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    PRENDI I SOLDI E SCAPPA – PERCHE’ IL PADRE DI EVA KAILI AVEVA FRETTA DI LASCIARE L’ALBERGO COL TROLLEY IN CUI AVEVA NASCOSTO 600 MILA EURO IN BANCONOTE DA 50 EURO? FORSE SOSPETTAVA CHE GLI INVESTIGATORI ERANO SULLE TRACCE DEL DENARO ACCUMULATO DALLA FIGLIA CON LE TANGENTI DAL QATAR - LA SCOPERTA DEI SOLDI E DEI REGALI HA FATTO CADERE L’IMMUNITÀ PARLAMENTARE PER FLAGRANZA DI REATO DELLA KAILI CHE E’ FINITA IN MANETTE. PANZERI SEMPRE PIU’ NEI GUAI: NELLA CASA DI CALUSCO D'ADDA TROVATI 17MILA EURO…


     
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    Giuseppe Guastella per corriere.it

     

    EVA KAILI EVA KAILI

    Quando la polizia lo ha visto lasciare in fretta e furia il lussuoso albergo nel quartiere «Europeo» di Bruxelles con in mano una valigia, è bastato un attimo agli agenti per saltare addosso e bloccare il padre della vice presidente del Parlamento europeo Eva Kaili e trovare nel trolley che si trascinava dietro la bellezza di 600 mila euro in banconote da 50 euro. Perché l’uomo, che era arrivato nell’albergo qualche giorno prima con la moglie, aveva tanta premura? Forse sospettava che gli investigatori erano sulle tracce del denaro accumulato dalla figlia con le tangenti, dicono i magistrati belgi.

     

    A questi soldi si aggiungeranno in serata altri 150 mila euro trovati in banconote da 20 e 50 euro nell’abitazione della Kaili assieme a più regali di valore, come medaglie e altri oggetti, ricevuti in regalo dal Qatar.

     

    La scoperta dei soldi e dei regali è stata considerata la «flagranza di reato» che, facendo decadere l’immunità parlamentare, ha permesso alla magistratura di arrestare Kaili. Il contante è la caratteristica dell’inchiesta che riguarda un giro di corruzione per favorire un atteggiamento morbido della politica continentale a favore del Marocco e del Qatar, il secondo paese al mondo per l’insufficiente rispetto dei diritti umani.

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    Un’indagine che sta colpendo al cuore la massima istituzione rappresentativa europea con l’arresto della ex giornalista tv greca Kaili al quale venerdì 9 dicembre si è aggiunto quello di altre 7 persone, tra cui l’ex parlamentare a Bruxelles Pd Antonio Panzeri, sua moglie e sua figlia (fermate e mandate ai domiciliari in Italia), oltre a quelli del compagno della Kaili Francesco Giorgio e del segretario dell’ong No peace without justice, l’italiano Niccolò Figà Talamanca. E infatti, anche nel residence in cui Panzeri vive a Bruxelles la polizia giudiziaria ha trovato in due sacchi banconote da 20 e 50 euro per un totale di circa 600 mila euro. In tutto sono state eseguite 10 perquisizioni in uffici di parlamentari europei e 19 in abitazioni private.

     

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    Soldi, ancora soldi son stati trovati oggi dalla Guardia di finanza nell’abitazione di Panzeri e famiglia a Calusco d’Adda, in provincia di Bergamo, dove sono ai domiciliari la moglie Maria Dolores Colleoni e la figlia Silvia. Le Fiamme gialle hanno trovato 17 mila euro eseguendo un ordine di investigazione europea partito da Bruxelles in abitazioni a Milano e in provincia riconducibili a Panzeri e alla sua famiglia. Nelle carte dell’indagine, il giudice istruttore federale Michel Claise scrive che per «diversi mesi gli investigatori della polizia giudiziaria federale hanno sospettato che un paese del Golfo, per influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo, ha pagato forti somme di denaro o offerto importanti regali» e a soggetti che avevano una «significativa posizione politico e/o strategica nel Parlamento europeo».

