fabrizio pregliasco
«La crescita delle reinfezioni può sembrare marginale in questa fase, ma prova che la pandemia non è finita e che dopo l'estate potrebbe tornare preoccupante». Fabrizio Pregliasco, ricercatore di Virologia dell'Università Statale e direttore sanitario dell'Ospedale Galeazzi di Milano, spiega i 397mila ricontagiati da fine agosto.
Come li contestualizza?
«La forza del Sars-Cov-2 è l'instabilità, dovuta a mutazioni anche minime, per cui la vaccinazione e la guarigione non sono garanzie di immunità».
il virologo fabrizio pregliasco
Cosa significa per il futuro?
«Che il Sars-Cov-2 si candida a rimanere con noi a lungo, anche in maniera preoccupante se in molti dovessero risultare meno protetti».
397mila reinfezioni da fine agosto sono così tante?
«No, ma sono un campanello d'allarme. Troppe nuove varianti prendono piede e nel medio periodo questo potrebbe avere conseguenze sull'immunità di comunità conquistata grazie a vaccinati e guariti».
I vaccinati restano protetti dalla malattia grave?
«Per ora sì, ma la quarta dose in questo quadro diventa fondamentale per gli anziani e in prospettiva per tutti».
I reinfettati possono subire conseguenze gravi?
«In genere no, chi ha fatto tutti i vaccini può stare tranquillo. Con tutte queste mutazioni però in autunno si rischia una nuova ondata».
FABRIZIO PREGLIASCO 2
Perché Omicron genera tante sottovarianti?
«Il virus muta continuamente perché sia in Italia sia all'estero ha una platea di persone a cui rivolgersi. Purtroppo non tutti sono vaccinati e i vaccini non sono efficaci al 100 per cento. Queste ultime sottovarianti hanno una sintomatologia varia, difficile da distinguere, e caratteristiche diverse nella proteina Spike per cui iniziano a sfuggire all'immunità».
Il Sars-Cov-2 non diventerà mai più buono?
«Un po' è migliorato, colpendo ora soprattutto le prime vie aeree, ma resta molto contagioso, più di morbillo e varicella, dunque sui grandi numeri assai pericoloso».
negozi chiusi covid 11
Le vittime di ieri erano 113, quelle dell'ultima settimana 910, sempre troppi?
«Sono almeno quattro volte quelli provocati dall'influenza. Come se ogni giorno cadesse un aereo. Dal punto di vista medico resta inaccettabile, ma poi va trovata una mediazione con i bisogni sociali ed economici».
Era presto per togliere il Green Pass?
«No, non si può vivere in emergenza per sempre. Certo resta una fase delicata, difficile da affrontare anche per la politica. Perfino la Cina, che continua a inseguire i contagi zero, incontra gravi problemi. In Europa si preferisce mitigare la diffusione del Sars-Cov-2 con vaccini e regole democratiche, che comunque hanno evitato la crisi dei sistemi sanitari. La libertà poi si paga con un centinaio di morti al giorno, destinati ad aumentare per le sottovarianti».
VACCINO BAMBINI
Le mascherine sono ancora utili con queste varianti ipercontagiose?
«Statisticamente riducono la probabilità di contagio, anche se non sono una certezza. Tre o quattro dosi di vaccino e una Ffp2 ben tenuta però sono meglio di niente. Il rischio attuale è la perdita di percezione dei rischi. In questo clima, presintomatici, asintomatici e paucisintomatici senza protezioni adeguate saranno i cavalli di Troia con cui il Sars-Cov-2 porterà avanti l'infezione».
Come cambieranno i vaccini?
«Pfizer e Moderna hanno in sperimentazione vaccini bivalenti con la proteina Spike di Wuhan e di Omicron, come l'antinfluenzale che è quadrivalente».
terapia intensiva covid
Metà vaccino booster e metà nuovo?
«Di fatto sì, metà quarta dose e metà aggiornato».
Un guarito ne avrà bisogno?
«Sì, tutti i guariti, aspettando quattro mesi dalla guarigione, devono fare tre dosi e poi la quarta. Solo così saranno veramente protetti».
E i bambini?
«Anche per loro ci sarà la terza dose e poi la quarta».
Si è capito ormai che l'immunità duri meno di un anno?
«Che una buona copertura duri meno di un anno. Per fortuna i richiami ci salveranno da un virus che continua ad accompagnarci mutevolmente. Il vero rischio è una variante talmente diversa che ci costringa a rivaccinare da capo».
vaccino
Esistono persone superimmuni al Sars-Cov-2?
«Ci sono delle caratteristiche genetiche che possono aiutare, anche solo per un periodo. Come per esempio esistono partner di sieropositivi che non si infettano. Questo però non deve portare a sottovalutare l'importanza fondamentale di una vaccinazione aggiornata per tutti».