1. ANTIMAFIA, ORIGANO E PATATINE
Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”
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[…] Quando la declamata bontà sconfina nella presunzione di impunità. Verrebbe voglia di non credere più a niente, come succede a quelli che credono a tutto, comprese le madonne piangenti e i complotti dei rettiliani. Il famigerato «storytelling» ci ha convinti che un ideale, per arrivare al cuore, abbia bisogno di appoggiarsi emotivamente alla favola di una persona, col bel risultato che quando la persona si rivela una delusione, anche l’ideale finisce per subire la stessa sorte.
Ma è un atteggiamento puerile, un delegare ad altri qualcosa che è nostro. Se l’antimafia è una bandiera, siamo noi il vento che la fa sventolare, a prescindere dalla coerenza di chi la impugna.
2. LA PRESIDE ANTIMAFIA RUBAVA PC E CIBO A SCUOLA «SIAMO PIENI DI SOLDI»
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Estratto dell’articolo di Riccardo Lo Verso per “Il Messaggero”
È la storia di una speranza tradita, di una luce nel degrado che si spegne nel peggiore dei modi. I carabinieri hanno arrestato Daniela Lo Verde, 54 anni, preside di un istituto comprensivo. Non una scuola qualunque, ma la "Giovanni Falcone" del rione Zen, nella periferia degradata e dimenticata di Palermo.
I pubblici ministeri della Procura europea Calogero Ferrara e Amelia Luise le contestano ipotesi di corruzione e peculato. L'hanno letteralmente sorpresa con le mani nella dispensa, e non solo. La preside avrebbe rubato generi alimentari, ma anche tablet, computer, televisori, giochi da tavolo acquistati per gli studenti con i fondi europei. Ne sono arrivati tanti, e a pioggia, alla scuola. Si parla di circa 600 mila euro sui quali gli investigatori scaveranno ancora. […] la preside finita ai domiciliari assieme al suo vice, Daniele Agosta, e ad Alessandra Conigliaro, dipendente di una società di apparecchiature elettroniche.
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[…] Lo Verde aveva lanciato una campagna di raccolta fondi per donare cibo ad alcune famiglie in difficoltà. Suo anche l'appello per recuperare i tablet necessari agli allievi per seguire le lezioni a distanza. «Ci stanno arrivando soldi da tutte le parti», diceva il vicepreside (intercettato) alla dirigente. Che si prendeva tutto il merito: «Grazie tu devi dire, perché non l'aveva saputo nessuno. Tu lo devi dire che sono io quella speciale» […]
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Ogni qualvolta la scuola subiva un furto o una incursione vandalica gli episodi sono molteplici Daniela Lo Verde andava in tv a ribadire che non avrebbe indietreggiato di un solo millimetro nel percorso di legalità. L'inchiesta oggi ne svelerebbe il lato oscuro. Secondo il giudice per le indagini preliminari che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare, la dirigente scolastica avrebbe pianificato la sovraesposizione mediatica «proprio al fine di cavalcare l'onda, pubblicizzare ancora di più il suo personaggio di preside integerrima in prima linea e ottenere attestazioni di stima, solidarietà, ma soprattutto soldi e aiuti economici dalle istituzioni».
Sono i soldi finanziati dall'Unione europea per le attività fuori dalle ore scolastiche: dal calcetto alla cucina, dalla scolarizzazione all'integrazione. Progetti che i ragazzi del quartiere disertavano. E allora sarebbe divenuto necessario falsificare i fogli di presenza in modo da ottenere i finanziamenti. È filato tutto liscio fino a quando una professoressa, nel frattempo andata a lavorare in un'altra scuola, si è rivolta ai carabinieri.
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I militari hanno piazzato le telecamere e le microspie alla "Giovanni Falcone". Le immagini sono impietose. La mensa scolastica sarebbe stata saccheggiata, la donna è ripresa mentre carica la spesa in macchina e la porta a casa sua, dove sono stati trovati computer, tablet e un televisore 65 pollici. […]
3. "PRENDO ANCHE LA BIRRA E IL RISO, NON HO IL TEMPO DI COMPRARLI E PAZIENZA SE VADO IN CARCERE"
Estratto dell’articolo di Riccardo Lo Verso per “Il Messaggero”
Giugno 2022, il cibo per la mensa era stipato nell'ufficio di presidenza della scuola "Giovanni Falcone" nel quartiere Zen. I carabinieri avevano già piazzato una telecamera per tenere sotto osservazione la dirigente Daniela Lo Verde. Dava indicazioni alla figlia: «Questi me li voglio portare a casa. Il riso lo metti lì davanti alla cassettiera, questa cosa di origano mettila pure per casa. Anche un paio di barattoli e gli altri in cucina».
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A volte era necessario farsi aiutare per trasportare i generi alimentari nel suo appartamento, fin dove la preside è stata pedinata. «Amore io ho diversi sacchetti, ti secca scendere?», diceva alla figlia chiedendo aiuto. «Li vuoi i succhi di frutta? Mettili qua, anche la Corona. Prendi un pacco di tovaglioli blu, li metti in macchina», aggiungeva. Il problema è che quelle scorte, birra compresa, fossero state acquistate con i soldi europei per i progetti destinati agli alunni di una scuola elementare e media.
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[…] Come quella volta in cui la dirigente segnalava al vicepreside Daniele Agosta: «Palesemente queste non sono le firme degli alunni. Guarda, si vede che sono firmate tutte dalla stessa persona. Qua si sono sforzati un poco di più». C'è poi il capitolo sulle forniture di apparecchiature elettroniche. Soprattutto tablet e computer.
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Dopo aver ricevuto nell'ambito del cosiddetto "Decreto mezzogiorno" sette MacBook e un computer fisso, Lo Verde diceva ad Agosta: «Ma se me quello blu me lo portassi a casa? Cioè, nel senso, me lo prendo fino a quando siamo qua. Poi si vedrà». […] Lo scorso settembre Lo Verde ha ricevuto un avviso di proroga delle indagini. Iniziò a temere il peggio. La tensione è rimasta impressa nelle registrazioni degli investigatori: «Me ne vado in carcere, il carcere c'è». Un presagio funesto che si è concretizzato ieri.
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