     

     

    Sulla vicenda è intervenuta la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola durante una plenaria: «Non ci sarà impunità. Nessuno. I responsabili troveranno questo Parlamento dalla parte della legge. Sono orgogliosa del nostro ruolo e della nostra assistenza in questa indagine. Non ci sarà da nascondere la polvere sotto il tappeto». E ha aggiunto che verrà avviata «un’indagine interna per esaminare tutti i fatti relativi al Parlamento e per vedere come i nostri sistemi possono diventare ancora più impermeabili».

    Eva Kaili Francesco Giorgi Niccolo Figa-Talamanca Pier Antonio Panzeri Eva Kaili Francesco Giorgi Niccolo Figa-Talamanca Pier Antonio Panzeri

     

    Ha poi espresso la sua delusione al riguardo e si è rivolta al resto dell’assemblea: «So che condividete tutti lo stesso sentimento. A quegli attori maligni, nei Paesi terzi, che pensano di poter comprare la loro strada. Che pensano che l’Europa sia in vendita. Che pensano di poter rilevare le nostre Ong. Lasciatemi dire che troverete questo Parlamento fermamente sulla vostra strada. Siamo europei». «Dovevo anche annunciare l’apertura del mandato negoziale per la relazione sull’esenzione dal visto con il Qatar e il Kuwait. Alla luce delle indagini, tale relazione dovrà essere rinviata in commissione», ha concluso.

     

     

    INCHIESTA QATAR

     

    Da ansa.it

    E' nell'ordine delle centinaia di migliaia di euro l'importo in contanti sequestrato nell'abitazione della vicepresidente dell'Eurocamera Eva Kaili e nelle borse che suo padre trasportava quando è stato fermato dalle autorità.

     

    eva kaili eva kaili

    Il denaro non è stato ancora contato ma, secondo il quotidiano belga L'Echo le prime stime parlano di oltre 750mila euro in tagli da 20 e 50 euro: seicentomila euro erano nella valigia portata dal padre di Kaili e il resto nell'abitazione dell'eurodeputata greca.

     

    L'autorità ellenica per l'antiriciclaggio, nel frattempo, ha congelato gli averi della vicepresidente dell'Eurocamera.

     

    Atene ha congelato tutti i beni di Eva Kaili: lo ha reso noto il governo greco. Il provvedimento dell'Autorità greca antiriciclaggio riguarda "conti bancari, casseforti, aziende e qualsiasi altro bene finanziario", riporta Le Soir citando il presidente dell'organismo Haralambos Vourliotis. Il congelamento dei beni, secondo la stessa fonte, colpisce anche i familiari stretti di Kaili, come i suoi genitori. Nel mirino dell'Autorità c'è anche una società immobiliare di recente costituzione nel quartiere chic ateniese di Kolonaki, che sarebbe stata creata dall'eurodeputata 44enne e dal suo compagno italiano, aggiunge il giornale belga. La procura federale belga ha annunciato una perquisizione negli uffici del Parlamento europeo nell'ambito dell'inchiesta sul Qatar

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    Alcune perquisizioni sono state effettuate fra ieri sera e oggi in abitazioni a Milano e in provincia riconducibili ad Antonio Panzeri e alla sua famiglia dalla Guardia di Finanzia in esecuzione di un ordine di investigazione europea nell'inchiesta di Bruxelles per associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio per favorire Qatar e Marocco, che hanno portato all'arresto fra gli altri dell'ex europarlamentare, della figlia, della moglie e della vicepresidente del Parlamento Europeo Eva Kaili. Da quanto si è saputo, sono stati sequestrati supporti informatici, documenti e una somma in contanti in euro non significativa.

     

    Intanto la procura federale belga ha annunciato una perquisizione negli uffici del Parlamento europeo nell'ambito dell'inchiesta sul Qatar. "Non appaiono sussistere cause ostative alla consegna" al Belgio. Lo ha scritto il giudice della Corte d'appello di Brescia Anna Dalla Libera nel provvedimento di convalida dell'arresto di Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell'ex eurodeputato Antonio Panzeri, fermate venerdì nell'abitazione di famiglia a Calusco d'Adda (Bergamo) in esecuzione di un mandato di arresto europeo e poi poste ai domiciliari. Le due donne sono accusate di corruzione, riciclaggio e associazione per delinquere per fatti commessi dal 1 gennaio 2021 all'8 dicembre 2022.

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