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    “PREGHIAMO PER TUTTI QUELLI CHE MANDANO LE FIGLIE A SCUOLA VESTITE COME TROIE!” - DOPO IL CASO DEL LICEO RIGHI DI ROMA E DELLA BATTUTA SULLA SALARIA, UN POST SESSISTA (POI RIMOSSO) FA ANDARE NEI CASINI UN SUPPLENTE DEL LICEO CLASSICO ORAZIO: SI TRATTA DI UN FILOLOGO CLASSICO, 40 ANNI, EX ASSEGNISTA DI RICERCA ALLA SAPIENZA - UNA STUDENTESSA: “NON ERA ADATTO AL RUOLO DI PROFESSORE, NON MOSTRAVA EMPATIA. AL MINIMO ERRORE TI INSULTAVA, UNA VOLTA MI DISSE CHE ERO INFIMA” - NON METTEVA LA MASCHERINA IN CLASSE E DICEVA CHE IL COVID…


     
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    Diana Romersi e Maria Egizia Fiaschetti per il “Corriere della Sera

     

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    Dopo l'indignazione per gli insulti di un'insegnante a un'allieva del liceo scientifico Righi di Roma, sorpresa a girare un video su TikTok con la pancia scoperta («Ma che stai sulla Salaria?»), è di nuovo bufera per il post, poi rimosso da Facebook quando ormai lo screenshot era stato catturato e rilanciato sui social, di un supplente del liceo classico Orazio: «Oggi facciamo una preghiera, anche laica, per tutti quelli che mandano le figlie a scuola vestite come t...! Preghiamo insieme».

     

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    Il filologo classico, 40 anni, ex assegnista di ricerca alla Sapienza, era stato chiamato come docente di potenziamento per coprire le assenze dei colleghi. Prima di lavorare nell'istituto sulla Nomentana, ha insegnato greco e latino al liceo Pilo Albertelli, all'Esquilino, dove un'ex alunna, Michela (nome di fantasia), 17 anni, ricorda: «Non era adatto al ruolo di professore, non mostrava empatia. Al minimo errore ti insultava, una volta mi disse che ero infima».

     

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    La ragazza racconta anche di una certa riluttanza al rispetto delle regole anti contagio: «Indossava poco la mascherina con la scusa che, stando in cattedra, manteneva la distanza ma in realtà si avvicinava ai banchi senza alcuna protezione, sostenendo che l'uso per i docenti fosse solo consigliato... Non apriva mai le finestre perché aveva freddo e alle nostre obiezioni rispondeva che il Covid ormai fosse "una cosa superata", quando invece eravamo in zona arancione».

     

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    L'insofferenza per le misure di contrasto alla pandemia sarebbe tra i motivi del suo allontanamento dal liceo Righi, secondo le indiscrezioni che filtrano dagli ambienti scolastici. Dura la posizione di Mario Rusconi, presidente dell'Associazione nazionale presidi di Roma: «Se è vero che il docente ha postato sui social quella frase, non solo ha commesso una grave scorrettezza ma dovrebbe essere sospeso dall'insegnamento. Il dirigente poi dovrebbe avviare un procedimento disciplinare, a quel punto l'Ufficio scolastico regionale mette sotto accusa il prof ed è prevista la rimozione dall'incarico fino al licenziamento».

     

    Il collettivo dell'Orazio si dissocia dal messaggio «vergognoso» ed è pronto a manifestare sulla scia di quanto accaduto al Righi. Il supplente, che all'inizio voleva scrivere una lettera al Corriere per difendersi, ha poi cambiato idea: «Ringrazio il giornale per la disponibilità, ma l'evolversi degli eventi mi suggerisce di non rilasciare interviste e di non scrivere una lettera».

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