». Mercoledì pomeriggio, il segretario alla Difesa, Jim Mattis, ha accolto a Washington il collega qatariota Khalid al Attiyah con il quale ha siglato un accordo per la fornitura di 36 caccia F-15 americani a Doha.
F 15 CACCIA USA
Una commessa da 12 miliardi di dollari che «rafforza la sicurezza nella regione», afferma il Pentagono in un comunicato, che ricorda come già a novembre del 2016, quando alla Casa Bianca c’era ancora Barack Obama, il Congresso aveva approvato una fornitura complessiva di 72 F-15 a Doha, per un valore di 21 miliardi di dollari.
Mentre Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Bahrein portano avanti dal 5 giugno l’embargo economico e finanziario contro il Qatar, sostenendone anche i costi, per l’industria militare Usa è business as usual. Da parte sua, Doha è ben contenta di sbandierare un risultato diplomatico che mette in dubbio l’efficacia del suo isolamento internazionale.
trump e james mattis
Un comunicato del ministero della Difesa qatariota recita infatti: «Siamo felici di annunciare la sigla della lettera d’acquisto dei caccia F-15». La firma al Pentagono è stata immortalata in una foto e postata su Twitter dall’ambasciatore qatariota negli Stati Uniti, Meshal Hamad al-Thani.
Khalid al Attiyah
La missione a Washington del ministro al Attiyah era programmata da due mesi: le recenti tensioni non hanno ostacolato un’intesa che, spiegano le autorità qatariote, «dimostra il nostro durevole impegno» nella collaborazione con gli Stati Uniti. Il Qatar ospita una base militare con oltre 10mila soldati americani.