Estratto dell’articolo di Eugenia Nicolosi per “la Repubblica”
i ragazzi dello stupro di palermo
[...] La diciannovenne di Palermo fa quello che fanno le diciannovenni. Eppure c’è chi incolpa lei per quanto le è accaduto lo scorso sette luglio al Foro Italico, quando si è trovata a essere una contro sette.
E allora lei rompe il silenzio iniziato i primi di luglio per condividere la pagina web del Garante della Privacy in cui viene spiegato in cosa consiste il revenge porn [...] «Chi condivide il video o chi lo riceve e non denuncia rischia una pena, vi conviene andare anche voi in Messico», riferendosi alla conversazione intercorsa tra gli indagati pochi giorni dopo il fatto e intercettata: «Posso scappare, me ne posso andare in Messico», aveva detto uno di loro.
la vittima dello stupro di palermo si difende sui social
[...] Usa le stories , che scadono ogni 24 ore, per rendere partecipi i suoi ormai moltissimi follower dei contenuti che riceve dai fan della colpevolizzazione delle vittime. E sfrutta l’occasione per ribattere sulla questione del consenso: è indipendente dallo storico dei partner sessuali, dall’abbigliamento, dallo stile di vita e anche dall’eventuale lavoro sessuale. «Prenderesti una pornostar e la violenteresti?», chiede pubblicamente all’autore dei messaggi di cui sopra, pubblicati con il nome del mittente oscurato.
E ancora: «Mettiamo caso io abbia anche avuto molte relazioni, questo non giustifica persone con cui non volevo farlo ad abusarmi e a lasciarmi agonizzante [...] Dicendo che vi scatta l’ormone se vedete qualcuna che vi attrae tanto da costringerla fare sesso il sottinteso è che non avete freni inibitori. Fatevi una riabilitazione psicologica».
angelo flores uno dei ragazzi accusati dello stupro di palermo
Il suo nome è stato reso noto da un quotidiano online già raggiunto da un richiamo dell’Ordine. Ma ormai è tardi. Sui suoi profili, nelle varie piattaforme social, il numero di follower cresce di minuto in minuto e, fortunatamente, la maggioranza di loro sembra darle pieno sostegno. [...]
il minorenne che ha partecipato allo stupro di palermo
Non si lascia intimidire da chi giudica, sottolineando che diversamente, anche ipocritamente, avrebbe provveduto a rimuovere «i vecchi TikTok quando è uscita la notizia perché lo sapevo che qualcuno avrebbe fatto lo scaltro dicendo stronzate». Il suo pensiero va però anche ad altre eventuali vittime del veleno digitale di chi alimenta la cultura della dicotomia santa / poco di buono: su di lei non hanno alcuna presa ma «altre potrebbero ammazzarsi».
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